“Triangolino” di via Veneto: il Tar dà ragione al Comune

2 Giugno 2008 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Area oggetto del provvedimentoPesante sconfitta per Mario Sindaco e chi aveva strumentalizzato la vicenda.

Si è conclusa a favore del Comune di Collepasso, il 28 maggio scorso, presso il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) di Lecce, la vicenda del “triangolino” lungo il marciapiede pubblico di via Veneto, noto per le gravi vicende del 2 agosto.

Nell’occasione della riuscitissima manifestazione degli Artisti di strada, infatti, il farmacista Mario Sindaco, auto-rivendicando la proprietà privata del luogo, “cacciò” da quello spazio i due artisti di strada in procinto di esibirsi di fronte a centinaia di persone, provocando malumori e reazioni. Sulla vicenda indaga anche la Magistratura penale. Dell’increscioso episodio si sono occupati la stampa e, in maniera strumentale, alcuni consiglieri di opposizione, che, sebbene assenti ai fatti, intervennero scorrettamente sulla vicenda e attaccarono pesantemente alcuni amministratori, sposando la versione del dott. Sindaco e dando per acquisita la proprietà privata del luogo a favore dello stesso.

La Magistratura amministrativa, oggi, in sede cautelare, ha dato pienamente ragione all’Amministrazione comunale, assistita dall’avv. Giuseppe Mormandi.

A seguito di ordinanza del Dirigente dell’Ufficio Tecnico, emessa il 7 febbraio scorso, con la quale si ordinava “la rimozione di vasi e fioriere, installate nello spazio prospiciente a via Vittorio Veneto in assenza di titolo abilitativo…”, il dott. Sindaco aveva proposto ricorso al Tar, giungendo persino a citare in giudizio l’arch. Francesca Pisanò, Responsabile dell’Ufficio Tecnico. Il Tar di Lecce ha, tuttavia, rigettato la domanda cautelare tendente all'annullamento dell'ordine di rimozione delle grandi fioriere illegittimamente sistemate nello spazio lungo la centralissima via Veneto e, pertanto, il dott. Mario Sindaco dovrà dare seguito all’ordinanza, liberare lo spazio e rimuovere tutte le fioriere.

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Non si può che esprimere soddisfazione per l'ordinanza del Giudice amministrativo, che ripristina finalmente lo stato di legalità, richiama al rispetto delle regole e rappresenta una pesante sconfitta per ogni tipo di arroganza, supponenza, prepotenza e subalternità.

A proposito di subalternità. Dovrebbero riflettere tutti coloro che, per meschini interessi personali o per esclusiva antipatia verso alcuni amministratori, continuano ad assecondare le mire di chi cerca, in tutti i modi, di condizionare le scelte amministrative, anteponendo l’interesse privato a quello pubblico.

L’Amministrazione, in particolare l’Assessorato all’Urbanistica, ha voluto dare un forte segnale di legalità e di trasparenza. Altri, invece si riempiono solo la bocca di queste parole, senza nemmeno conoscerne il significato, dimostrandosi, in definitiva, solo “servi sciocchi e fedeli” di interessi privati.


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Pantaleo Gianfreda