Il “No g8” fa festa. E Lecce non è invasa dai barbari.

14 Giugno 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Grande spiegamento delle forze dell’ordine antisommossa in città. Esagerazione dei commercianti nel chiudere le attività con tanto di protezione antiscasso. Manifestazione svolta in modo pacifico

La tensione più alta tra i 1500 manifestanti del “No G8” dell’Economia a Lecce e l’immenso spiegamento delle forze dell’ordine antisommossa, sì è registrata con il lancio delle mutande contro la sede della Camera di commercio, in via Gallipoli. E colpo di scena subito dopo con le campane fatte suonare a festa dal campanile della chiesa Sacro cuore. Ci ha pensato don Gigi Fanciano, sostenitore di un economia per i più poveri. Applausi a don Gigi con il corteo che ringrazia per la sensibilità controcorrente dimostrata dal prelato.

Poi, i manifestanti dei comitati “No G8” si sverniciano le sede della Questura di Lecce di viale Otranto per immettersi sulla parallela di viale Lo Re. In piazza Italia, a breve, si parlerà dal palco blindato.

Cominciamo dalla fine a raccontare questa lunga giornata perché già dalle 10 del mattino si era capito che quello di oggi sarebbe stato, fortunatamente, più docile di un corteo studentesco. E man mano che le ore trascorrevano riusciva sempre più difficile comprendere perché uno schieramento di caschi blu così importante, perché molti negozianti leccesi hanno deciso di chiudere le proprie attività commerciali proteggendo le vetrine e gli ingressi dei locali con applicazioni tecniche antiinvasioni barbariche.

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Mille, 1500, manifestanti, preti, docenti universitari, mamme, papà con figli a seguito, lavoratori, un numero comunque consistente per una città dormiente come Lecce, ostile da sempre ai contrari. E così, mentre nella zona rossa della città gli otto ministri dell’economia tirano le somme sull’incontro di Lecce, preparatorio del G8 a L’Aquila, capire cioè se è possibile davvero parlare di una economia globale e controllata per evitare altre crisi economiche, da via Birago, intorno alle 10 i manifestanti si muovono. “Un nuovo mondo è possibile ma necessario” e quel che c’è scritto su un lenzuolo fatto venire giù da uno dei piani alti del palazzo che si trova all’inizio di viale Gallipoli al passaggio del corteo. Proprio dove sosta una fila di poliziotti antisommossa. Ma a parte la battuta di qualche manifestante che chiedeva ai poliziotti di sfilarsi il casco perché non ce ne sarebbe stato bisogno, il consigliere regionale di Rifondazione comunista Piero Manni, in prima fila, tutto è filato liscio senza il minimo accenno di violenza né di provocazione. Un corteo pacifista a tutti gli effetti.

E a margine della manifestazione è arrivato il commento del sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano, che esprime gratitudine a prefetto e forze di polizia. “Desidero manifestare apprezzamento e gratitudine per tutti coloro che, indossando una divisa, hanno permesso il perfetto svolgimento del G8 dei ministri dell’Economia nella città di Lecce. In particolare l’apprezzamento va rivolto ai vertici provinciali delle forze di polizia, la cui professionalità e la cui dedizione nella fase di preparazione, e poi in quella di coordinamento, hanno consentito di evitare qualsiasi minimo disordine rispondendo con i fatti a chi, in maniera del tutto infondata, aveva manifestato timori e preoccupazioni nelle settimane antecedenti l’evento”.

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L’onorevole Teresa Bellanova, deputata del Pd e componente della Commissione lavoro della Camera, commenta invece alcuni dei temi emersi nel corso della manifestazione “NoG8” di Lecce: “Precarietà, crisi economica, morti bianche, diritti del lavoro: il corteo pacifico che ha sfilato per le strade di Lecce ha proposto all’attenzione della politica temi di fondamentale importanza sui quali il Pd lavora da tempo anche in Parlamento. Occorre dialogare con i movimenti di cittadini, di consumatori, di lavoratori, per far tornare la politica nella vita quotidiana e per orientare le decisioni verso un’economia solidale che rimetta al centro il valore della persona”.


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