Adriana Poli volta le spalle al Pdl e flirta con l’Udc

22 Febbraio 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Strali contro An, ieri, al convegno dei centristi dalla senatrice a capo del Movimento per il Sud

Adriana Poli Bortone fa un altro passo indietro rispetto al Pdl e uno in avanti verso l’Udc di Pierferdinando Casini. La senatrice di Alleanza nazionale, fondatrice del Movimento per il Sud, continua ad andare avanti sulla strada annunciata di una posizione alternativa al Pdl rispetto alle prossime Provinciali. In questo quadro, sembra possibile un’alleanza a sostegno della candidatura alla presidenza di Dario Stefano (fresco di dimissioni dalla presidenza del Pd provinciale). Ma Adriana Poli non si chiude dietro tutte le porte; anzi, lascia aperto più di uno spiraglio di ricomposizione e di reversibilità del percorso intrapreso.

Intanto, ieri, dal palco del convegno dei centristi svoltosi a Todi, Adriana Poli Bortone ha fatto sapere di non essere intenzionata ad entrare nel Pdl «perchè – ha spiegato – è An che ha deciso la sua eutanasia senza consultare al suo interno quelli che potevano dire qualcosa». «Non ho nulla da rinnegare della mia vita politica – ha detto l’ex sindaco di Lecce – e vengo qui con tutto il mio patrimonio politico perchè mi sento libera e forte: libera del mio pensiero e forte del mio bagaglio politico». Secondo la Poli, già coordinatrice regionale di An, «il bipartitismo forzato è la cosa più lontana da quello che gli italiani potessero pensare. Al suo interno non esiste libertà di esprimersi secondo la propria coscienza ed io la mia libertà me la sono ritagliata quando, senza poter esprimere il mio dissenso ad alta voce sul federalismo, sono rimasta in Aula ma non ho votato». Poi, giù duro contro An: «sono una senatrice nominale e avverto tutto il disagio delle scelte compiute dalle oligarchie del partito, autoreferenziale». «Rimpiango la democrazia interna ai partiti – ha aggiunto – e mi sento ancora utile e voglio partecipare dando il mio contributo alla creazione di forme nuove di aggregazione».

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Quindi, all’Udc ha detto: «credo che abbiamo davanti aree di malessere nei partiti, nei cittadini che non si riconoscono negli esponenti politici, nei territori. Dò tutta la mia disponibilità personale a quanto si potrà fare. L’Udc rappresenta un valore, e tanto di cappello a voi che avete avuto la forza di mantenere la vostra individualità come partito ed ora state cercando di fare qualcosa di nuovo e di profondamente antico. Da qui può partire un messaggio per ricostruire un’area vasta di consenso e dare vita ad una più ampia costituente sociale».

Le parole della senatrice Poli lasciano spazio ad un’adesione alla Costituente di Centro che, in ambito salentino, significherebbe sostegno a Dario Stefano alle Provinciali. La sua candidatura sarebbe sostenuta da un’alleanza formata da Udc, dall’Alleanza per il Sud, da ex socialisti, dal Movimento per le autonomie e da una lista del presidente formata da ex componenti la Margherita.

Ma il sostegno a Stefano è solo una delle ipotesi, come dice Angelo Tondo, uno dei fondatori del Movimento di Adriana Poli, destinato a diventarne il responsabile provinciale. «Il nostro candidato e quello di An resta Gianni Garrisi (assessore comunale, ndr) – precisa – Al tavolo del centrodestra, che non è solo il Pdl, resta l’indicazione di Gianni Garrisi. Vedremo cosa accadrà».

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D’altra parte, il cantiere preelettorale si va animando. Destra di base fa sapere di aver deciso di approntare una lista «di destra» per le Provinciali, apparentata con il Pdl. «La lista sarà anche un riferimento forte e chiaro per tutti gli elettori di An che non si sentono adeguatamente rappresentati nel Pdl – spiega il coordinatore Adriano Napoli – e che sono ancora perplessi sulla effettiva capacità del Pdl, sia elettoralmente sia politicamente, di garantire una effettiva e dignitosa partecipazione».

Intanto, domani, sarà a Lecce Francesco Amoruso, responsabile regionale di An. Potrebbero venir fuori novità.


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Pantaleo Gianfreda