Risposta del Sindaco ad una interrogazione di Nuzzo, Felline, Menozzi

12 Ottobre 2008 Off Di Pantaleo Gianfreda
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“… più Hegel e meno Schopenhauer nei rapporti politici ed amministrativi

Il 4 settembre scorso i consiglieri di opposizione Nuzzo e Felline, stavolta con l’aggiunta di Menozzi, avevano presentato un’interrogazione al Sindaco (inviata, come al solito, per conoscenza alla Procura, al Prefetto e, stavolta, al Comandante P.M.) con all’oggetto: “Vicenda del 31 luglio” ipotesi violazione privacy e abuso d’ufficio.

L’interrogazione prendeva spunto da una nota del mio “diario amministrativo” (su questo sito) del 29 agosto scorso, in cui riferivo di una relazione sulla vicenda del 31 luglio e di una richiesta di adozione di provvedimenti disciplinari nei confronti dei due Vigili.

Dalla lettura del periodo contestato, i tre attenti lettori, analisti e censori dei miei scritti facevano discendere tutta una serie di considerazioni tipicamente fellinuzziane (un invito ai due: se mi mandate le vostre lettere e interrogazioni, le pubblico tutte! Non si possono privare i lettori di questo sito del "godimento culturale" di conoscere e leggere i vostri scritti, così “nobili”, interessanti, istruttivi e… “freudiani”!), tentando, come al solito, di arrampicarsi sugli specchi (anche su quelli che riflettevano esattamente le loro immagini) per colpevolizzare il loro “amatissimo” Vicesindaco e, alla fine, concludere chiedendo al Sindaco di sapere, in particolare, se nei comportamenti da loro ipotizzati “si potrebbe ravvisare – in qualche modo – la violazione della legge sulla privacy e, contestualmente, anche il reato di abuso d’ufficio da parte del Vicesindaco”.

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A parte la solita “grammatica impazzita” e i soliti "arzigogolamenti" tipici di tutti gli scritti fellinuzziani, va rilevato, nell’interrogazione, un chiaro riferimento a se stessi e ai loro comportamenti (nel classico metodo del “parli a nuora perché suocera intenda” oppure, più terra-terra, “ticu 'pantaleu'… ma suntu ieu”!), per far capire, per chi ancora non lo avesse capito, i veri “principi ispiratori” delle loro azioni.

Scrivono, infatti, i consiglieri: A tal proposito gli scriventi, altresì, vogliono per il momento rifiutarsi di credere che il Vicesindaco abbia potuto, in qualche modo, attuare alla lettera un pensiero di Arthur Schopenhauer che recita: “Quando non hai argomenti da opporre al tuo avversario, insultalo, denigralo, diffamalo, calunnialo e vedrai che alla fine avrai ragione tu”, poiché sarebbe veramente inaccettabile da parte di un amministratore”.

“Fonti riservate” riferiscono che, mentre scriveva queste parole, il cons. Nuzzo, che è il ghostwriter del gruppo, fosse di fronte ad uno specchio che rifletteva nitidamente la sua immagine. Inoltre sullo stesso specchio, vi erano “appiccicati” vari “santini”: santu felline, santu menozzi, santu bampone, santu mariu, santu dumenicu e tutti i "santi" del "calendario robertiano"…

Il sindaco Vito Perrone ha risposto il 6 ottobre scorso all’interrogazione, rilevando, ancora una volta, “la provocazione costante e, come ormai è evidente, la vera e propria persecuzione nei confronti del Vicesindaco dott. Pantaleo Gianfreda”, facendo presente che gli atti amministrativi sono pubblici ed esprimendo “meraviglia per la circostanza che ciò che si ritiene legittimo per sé non potrebbe essere considerato legittimo per altri”.

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Il sindaco, a conclusione della sua risposta, si augura, infine, … "più Hegel e meno Schopenhauer nei rapporti politici ed amministrativi”!

 

Per la lettura integrale della risposta, clicca su:

 

 

                                         risp.interrogaz.fellinuzme

 

 

 


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Pantaleo Gianfreda