Lodo Alfano

12 Luglio 2008 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Lodo Alfano  il_fatto4

Alfano, ministro di Grazia e Giustizia.

Grazia (certa) per Berlusconi. Giustizia (quale?) per i cittadini.

 

Di fronte ai gravissimi problemi del Paese, in tre giorni la Camera ha approvato il c.d. “lodo Alfano”. Stabilisce l'immunità giudiziaria per le più alte cariche dello Stato (Presidenti Repubblica, Senato, Camera, Consiglio). In pratica per il solo Presidente del Consiglio. Accusato di aver corrotto per 600.000 dollari un avvocato inglese. Un certo Mills. 

E’ giusto che un Presidente del Consiglio in carica rischi una condanna a sei anni di carcere?

No. Se è una persona onesta.

Sì. Se è un disonesto.

Ma questo non lo sapremo mai. Perché con le nuove norme Berlusconi godrà dell’immunità durante il suo mandato. Norme disciplinatamente approvate da deputati scelti da Berlusconi. Inseriti in liste bloccate. Un’anomalia. I deputati e senatori non sono stati scelti dai cittadini, ma dai partiti. Per la CdL, da Berlusconi. Un reggimento disciplinato, pronto a soddisfare ogni desiderio del Capo.

La Costituzione dice che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Tutti, tranne Berlusconi. Altra anomalia.

I problemi dell’Italia sono tanti e gravissimi. In questi primi mesi di governo, però, solo una è stata l’ossessione del Presidente del Consiglio. Salvare se stesso. I problemi dell’Italia possono attendere.

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Il premier italiano Silvio Berlusconi è stato uno dei più controversi leader nella storia di un paese conosciuto per la corruzione e i vizi dei suoi governi”. A scriverlo non è stato un girotondino, ma l’Ufficio stampa della Casa Bianca nella cartella distribuita ai giornalisti che hanno seguito Bush al G8 in Giappone. Nella biografia il Cavaliere è descritto come “un uomo d’affari con massicce proprietà e grande influenza nei media, che è considerato da molti un dilettante in politica e ha conquistato la sua importante carica solo grazie alla sua notevole influenza sui mezzi di comunicazione”. Seguono ulteriori descrizioni biografiche poco gratificanti. Quando Bush si è accorto di quello che i suoi ghostwriter avevano scritto, ha chiesto scusa all’amico Silvio.

Ma era la verità. In effetti, all’estero non hanno una buona immagine del controverso e anomalo personaggio. In nessun paese democratico un uomo con gli interessi di Berlusconi potrebbe mai assumere un incarico pubblico. Persino l’attuale sindaco di New York Michael Bloomberg, anch’egli proprietario di un impero mediatico, ha dovuto sbarazzarsi dei suoi affari per poter essere eletto sindaco. In un sistema realmente liberale e democratico, basato su regole e garanzie per tutti i cittadini, sono inammissibili certe commistioni. Salvo che in Italia. Altra anomalia.

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Quante anomalie ha l’Italia. Un “lodo Alfano”, una legge elettorale “sovietica”, un magnate della televisione che è diventato presidente del Consiglio… e tante altre ancora.

Saremo mai un Paese veramente democratico e liberale?!?


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Pantaleo Gianfreda