Liberato Largo Municipio da un’occupazione illegale

6 Agosto 2008 Off Di Pantaleo Gianfreda
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La sera di lunedì 4 agosto, i consiglieri comunali di opposizione Paolo Menozzi, Roberto Nuzzo e Salvatore Perrone e alcuni componenti del “Comitato cittadino per lo spostamento delle antenne” si insediano abusivamente sull’area direttamente antistante il Palazzo comunale e tentano goffamente di installare una tenda-gazebo. Dopo il deciso intervento amministrativo e delle Forze dell’ordine, gli occupanti sono costretti a sgomberare. Immediatamente ripristinati ordine pubblico e legalità. Una severa lezione per gli occupanti, che saranno doverosamente deferiti alle Autorità competenti.

Vedere verso le ore 9.00 di sera di lunedì 4 agosto un gruppo di persone “armeggiare” nei pressi del Comune per “installare” qualche cosa, crea indubbiamente un pò di sospetti. Sia ad un comune cittadino sia, soprattutto e doverosamente, ad un amministratore. Verificare, però, che ad alcuni di questi soggetti corrispondono visi di ben noti “violentatori della legge” crea più che sospetti: certezze. La certezza che stiano combinando qualcosa di illegale e, comunque, di poco trasparente. Cosa che in effetti Lorsignori stavano facendo, impipandosi altamente di leggi, regolamenti, rispetto delle Istituzioni e della civile convivenza.

Cosa si doveva supporre, d’altronde, visti i pesanti e gravissimi precedenti, di fronte a visi “gloriosi” di noti consiglieri di opposizione, quali Menozzi, Nuzzo, Perrone, disposti a tutto, anche a violare le più elementari norme di legge, pur di creare difficoltà all’attuale Amministrazione?

Paolo Menozzi: ancora una volta lui! Rappresenta una vergogna, che va gridata “ai quattro venti”, il fatto che una simile persona, che nella sua pubblica attività politico-amministrativa “crea scandalo” ancora una volta e viola ripetutamente basilari norme giuridiche e civili, continui a dirigere una sede scolastica! Quale esempio ed educazione ai giovani può dare un soggetto del genere?!?

Roberto Nuzzo: ormai indomabile e sempre più infuriato “Toro scatenato” (“absit iniuria verbis!”) che si comporta come il più classico degli “ex”, con astio, assurdità e acrimonia continui. Nei prossimi giorni informerò dettagliatamente su alcune sue recenti e ulteriori “bufale”…

Di Salvatore Perrone si sa già molto (non tutto): il suo nome è, ormai, una “garanzia”! Garanzia di confusione, illegalità, disordine, demagogia, populismo, menzogne!

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Sorvolo sugli altri, seppur responsabili anche loro!

Chiaramente, sin dall’inizio, questa "benedetta" faccenda delle antennine per i cellulari è stata solo ed esclusivamente una squallida strumentalizzazione politica, uno spasmodico tentativo di creare difficoltà all’Amministrazione, spargendo menzogne e confusione. E qualcuno ha "abboccato all’amo” e si sta, diciamo “ingenuamente”, prestando… Se così non fosse, che c’entravano i su nominati soggetti, nella serata di lunedì 4 agosto, in Largo Municipio, insieme ai rappresentanti di questo sempre più “talibano” Comitato cittadino “per lo spostamento delle antenne per la telefonia mobile fuori dal centro abitato”?!?

Veniamo ai fatti. Poco prima delle ore 21.00 di lunedì 4 agosto, mentre transitavo con la mia auto per piazza Dante, mi avvedevo che un gruppo di persone – tra le quali i suddetti consiglieri comunali di opposizione, la presidente del Comitato Angelica Marra, Claudio Seclì ed altre – erano posizionate nello spazio antistante il Palazzo comunale, intente ad “armeggiare” per la presumibile installazione di qualche tenda.

Indeciso sul da farsi ed essendomi ignota la circostanza se la manifestazione fosse stata o meno autorizzata, cercavo di contattare il sindaco Vito Perrone per informarlo di quanto stava accadendo e sapere se fosse stata concessa alcuna autorizzazione. Riuscivo con difficoltà a contattare il Sindaco, impegnato fuori paese in un invito istituzionale, il quale mi informava che in mattinata era stata presentata una anomala “comunicazione” (dirò dopo) dalla presidente del Comitato e che l'autorizzazione era stata esplicitamente negata. Mi invitava ad attivarmi e a svolgere, in sua vece, la doverosa funzione politico-amministrativa di responsabile dell’ordine pubblico per impedire che si portasse a compimento un palese atto di illegalità. Provvedevo, pertanto, a chiamare subito i Carabinieri e li esortavo ad attivarsi immediatamente (come è noto, per legge, il Sindaco o chi ne fa le veci è il responsabile principale dell’ordine pubblico e della sicurezza di un Comune) per rilevare la circostanza, identificare i responsabili e provvedere a far sgomberare lo spazio pubblico da parte degli abusivi occupanti. Sorvolo, per ovvi motivi, su alcuni “dettagli”.

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La mia fermezza e quella dell’assessore Tonino Gianfreda, che era con me, erano di valido supporto all’unico Carabiniere, in quel momento in servizio, della locale Caserma, intervenuto per rilevare i fatti, convincere gli abusivi a “togliere le tende” e a sgombrare, evitando, viste le chiare intenzioni dei protagonisti, che si ripetesse ancora una volta lo squallido spettacolo dell’aprile 2007.

Poco dopo le ore 22.00 anche i più recalcitranti si erano convinti della necessità di sgomberare e alle ore 23.00 gli ultimi rimasti si ritiravano in buon ordine nelle loro case.

"Pericolo scampato" per l'ordine pubblico e, soprattutto, legalità ripristinata! I responsabili verranno doverosamente segnalati alle Autorità competenti per i provvedimenti conseguenti.

C’è da aggiungere, per avere il quadro completo della situazione, alcuni “dettagli”.

La mattina del 4 agosto, la povera ed “angelica” Marra, presidente del Comitato, aveva presentato una lettera al Sindaco, che riporto integralmente perché è un “capolavoro” (soprattutto per chi l’ha ispirata) di nonsense amministrativo:

Gentilissimo (ndr.: tipica interlocuzione “nuzziana”), con la presente si comunica che, in aggiunta a quanto precedentemente comunicato con la lettera del 9/7/2008, a partire dalla data odierna presso il largo municipio sarà installata una tenda -GAZEBO. Cordialmente.”.

Punto e basta!

Non me la prendo con la "beata angelica” Marra, che mi fa tanta tenerezza ed è chiaramente vittima delle “diaboliche” ed irresponsabili manovre politiche degli esponenti dell’opposizione, ma esclusivamente con chi, presumo (visto il tenore della lettera), ha ispirato tali anomali forme di porsi nei confronti della Pubblica Amministrazione. Con quei “dotti” ignoranti che stanno mettendo nei guai tanta brava gente per tentare di perseguire loro meschini obiettivi.

Non sa qualcuno che per manifestazioni di qualsiasi genere e per la relativa occupazione di suolo pubblico si deve necessariamente chiedere l’autorizzazione (non basta una semplice “comunicazione”, che vale solo per il periodo elettorale, già regolamentato secondo legge) preventiva al Sindaco almeno qualche giorno prima e che questa deve essere sempre materialmente in possesso dei promotori per essere esibita, nel caso, alle Forze dell’ordine? Non sa qualcuno che la mancata autorizzazione – o, peggio, in questo caso, l’esplicito diniego da parte del Sindaco – e il mancato rispetto delle norme di legge che regolano simili iniziative fanno scattare la denuncia all’Autorità giudiziaria? D’altronde, poteva il Sindaco, per ovvi motivi di ordine pubblico, autorizzare ad horas l’installazione di una tenda-gazebo proprio sull’uscio del Palazzo Municipale e senza che fossero nemmeno indicate l’ora, la durata e le motivazioni dell’iniziativa? Ingenui?!? No, ben altro! E non voglio aggiungere alcunché…

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Certo, stavolta a Lorsignori la “sorpresa” non è riuscita!

Tra l’altro, permettetemi questa "nota di colore": per un’ora abbiamo dovuto assistere ad un goffo e continuo tentativo di “mettere su” una tenda, senza mai che si riuscisse a… “tenerla su”!

Grazie alla fermezza dell'Amministrazione comunale e dei Carabinieri, la comunità collepassesse non è stata ancora una volta esposta al pubblico ludibrio né è diventata “ostaggio”, come nell’aprile del 2007, di soggetti che pensavano e pensano di “fare il bello ed il cattivo tempo”, in barba ad ogni regola e in violazione di ogni legge.

Ho potuto, oltretutto, rilevare personalmente il consenso di molti cittadini per quest’azione di fermezza e di ripristino della legalità e, soprattutto, constatare la stanchezza ed il disgusto di tanti per una questione (l’installazione di innocue antennine) tutto sommato marginale, ma le cui azioni interdittive sono chiaramente improntate a semplice speculazione politica e a creare confusione e disordine.

Mi auguro che la lezione sia servita e che si ritrovi seriamente la strada del dialogo.

"Dialogo", che non significa imporre le proprie opinioni e interessi di parte o personali, soprattutto quando sono di una sparuta minoranza, ma "semplicemente" cercare insieme di garantire il pubblico interesse, nel rispetto della sicurezza dei cittadini e dell’ordine pubblico.


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Pantaleo Gianfreda