Incendia tre auto e finisce in cella.

16 Marzo 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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I carabinieri incastrano Davide Marra, operaio incensurato di 20 anni. Al giovane, che non ha spiegato le ragioni del gesto, i militari sono giunti sulla base di alcune testimonianze

Tre auto sono state date alle fiamme, nella notte tra sabato e domenica, presumibilmente attorno alle ore due, ma all’autore del grave gesto, Davide Marra, un ventenne disoccupato incensurato di Collepasso, è andata male.

I carabinieri della locale stazione e della Compagnia di appartenenza, quella di Casarano, allertati quando sono state «attaccate» le prime due auto, sono prontamente intervenuti, riuscendo in breve tempo ad individuare l’autore della notte di fuoco.

A dare loro una mano, sono state le testimonianze dei cittadini, che hanno fornito una descrizione somatica ed indicato anche il tipo di auto utilizzata dal piromane per darsi alla fuga vale a dire una utilitaria della Fiat.

Quando i militari sono giunti nella casa del sospettato, durante la perquisizione hanno rinvenuto una tanica di benzina di dieci litri contenente residui del liquido infiammabile, e gli accendini utilizzati per appiccare il fuoco.

Tanto è stato sufficiente per trarre Davide Marra in arresto, e accompagnarlo subito dopo in una cella del carcere leccese di Borgo San Nicola.

A quanto pare, sia durante la perquisizione, per altro svolta alla presenza dei genitori increduli e sbigottiti, il ventenne non avrebbe battuto ciglio, e meno che mai, si sarebbe lasciato scappare una sola frase sul motivo che lo ha spinto a dare fuoco alle macchine in sosta.

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Le prime vetture andate in fiamme, sono state quelle di Giuseppe Rollo, un operaio di 42 anni. Si tratta di una Fiat Punto, che è andata completamente distrutta, e di una Seat Toledo, danneggiata per metà.

Entrambe si trovavano parcheggiate in via Rossini, una strada della periferia del paese che conduce a Ma glie.

La terza macchina data alle fiamme, una Renault Clio, è stata quella di proprietà di una casalinga di 43 anni, Giuseppina Guido, nipote di don Marco, un sacerdote del posto, che si trovava invece parcheggiata in via Roma, praticamente nella direzione opposta a via Rossini, perché ubicata lungo l’asse viario che conduce a Parabita.

Come s’è detto, nulla è dato di sapere sulle motivazioni che hanno spinto il giovane a compiere un gesto così grave, che come si è visto, gli è costato la privazione della libertà.

Nel tentativo di limitare i danni causati dai due roghi, in via Rossini ed in via Roma, sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Gallipoli. Ma poco o niente hanno potuto fare per strappare le lamiere al fuoco ormai rovente.

Per le indagini, sono invece scesi subito in campo gli uomini della locale stazione comandata dal maresciallo Giovanni De Siato, unitamente agli investigatori della Compagnia casaranese retta dal capitano Dario Vigliotta, ed i particolare del Nucleo operativo e radiomobile comandato dal tenente Andrea Capriotti.

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E’ la prima volta, almeno negli ultimi anni, che a Collepasso vengono prese di mira le auto in sosta. E dietro i roghi di ieri notte, non sembra esserci nessuna strategia. L’operaio e la casalinga che hanno subito il danneggiamento delle loro auto, neppure si conoscono, e pare che neppure il giovane arrestato li conosca. Anche per queste motivazioni, gli uomini dell’Arma non escludono che il ventenne abbia agito davvero senza motivo, se non quello, forse, di far parlare di sé.


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Pantaleo Gianfreda