«Botte fra assessori? Una infamante falsità».

6 Agosto 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Pubblico l’articolo apparso il 3 agosto su La Gazzetta del Mezzogiorno a firma di Antonio De Matteis e quello del 6 agosto, in cui viene riportato, seppur in maniera incompleta, il mio comunicato (pubblicato integralmente nell’articolo in prima pagina di questo sito) (p. gianfreda)

Botte e insulti in pizzeria? Scintille tra vicesindaco e assessore (lunedì 3 agosto)

Finale a sorpresa in una cena fra amministratori. Il centrodestra va all’attacco: «vergogna». La minoranza fa volantinaggio e chiede spiegazioni al sindaco (di Antonio De Matteis) 

 

Botte in pizzeria fra il vicesindaco e l’assessore alla Cultura? Da qualche giorno, in paese, non si parla d’altro, al punto da spingere i consiglieri di minoranza di centrodestra ad un volantinaggio che, da sabato sera, riferisce del diverbio «condito di ceffoni e parolacce» fra l’ex vicesindaco «e un assessore donna», ovvero Pantaleo Gianfreda e Monica Marra.

La baruffa sarebbe scoppiata durante una cena in pizzeria fra amministratori, congiunti ed amici di ritorno da Betanzos (in Spagna), dopo le celebrazioni del gemellaggio. Un comportamento inaccettabile per i consiglieri comunali Luigi Felline, Maria Rosa Grasso, Ivan Mazzotta, Paolo Menozzi, Roberto Nuzzo, Salvatore Perrone e Marta Sindaco, che «se confermato, rappresenterebbe l’ennesimo esempio di incapacità istituzionale e sarebbe ora che l’attuale Amministrazione facesse ammenda e togliesse il disturbo».

Stando a quanto riferiscono i sette consiglieri di minoranza (che usano sempre il condizionale) a scatenare l’alterco sarebbe stato un “chiarimento” tra l’ex vice sindaco, indicato come «autore di un sottile ed offensivo attacco via internet», e l’assessore.

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«Sono voci di popolo» riferiscono nella nota i consiglieri di minoranza «ci auguriamo che si tratti di maldicenze. Però, qualora fossero vere, sentiamo di dover esprimere sdegno e vergogna di essere amministrati da persone che non riescono a controllare neanche gli istinti più bassi al punto di offendersi pesantemente e menarsi in luogo pubblico».

Per chiudere, i sette della minoranza sfidano il sindaco Vito Perrone a tenere un pubblico comizio con la maggioranza compatta a smentire ed a lanciare un messaggio di serenità per tranquillizzare gli estensori del volantino e l’intera comunità.

Fino a questo momento, nessuno degli interessati ha sporto denuncia nei riguardi dell’altro.

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«Botte fra assessori? Una infamante falsità» (giovedì 6 agosto)

Gianfreda replica all'opposizione

“Botte e insulti in pizzeria tra l’ex vicesindaco e l’assessore? Solo accuse infamanti”.

L’assessore Pantaleo Gianfreda smentisce il volantino diffuso dai sette consiglieri comunali di opposizione «nessuno dei quali presente ai fatti» rimarca.

«I sette – dice Gianfreda – pur di mettermi in cattiva luce, le sparano secondo il loro collaudato stile, manipolando vergognosamente un antipatico scontro verbale tra me e l’assessore Marra e diffamando entrambi. Raccolgono (scrivono loro) “voci di popolo” e, prima di verificarne la fondatezza, imbastiscono una campagna denigratoria, favoleggiando di “ceffoni e parolacce” e “rissa”, lanciando poltiglie fangose contro la mia persona, vero “incubo” per le loro cattive coscienze e la loro malapolitica di ieri e di oggi. Sono note a tutti, infatti – prosegue l’assessore Gianfreda – le vere “vergogne” di Collepasso. Come quelle della precedente Amministrazione e attuale opposizione, in particolare del neoassessore provinciale ed ex sindaco Salvatore Perrone, uno degli autori del volantino, che non ha mai smentito pubbliche e ripetute accuse di illegalità amministrative e malaffari, ora al vaglio della magistratura. I suoi sodali, che conoscono tali “vergogne”, non hanno mai sentito il dovere di condannare o chiedere spiegazioni su fatti gravissimi e documentati, non “voci di popolo”. Solo quattro anni fa, tre autori del volantino lo avevano persino sfiduciato da sindaco. Questi sette “galantuomini” hanno toccato veramente il fondo e ormai, hanno solo un chiodo fisso in testa: liberarsi definitivamente della mia persona con ribalderie di ogni genere. L’ennesimo attacco alla mia persona: troppo pulita, troppo onesta, troppo attenta alle dinamiche della politica del paese. Un soggetto scomodo (non solo per loro)!

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I sette firmatari gridano “sdegno e vergogna”! Ma “sdegno e vergogna” autentici sono quelli che provo io nel far parte di un’assise cittadina, nella quale siedono indegnamente sette soggetti, che agiscono in modo vergognoso e si spingono a dare rappresentazioni distorte, false e sensazionalistiche per colpire un avversario. Vi è stato un duro alterco, è vero (nulla di più!) – conclude Gianfreda – a causa di un articolo apparso sul mio sito internet, in cui si riportavano valutazioni ad alcuni commenti dei lettori. Non vi sono state “botte” né “ceffoni” né “risse”. Ove ci fossero effettivamente stati, inevitabilmente qualcuno avrebbe chiamato le forze dell’ordine. Non è successo. Né, come ha dichiarato ad un sito internet locale, lo stesso proprietario della pizzeria si è accorto di niente né “sapeva niente”. Vi è stato, ripeto, solo un antipatico scambio reciproco di critiche dai toni vivaci. Colgo, anzi, l’occasione per pubbliche, e mi auguro reciproche, scuse all’assessore Marra per “qualche parola in più” pronunciata da entrambi».


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Pantaleo Gianfreda