Arriva un altro «sì» all’area fotovoltaica.

17 Agosto 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Collepasso. Seduta del consiglio comunale

Altro passo avanti verso la realizzazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica “pulita”. Dopo il “si” del consiglio comunale (era aprile dell’anno scorso ed il voto fu quasi unanime) a cedere ad “Italgest”, dell’imprenditore Paride De Masi, un’area in zona Pip di 155 mila quadrati, era necessario ridefinire quella parte dell’area industriale, ed ora che il progetto è pronto il Consiglio ha dato l’ok per la riorganizzazione tecnico funzionale dell’intera area industriale con conseguente riformulazione del quadro economico e del piano finanziario.

L’espressione del voto da parte dei consiglieri è stata piuttosto articolata in quanto il sindaco, Vito Perrone, e l’assessore Alfredo Gianfreda non hanno partecipato alla votazione per incompatibilità, mentre erano assenti gli assessori Pantaleo Gianfreda e Pompeo Sedile. A favore hanno votato, pertanto, sei consiglieri di centro sinistra (Antonio Ciccardi, Pasquale De Simone, Luigi Frassanito, Francesca Galignani, Monica Marra e Francesco Ria) ed uno di minoranza (l’Udc Ivan Mazzotta). Dei consiglieri di minoranza si è astenuto Salvatore Perrone (ex sindaco ed oggi assessore Provinciale per Azzurro Popolare) mentre si sono allontanati per non partecipare alla votazione Luigi Felline, Maria Rosa Grasso, Paolo Menozzi, Roberto Nuzzo e Cecilia Sindaco.

La minoranza non ha, quindi, colto l’occasione per “sparare” sulla maggioranza, anzi dal comportamento assunto ha lasciato capire le intenzioni di non opporsi ad una operazione che potrà portare lavoro e guadagni al Comune attraverso le royalties che l’azienda di Paride De Masi dovrà riconoscere.

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L’impianto proposto da “Italgest” è una centrale della potenza di 5,4 mw da produrre con un impianto fotovoltaico fra i grandi in progettazione in Italia e, in Puglia, secondo soltanto a quello di 11 mw che verrà costruito a Brindisi dalla stessa azienda. Il lotto interessato ricade nella zona industriale, lungo la provinciale Masseria Grande-Casarano.

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A seguito di tale articolo ho inviato, in data odierna (17.8.09), nella mia qualità di assessore allo Sviluppo economico e all'Urbanistica, alla Gazzetta del Mezzogiorno il seguente

comunicato stampa

Oggetto: articolo G.d.M. 17.8.09 “Arriva un altro sì all’area fotovoltaica” – rettifiche ed integrazioni. 

Non so da quali fonti il corrispondente locale Antonio De Matteis acquisisca notizie o informazioni. Rilevo che, sempre più spesso, i suoi articoli sono incompleti, ingannevoli, subdoli o faziosi.

Mi vedo, pertanto, ancora una volta costretto ad intervenire per rettificare l’odierna corrispondenza da Collepasso, a pag. 7 della cronaca di Lecce, nell’articolo “Arriva un altro sì all’area fotovoltaica”.

In esso si riporta, che “il sindaco, Vito Perrone, e l’assessore Alfredo Gianfreda non hanno partecipato alla votazione per incompatibilità, mentre erano assenti gli assessori Pantaleo Gianfreda e Pompeo Sedile”.

Non so quali obiettivi si ponga l’ineffabile corrispondente quando riporta circostanze non corrispondenti al vero. Certamente io ero non ero “assente”. Semplicemente non ho partecipato alla seduta per gli identici motivi del sindaco e dell’omonimo assessore, cioè per incompatibilità. Il cons. Sedile, invece, aveva giustificato la sua assenza, con una lettera agli atti, per malattia.

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Il sindaco, inoltre, aveva deciso di non partecipare alla seduta per senso di correttezza e trasparenza, trovandosi in  una possibile incompatibilità per questioni inerenti un parente acquisito. Guarda caso, lo stesso parente che è il padre di una consigliera di opposizione, la quale, però, non ha avvertito identica sensibilità e ha partecipato ugualmente alla seduta, prendendo anche le difese del padre. Che sensibilità e senso delle Istituzioni! Alla fine, però, dopo una maratona consiliare di quasi sei ore, la consigliera si è vista costretta, al momento del voto, a non partecipare alla votazione finale, in un estremo tentativo, suo e degli altri “aventiniani”, di sanare in “zona Cesarini” una presenza illegittima e, comunque, inopportuna.

Infine, a differenza di quanto riportato nell’articolo, una parte maggioritaria della minoranza non solo ha “sparato” pesantemente sulla maggioranza e persino sul Responsabile dell’Ufficio Tecnico, ma ha condotto un serrato ostruzionismo. In prima convocazione, lunedì 10 agosto, ha abbandonato l’aula, dopo quasi tre ore di discussione, facendo mancare il numero legale. Il giorno seguente, poi, in seconda convocazione, ha persistito in una posizione ostruzionistica per altre quasi tre ore, con l’obiettivo di non far approvare il punto all’o.d.g., nel disperato tentativo di nascondere le sue evidenti divisioni. Infine, com’era prevedibile, si è spaccata – questa è la verità! – nel voto finale, manifestando tre diverse e contrastanti posizioni.

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Un ringraziamento, certamente, va al cons. Ivan Mazzotta (Udc) per il voto favorevole, ma anche solidarietà. Il consigliere, infatti, per tale voto favorevole, è stato subito “revocato” dalle sue funzioni di capogruppo consiliare di “Società Attiva” dalla cons. M. Rosa Grasso, presidente dell’omonima associazione, con un atto ritorsivo di chiara impronta staliniana.


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