Comizio di protesta del vicesindaco di Collepasso: “Umiliato e trattato come un delinquente”

2 Novembre 2008 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Riporto l'odierno (2.11.08) articolo del "Nuovo Quotidiano di Puglia" dopo il mio comizio di ieri sera. Ringrazio il giornale e il giornalista per la sensibilità. Pur con alcune lievi inesattezze, l’articolo focalizza bene la brutta vicenda che mi è capitata la sera del 13 ottobre scorso. Ignobili le lettere anonime che sono seguite e che ho voluto leggere pubblicamente. Vigliacchi coloro che pensano di combattermi e danneggiarmi con le più assurde infamie. Ringrazio tutti coloro che hanno voluto esprimermi affetto e solidarietà e i numerosissimi cittadini che con la loro attenta e silenziosa presenza mi hanno testimoniato, ieri sera, vicinanza e solidarietà. (p.gianfreda)

“Ho la coscienza a posto e non c’è nulla da nascondere”. Con queste parole, il vicesindaco di Collepasso, Pantaleo Gianfreda, ha iniziato il suo comizio, in Piazza Dante, volto a chiarire alcuni avvenimenti della scorsa settimana. Quando fu fermato, insieme al capogruppo di maggioranza, Luigi Frassanito, da una pattuglia dei carabinieri di Casarano, mentre si trovava alla guida, e fu perquisito e sottoposto a degli esami volti a valutare le sue condizioni alla guida. Sia perquisizione che analisi ospedaliere hanno dato lo stesso esito: negativo. Ma, in paese, da quella sera iniziarono a circolare strane voci, comunque inesatte, sugli avvenimenti di quella sera, tanto da dover esporre la questione a tutta la comunità collepassese in un comizio tenuto ieri pomeriggio in una gremitissima piazza Dante.

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“La sera che sono stato fermato – ha spiegato – mi trovavo alla guida della mia auto quando, all’improvviso, ho visto i lampeggianti della macchina che si trovava dietro di me. Mi sono accostato ed un carabiniere è sceso dalla macchina avvicinandosi al mio finestrino e invitandomi a scendere. Subito dopo mi ha chiesto se ero in possesso di droga o di armi. Pensavo stesse scherzando e l’ho invitato a controllare. Qui, il militare ha perquisito la mia autovettura senza trovare nulla e mi ha invitato a seguirlo in ospedale per ulteriori accertamenti. Sono stato trattato come un delinquente. Costretto ad orinare in bagno ma di fronte al carabiniere che non mi ha mai perso di vista. E non vi dico l’umiliazione che ho provato. Subito dopo aver saputo l’esito delle mie analisi, che si è dimostrato negativo, mi hanno chiesto di firmare un verbale. Ma  mi sono rifiutato in quanto lo ritengo falso. C’era, infatti, scritto che assumevo un atteggiamento sospetto cercando di evitare le forze dell’ordine. Io, invece, non ho opposto alcuna resistenza e mi sono fermato subito. Inoltre, in base al verbale la perquisizione sarebbe iniziata alle 21.10 e finita alle 21.05 dello stesso giorno”. Un errore rilevato dal vicesindaco che ha ribadito che si è trattato di “dati che sono stati firmati dai carabinieri. Ma, uno dei due firmatari, quello che non è sceso dall’auto al momento dell’alt, era un concittadino collepassese del quale mi lamentai alcuni anni fa al capitano di Casarano. Cosa che mi lascia pensare. Pochi giorni dopo, in Comune sono giunte lettere anonime, scritte in stampatello, che mi accusavano di spaccio e di attività mafiose. E, ancora, non si sa da chi siano partite queste voci”.

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Poi, il vicesindaco ha ribadito la sua stima per le forze dell’ordine. “Ho sempre collaborato con le forze dell’ordine ed in particolare con i carabinieri, che ho sempre stimato. Ma con quelli che fanno il proprio dovere e operano nel rispetto dei cittadini”.


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Pantaleo Gianfreda