Una famiglia, una coppia, due amici e la droga a fiumi

21 Gennaio 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Una famiglia di Collepasso, una coppia di Casarano e diverse figure che ruotavano all’ombra dei due quadretti, per un lauto giro di stupefacenti: eroina e cocaina, che messi sulla piazza possono garantire guadagni per decine di migliaia di euro. Niente a che vedere con organizzazioni mafiose, però. Tutto gestito con una certa discrezione e con scaltrezza da personaggi più o meno già noti, ma indipendenti da affiliazioni. Non tanto, però, da riuscire a sfuggire alla morsa dei carabinieri della compagnia di Casarano, diretti dal capitano Dario Vigliotta, e delle stazioni dipendenti. Un lavoro lungo e complicato, come ha spiegato lo stesso ufficiale della caserma: i suoi uomini sono stati in certi casi costretti persino ad arrampicarsi sugli alberi, pur di scovare la droga. Già, perché con furbizia, in casa, quella di Sergio Vito Esposito, il 51enne di Collepasso ritenuto leader del gruppo, difficilmente gli stupefacenti stazionavano a lungo. Venivano spesso nascosti nelle vicinanze, sfruttando la conformazione del territorio intorno alla sua abitazione, in periferia estrema, fra campagne e muretti a secco.  

Un pezzo alla volta, però, i militari sono riusciti a smantellare il giro. Uno dei colpi più duri arrivò ad aprile dello scorso anno, quando riuscirono ad incastrare Esposito trovando droga ed un mezzo arsenale. Già, perché l’uomo custodiva anche armi. Ci volle una giornata di lavoro per racimolare sostanza e munizioni. Tutto era nascosto con abilità all’esterno della villetta. Questa mattina all’alba, infine, dopo un anno intero di indagini (l’avvio dell’inchiesta risale infatti al gennaio del 2008) si è chiuso definitivamente il cerchio attorno a tutti i presunti componenti del gruppo. Otto le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Antonio Del Coco, su richiesta del pubblico ministero della Procura di Lecce Giovanni De Palma, ed eseguite dai carabinieri di Casarano, insieme al nucleo elicotteri ed alle unità cinofile. L’accusa, per tutti: associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.  

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Oltre ad Esposito, operatore del Comune di Collepasso per lavori socialmente utili, che si trovava già ai domiciliari al momento dell’arresto, in carcere anche i figli Giuseppe e Cristian, di 22 e 20 anni, e la moglie Agata Cosimo, 43enne, casalinga; a Casarano, invece, le manette sono scattate per Wilma Panico, 39enne, barista (lavorava a Cutrofiano) e per i coniugi Pietro Luigi Stefanelli, 33enne, venditore ambulante di frutta e verdura, e Rossella Manni, 32enne, casalinga; ottavo ed ultimo arresto ad Alliste, nei confronti di Fabrizio Casarano, 35enne senza impiego. “Biker”, è stata ribattezzata l’operazione, in ossequio all’amore per le moto di Esposito, che anche nel gergo abituale, per indicare le dosi di droga, avrebbe usato termini, per così dire, motoristici, come “casco” o “pieno”. Per smantellare l’organizzazione gli inquirenti si sono avvalsi anche di intercettazioni telefoniche.  

Le operazioni, messe a segno di volta in volta, hanno consentito dunque di ipotizzare l’esistenza di più persone che operavano in sintonia, spostandosi agevolmente fra Casarano, Collepasso, Racale, Taurisano e Ruffano. Secondo gli investigatori Sergio Esposito avrebbe gestito in prima persona l’attività di spaccio fra Collepasso e dintorni, avvalendosi della collaborazione di più persone, con ruoli differenti. Se la moglie avrebbe offerto quello che viene definito “supporto logistico”, i due figli avrebbero invece avuto il compito di confezionare in dosi gli ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti da lui forniti, per poi cederli ai vari acquirenti, consegnando al padre gli incassi.  

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Un’attività di spaccio alla quale avrebbe partecipato anche la barista Wilma Panico. Pietro Luigi Stefanelli e la sua consorte avrebbero invece gestito le zone di Casarano, Racale, Taviano, Ruffano ed altri comuni limitrofi, operando in linea diretta con Esposito ed i suoi due figli. E’ proprio da loro che si sarebbero riforniti. Stefanelli avrebbe poi provveduto a cedere la droga sfruttando il suo mestiere di ambulante, che gli consentiva di non stazionare mai troppo a lungo nello stesso posto. Fabrizio Casarano, il giovane di Alliste, avrebbe a sua volta coadiuvato Stefanelli e moglie nell’attività illecita, adoperandosi in alcune circostanze al trasporto ed alla consegna della cocaina allo stesso ambulante, per il successivo spaccio al minuto. In totale, durante le fasi dell’indagine, sono finiti sotto sequestro 297 grammi di cocaina, bilancini elettronici di precisione, materiale per il confezionamento, un’ottantina circa di cartucce per calibro 9 Smi e Luger, calibro 3,57 Magnum, calibro 9 Parabellum, insieme a tre capsule detonanti a miccia e una bomba a spoletta aviolanciabile. Gli otto arrestati si trovano da questa mattina presso il carcere Borgo San Nicola, a Lecce. 


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Pantaleo Gianfreda