Amministrazione comunale – Mario Sindaco: 4 – 0

18 Dicembre 2008 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Quattro cause contro il Comune, quattro sonore sconfitte per il farmacista nell’assurda “guerra” contro l’Amministrazione per la vicenda del “triangolino” di via Veneto. Da maggio ad oggi, per ben due volte il TAR e per ben due volte il Giudice ordinario hanno dato ragione all'Amministrazione. La vicenda, ormai, è definitivamente chiusa e nei prossimi giorni saranno rimosse le fioriere illegittimamente poste a recinzione di quello spazio. Una dura lezione per il farmacista e per qualche "servente" consigliere di opposizione.

E’ stato, almeno per qualcuno, un periodo un po’ caldo, direi “calorino”… Mi auguro, dato anche il periodo invernale e l’imminente Natale, che segua finalmente un periodo “freddino” e che qualcuno, compreso qualche “servente” consigliere di opposizione, raffreddi i suoi “bollenti spiriti”.

Almeno dopo il sonoro “cappotto” inflitto dalla Magistratura, sia amministrativa che ordinaria, a chi voleva arrogarsi il diritto di essere al di sopra delle regole e delle leggi.

Nei giorni scorsi, si è, infatti, conclusa ancora una volta – esattamente per la quarta – a favore del Comune di Collepasso la “partita” del farmacista Mario Sindaco contro l’Amministrazione per la famosa vicenda del “triangolino” del marciapiede di via Veneto, illegittimamente rivendicato dallo stesso quale “proprietà privata”.

Un 4-0 netto e incontestabile a favore dell’Amministrazione.

Qualcuno avrà ora qualcosa da ridire?!?

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La “guerra di Mario” contro l’Amministrazione era iniziata, di fatto, sin dall’atto del suo insediamento con le continue e pressanti richieste e pretese a suo favore e con i chiari tentativi di condizionare, talora anche minacciosamente, l’attività politico-amministrativa. Naturalmente, né il nipote sindaco né il cugino vicesindaco (discorso a parte e di umana comprensione merita la “piccola Marta”, la figlia, già assessore nell’attuale Amministrazione e oggi “calorosa” – o solo "calorina"?!? – consigliera di opposizione… per doverose solidarietà familiari e “farmaceutiche”) hanno mai ceduto alle iniziali “sirene” e alle successive “minacce” del “parente” (dice il vecchio e saggio proverbio contadino: “parenti serpenti, cucini caini”). Non a caso egli fu principale e “affamato” (!!!) protagonista delle tre vergognose giornate del 21-22-23 aprile 2007 nella “vicenda Italgest”.

Sorvolo sui continui e pressanti tentativi del farmacista (e non solo), noti ormai anche alle pietre, di insinuarsi all'interno dell'Amministrazione, di dividerla e farla cadere o di coalizzare tutta l'opposizione politica e sociale contro l'Amministrazione, arrivando alle alleanze più innaturali. Molta gente, oggi, si sente profondamente in difficoltà e in disagio.

La “guerra del triangolino” esplose clamorosamente il 2 agosto 2007, giornata in cui l’Ufficio tecnico aveva avviato le procedure per la definitiva sistemazione dell’annoso problema di quello spazio urbano che creava polemiche e contenziosi continui. La sera dello stesso giorno, guarda caso!, nel corso di una bellissima serata di divertimento, il prepotente farmacista “cacciò” brutalmente e provocatoriamente, di fronte a centinaia di cittadini, due Artisti di strada da quel piccolo spazio, rivendicandone la proprietà privata.

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Dopo l’ordinanza comunale di rimozione (febbraio 2008) delle grandi fioriere illegittimamente sistemate nello spazio, il farmacista oppose ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale). Il 28 maggio, il TAR rigettò il ricorso. Non soddisfatto, Mario Sindaco, sempre difeso dall’avv. Fabrizio Mangia, propose ricorso ex art. 700 innanzi al Giudice ordinario. Il Giudice, con ordinanza del 17 settembre, rigettò il ricorso e accolse le tesi del Comune, difeso in tutte le cause dall’avv. Giuseppe Mormandi.

Successivamente, con pretese assurde e provocatorie, il farmacista presentò al Comune una D.I.A. (dichiarazione di inizio attività) per la collocazione in quello spazio di fioriere. Respinta, naturalmente, dall’Ufficio Tecnico. Contro tale decisione, il farmacista ha presentato ulteriore ricorso al TAR, il quale, ancora una volta, il 15 ottobre, lo ha rigettato.

Più recentemente, il farmacista ha citato ancora il Comune e i proprietari confinanti di fronte al Giudice ordinario nell’ulteriore tentativo di rivendicare una presunta proprietà del luogo e di dimostrare il suo diritto all’usucapione. Dopo l’udienza del 5 dicembre scorso, il Giudice, pochi giorni fa, ha emesso ordinanza in cui ancora una volta ha rigettato tutte le assurde pretese di Mario Sindaco.

Risultato finale: 4-0 per l’Amministrazione comunale.

Il farmacista è stato condannato anche a rimborsare le spese di giudizio.

Mi auguro che si sia, finalmente, scritta la parola “fine” ad una vicenda piuttosto assurda e ridicola e che qualche “consigliere servente” diventi più prudente e la smetta di sposare sempre “cause perse”, soprattutto quando queste riguardano chiaramente la difesa di meschini interessi privati.

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Una cosa è certa: sono state battute arroganza e prepotenza; sono state premiate coerenza, serietà, legalità e buona amministrazione.

Qualcuno avrà capito la lezione? Nell’interesse di tutti, mi auguro di sì.


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Pantaleo Gianfreda