Irene Leo a Noci a “Sempre nuova è l’alba”

31 Luglio 2008 Off Di Pantaleo Gianfreda
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A Noci, l'1 agosto, dalle 21.00, libera notte di poesia sulla Scalinata della Stazione

La nostra compaesana Irene Leo, artista e poetessa, partecipa l'1 agosto, a Noci, dalle ore 21.00, alla rassegna di poesia "Sempre nuova è l'alba. Libera notte di poesia".

Riportiamo di seguito un suo scritto sull'evento.

Il poeta è una cicala. Frruuu crriiii….si quella cicala che dondola negli ulivi d'estate in balia di un vento che non scuoce ed è sempre al dente, implacabile, commestibile, attento, imprevedibile. Il poeta (nella sua accezione più autentica) dona come i suddetti insetti un canto libero di legacci e paranoie finalizzate al pane quotidiano. Almeno sul suo albero egli non offre il fianco all'indagine di mercato e si avviluppa sulla foglia più vissuta e più morta, quella pronta a lasciarsi andare nel rosso del fondo, con gli occhi nel blu delle altezze. E' il gusto innato per l'emozione pura e per il verso in bilico che lo sospinge a cambiare la sua pelle nel tempo, evolvendosi, piano piano. Il suo canto nasce dalle viscere dove tremula, vibra la membrana della voce radica nei cunicoli più neri, tra polmoni e stomaco. La cicala compie i suoi voli come cieca. Proprio ieri una ne ho vista sbattermi ripetutamente sulla gamba con innata testardaggine insettifera, fino a farmici spostare. I poeti sanno abbattere le mura, cavando lentamente nella pietra e nel cemento come goccia di sangue e mai di acqua. C'è vita che condensa nei loro impatti con la reltà. Molti poeti/cicala hanno lasciato noi, un segno talmente echeggiante che la loro voce ce la portiamo con noi negli occhi, intrappolata a vita. Io lo ricordo spesso il canto di Antonio Verri, così implacabile e martellante, così volto al collettivo viversi, nel suo fate fogli di poesia poeti!!. Eh sì perchè le vere cicale, benchè cantino apparentemente da sole poi tendono a ritrovarsi tutte, e ai soliloqui preferiscono, la polifonia. Ho visto un uomo, un giovane uomo ispirato porgere dal suo albero di Poeta, un invito, ho visto altre voci rispondere e sorridere. Ho visto chiamare anche a me in questo ritrovarsi insieme. Sì posso giurarvelo, il 1 agosto i poeti cicala saranno volti più che mai a regalarsi alla platea, ma soprattutto ai cuori della platea stessa….senza smania di protagonismo, ma per amore. E' fatto raro? Probabilmente sì…ma importa ora il canto che colori l'alba, non altro, che come diceva il grande piccolo (nell'umiltà c'è la grandezza) Rocco Scotellaro, ogni Alba è nuova. Per il resto…Chiedo scusa alla favola antica se non amo l'avara formica./ Io sto dalla parte della cicala/che il più bel canto non vende, regala. (G. Rodari)
E voi?
Irene Leo


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Pantaleo Gianfreda
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