L’Avvenire contro Berlusconi: “Vogliamo un premier più sobrio”.

5 Maggio 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Duro attacco del quotidiano dei vescovi: "Il sospetto può essere persino peggiore della verità più scomoda. Prima o poi arriva il momento del conto". "Di tanto ciarpame i cittadini farebbero volentieri a meno"

"La politica e lo spettacolo, in un abbraccio mortifero, hanno dato nell'occasione il peggio di sé". E' durissimo l'editoriale di prima pagina di 'Avvenire' dedicato alla vicenda Lario-Berlusconi. Il quotidiano dei vescovi fa sentire la sua voce e non sono parole che faranno piacere al premier. "Ci ha inquietato lo spargersi, tra alzatine di spalle e sorrisetti irridenti o ammiccanti, di un'altra manciata di sospetti sulle gesta del presidente del Consiglio. Il sospetto per chi gestisce la cosa pubblica può essere persino peggiore della verità più scomoda. E comunque, prima o poi arriva il momento del conto", si legge nell'editoriale. Un esplicito richiamo ad un redde rationem che getta un'ombra sui rapporti, fino ad oggi più che cordiali, tra il Vaticano e il governo del Cavaliere.

Poi l'editoriale chiama direttamente in causa Berlusconi. Tracciando l'identikit di quelle che dovrebbero essere le caratteristiche di un capo di governo: "La stoffa umana di un leader, il suo stile e i valori di cui riempie concretamente la sua vita non sono indifferenti: non possono esserlo. Per questo noi continuiamo a coltivare la richiesta di un presidente che con sobrietà sappia essere specchio, il meno deforme, all'anima del Paese".

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Ed ancora: "Ciò che farebbe ridere in una puntata del Bagaglino non può non preoccupare i cittadini che di tanto ciarpame alla fin fine farebbero volentieri a meno". Ciarpame, la stessa espressione usata da Veronica a proposito delle veline candidate.

Anche Casini attacca. Come Franceschini, anche il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini critica le parole del Cavaliere sul "complotto". "Credo stia esagerando", ha detto l'ex presidente della Camera, e francamente parlare di una congiura fa scappare da ridere".


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