Attivato anche a Collepasso il progetto Pit9 “Senza scarti”

8 Giugno 2008 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Il Comune di Collepasso, uno dei Comuni aderenti al progetto «Senza scarti» del Pit9, ha attivato tre tirocini, per altrettanti soggetti, sino al 31 ottobre 2008.

Sono oltre cento i tirocini previsti dal progetto «Senza scarti», in parte già attivati, rivolti a minori non soggetti ad obbligo scolastico, ex detenuti, beneficiari d’indulto e presi in carico per misure alternative alla detenzione.

«Senza scarti», che rientra all’interno delle iniziative del Pit 9, prevede l’attivazione di tirocini da svolgere all’interno di enti pubblici o imprese che hanno aderito al progetto, favorendo l’inserimento o il reinserimento sociale e lavorativo di soggetti provenienti dalle cosiddette fasce deboli. A rispondere all’appello lanciato al Pit 9, sono state amministrazioni locali, imprese ecooperative che hanno voluto sposare un progetto teso a contrastare il disagio e l’emarginazione. «E' una grande possibilità che vogliamo offrire ai ragazzi – afferma Silvana Marzo, responsabile della cooperativa sociale “Alberto Tuma” – perché siamo convinti che per superare difficoltà e problemi legati a motivi familiari o personali, le persone hanno bisogno di una guida e di un valido aiuto». «Le azioni promosse dal progetto “Senza scarti” – spiega Remigio Venuti, sindaco di Casarano, comune capofila del Pit 9 – rappresentano una possibilità concreta e reale di inserimento e reinserimento sociale, attraverso un primo e temporaneo sostegno economico e lavorativo reso possibile proprio dai tirocini verso quei soggetti che, vivendo condizioni a volte di estremo disagio, hanno l’occasione di tornare a sentirsi parte attiva di una comunità».

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«Sono convinto – prosegue – e con me tutti i sindaci del Pit 9, che attuare politiche di inclusione sociale possa contribuire in modo determinate e sostanziale alla crescita e allo sviluppo di un territorio. Lo sviluppo di una collettività e il suo benessere non può essere considerato e perseguito separatamente dalla completa integrazione e dal pieno rispetto della dignità umana di ogni singolo individuo».


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Pantaleo Gianfreda