Telefoni “bollenti” nella scuola di Pagliara

1 Febbraio 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Consumi anomali, abnormi e scandalosi. Pesanti responsabilità del Dirigente scolastico. Il Sindaco scrive: “Dalla documentazione dei consumi, allegata alle fatture Telecom 2008, emerge una quantità abnorme di contatti telefonici, telefonate in orari extra scolastici, telefonate a località incompatibili per i rapporti intrattenuti dalla Scuola, telefonate dalla durata inammissibile per conversazioni relative a rapporti di lavoro scolastico”. Il Dirigente non risponde nel merito, ma tenta “pilatescamente” di scaricare sul personale scolastico le responsabilità. Dimostrando, al contempo, scarsa considerazione verso il Sindaco e l’intera comunità collepasse che paga i consumi telefonici scolastici.

L’8 luglio scorso il sindaco Vito Perrone inviava una lettera alla Dirigenza dell’Istituto Comprensivo di Collepasso in cui rilevava che “i costi telefonici di codesto Istituto, con particolare riferimento ad alcune linee,  rimangono piuttosto elevati”. Nella stessa, il Sindaco scriveva che “nell’ottica di un contenimento di tutti i costi sostenuti dalla Pubblica Amministrazione e comunque nel rispetto dell’utilizzo razionale delle pubbliche risorse, sia opportuno da parte mia richiamare ad un maggiore controllo della spesa”.

Nei mesi successivi, l’Amministrazione ha avviato un attento monitoraggio delle spese telefoniche scolastiche, rilevando circostanze anomale, abnormi e scandalose.

Va premesso che l’attuale Amministrazione, sin dal suo insediamento, grazie alla solerzia dell’assessore Tonino Gianfreda, aveva ricontrattato con la Telecom condizioni assai vantaggiose per tutte le utenze telefoniche a carico del Comune, comprese quelle scolastiche. In base al nuovo contratto, le diverse utenze hanno diritto a 80 (ottanta) ore di conversazione gratuita, ogni mese, per la telefonia fissa, ad un canone di € 120,00 mensili. Rimangono, naturalmente, escluse dal contratto le conversazioni verso i cellulari.

Ebbene, in palese contrasto con la lettera e l’invito del Sindaco, i costi telefonici scolastici, lungi dal normalizzarsi, sono diventati sempre più abnormi. Gli esempi sono numerosissimi e sarebbe troppo lungo segnalarli tutti. Ne riporterò solo alcuni a titolo esemplificativo.

Intanto, si rileva un vero e proprio abuso verso cellulari. Difficile contare tutte le telefonate. La cosa strana, poi, è che certe telefonate, per la loro lunghezza e anomalia, vengono fatte non dagli uffici di segreteria, che sono presso il plesso di via Bosco, ma da altri plessi scolastici.

sergio_pagliaraDai tabulati si rilevano persino telefonate in orari non scolastici e in periodi in cui la scuola risulta chiusa. Oppure telefonate, che, come ha rilevato il Sindaco nella recente lettera del 28 gennaio, “hanno avuto destinazione in tante parti d'Italia”. Telefonate, che, da una analisi sommaria, sembrano avere scarsa attinenza con l’attività istituzionale svolta dalla scuola.

Che la scuola di Pagliara sia all’avanguardia nei rapporti scolastici con tutta l'Italia?!? Che abbia rapporti di gemellaggio con tutte le scuole d’Italia?!? Volesse il cielo!

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Vediamo, sinteticamente, alcuni esempi in dettaglio. Se ne potrebbero fare centinaia.

Una telefonata dalla Scuola materna di via Masaniello verso il distretto di Savignano sul Rubicone (!!!… ma ve ne sono altre per Messina, Savigliano, Lecce, ecc.), effettuata alle ore 13.52 del 5 maggio, dura ben 10,35 minuti. Un’altra dell’8 marzo verso lo stesso distretto, alle ore 14.31, dura 7,49 minuti. Senza citare, poi, sempre dalla stessa Scuola, le numerose telefonate verso cellulari TIM di svariati minuti (il 6 maggio, ad esempio, ben due telefonate alle ore 18.06 e 18.21, cioè in orario di chiusura della Scuola).

Dalla Scuola materna di via Croce, oltre le solite telefonate verso cellulari anche in orari non scolastici (l’11.12.07, alle ore 17.31, di min. 10,03; il 22.1.08, alle ore 17.37, di min. 9,01; il 24.1.08, alle ore 19.03, di min. 3,12; il 30.1.08, alle ore 17.06 e alle ore 18.17, di min. 8,44 e 4,17; ecc., ecc.), risultano “strane” telefonate: una di min. 2,25 costata € 3.20, l'altra di min. 2,25 costata € 3.20; ecc., ecc.

Dalla Scuola elementare si sprecano, poi, le telefonate verso Firenze, Milano, Roma, Bari, Putignano, Matera, Grassano, Taranto, ecc. Idem verso cellulari: tra le tante, il 16.1.08 una telefonata verso cellulare TIM, alle ore 11.19, dura ben 15,49 minuti; un’altra, il 2.10.08, alle ore 16.33, 7,30 minuti. Il 3 e 4 gennaio 2008, a scuola chiusa, 4 telefonate verso cellulari TIM, Tre e Wind testimoniano l’”alacre” attività scolastica (o personale e familiare?!?) di qualche zelante operatore anche durante le vacanze natalizie… Idem, fra le tante, tre telefonate a Lecce, alle ore 17.51, mercoledì (giorno non di rientro) 27 febbraio… Stranamente, questo plesso scolastico risulta quello più “vorace” nei consumi telefonici, sebbene gli uffici scolastici abbiano sede presso la Scuola media… Qualche zelante estimatore del Dirigente scolastico fa notare come questi sia ormai irresistibilmente attratto dalla scuola primaria e ne loda l’assidua presenza…

Presso la Scuola Media, si sprecano le telefonate verso Trento, Luino, Gorgonzola, Monza, Milano, Brescia, Varese, Torino, Firenze, Bologna, Novara, Rivarolo Canavese, Parma, Roma, Amelia, Bari, Andria, Grottaglie, Foggia, ecc… Tutte per esigenze scolastiche?!? E che dire, poi, di lunghe telefonate di 30, 25, 20, 18 minuti sino a quella, verso il distretto telefonico di Nardò, di ben 51,33 minuti? Si sarà trattato di… lezioni scolastiche on line?!?

Insomma, una situazione abnorme che è poco definire scandalosa, dal momento che a pagare le bollette non è la Scuola o il Dirigente scolastico bensì il Comune, cioè tutta la collettività…

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Dopo una dettagliata verifica di tutte le bollette scolastiche, il sindaco Vito Perrone, l’8 gennaio scorso, chiede spiegazioni al Dirigente Pagliara di queste anomalie, allegando copia di tutte le fatture Telecom 2008. Egli scrive, tra l’altro, “Dalla documentazione dei consumi … emerge una quantità abnorme di contatti telefonici, telefonate in orari extra scolastici, telefonate a località incompatibili per i rapporti intrattenuti dalla Scuola, telefonate dalla durata inammissibile per conversazioni relative a rapporti di lavoro scolastico” e chiede “che, entro dieci giorni, siano forniti chiarimenti in merito ai rilievi”, riservandosi, inoltre, di “adottare i necessari provvedimenti e di interessare altre Autorità”.

Il pilatesco Dirigente Pagliara, per niente “diligente” nemmeno in una situazione così grave, risponde al Sindaco il 23 gennaio con una sola riga: “In riferimento alla nota in oggetto si allegano relazioni dei responsabili di plesso e del personale ATA”.

Cosa fa, infatti, “Ponzio” Pagliara? Invece di assumersi le sue responsabilità ed avviare una seria indagine, tenta maldestramente di scaricare tutto sui responsabili di plesso e sul personale ATA. A costoro fa sottoscrivere una dichiarazione in cui viene detto che “le linee telefoniche sono usate per esigenze scolastiche e di servizio” e le allega nella breve risposta al Sindaco. Punto e basta!

Per quanto lo riguarda, Pagliara non aggiunge niente altro né – da notare! – allega sua analoga dichiarazione, pensando – il “furbo”! – di risolvere in tal modo il “fastidioso” problema e di “cavarsela” in maniera, oltre che pilatesca ed irresponsabile, anche irrispettosa verso il Sindaco e la comunità collepassese…

Sembra chiaro, infatti, che dalle sue "mancate" risposte, oltre che dalla sua sbrigativa risposta, ognuno è legittimato a pensare che responsabile di tale incredibile spreco di denaro della collettività e di tutte le telefonate “abnormi, anomale e scandalose” sia proprio lui… il Pagliara urbi et orbi, che utilizza i telefoni pubblici, pagati dalla collettività, per telefonare in tutta Italia per motivi privati, compresi quelli inerenti la sua carica sindacale… e, forse, qualche volta, anche per motivi scolastici…

Forse Pagliara pensa di stare a casa sua o di poter disporre a proprio piacimento delle finanze pubbliche. D'altronde, come ha avuto modo di dimostrare in varie occasioni, questo dirigente non ha alcun senso del dovere e delle Istituzioni e pensa di poter "fare e disfare" quel che più gli aggrada…

Se così non è, perché il Pagliara non spiega alla comunità collepassese, che paga le sue bollette, a chi erano dirette – per fare solo tre esempi – le continue telefonate a Savignano sul Rubicone, Trento e Luino?

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Intanto, dimostri un pò di di serietà e incominci a rimborsare al Comune, di tasca sua, i soldi per tutte le telefonate non giustificate!

Il 28 gennaio, il Sindaco, vista la risposta (meglio, la "non-risposta"), si vede costretto ad inoltrare ulteriore lettera al Dirigente scolastico (inviata, per conoscenza, anche al Prefetto, agli Uffici scolastici regionale e provinciale, al Presidente del Consiglio di Istituto). Riporto integralmente la risposta:

Riscontro la Sua di pari oggetto, pervenuta il 26/01/2009, e prendo atto della mancata risposta di chiarimenti formulata con altra mia nota del 08/01/2009.

Rilevo che la semplice allegazione di dichiarazioni del personale docente e non docente della Scuola appare una soluzione sbrigativa nonché un tentativo di evitare tout court il problema. Mi sarei aspettato una responsabile e chiara spiegazione delle telefonate che:

– sono in numero incredibilmente alto (migliaia di telefonate) e soprattutto a utenze cellulari;

– hanno avuto luogo in orario pomeridiano e in giorni di chiusura della Scuola (oltre le ore 17 e da plessi scolastici privi di ufficio di segreteria; nei giorni, ad esempio, del 3 e 4 gennaio con la scuola chiusa);

– hanno avuto durata superiore a 40/50 minuti;

– hanno avuto destinazione in tante parti d'Italia (oltre ai distretti telefonici della Puglia, anche in quelli di Milano, Roma, Luino, Gorgonzola, Firenze, Verona, Torino, Taurianova, Amelia, Bologna, Rivarolo Canavese, Novara, Trento, Savignano sul Rubicone, Savigliano, Brescia, Parma, Varese, Monza, Castelnuovo ne' Monti, Bassano del Grappa, Chieti, Grassano, San Sepolcro, Conegliano Veneto, …); sorprende, inoltre, la copiosa entità di rapporti telefonici con i distretti telefonici di Foggia e Putignano.

Prendo atto che non ha voluto fornire i chiarimenti richiesti e avvierò le opportune procedure per accertare i danni economici derivanti dall’utilizzo improprio del servizio telefonico da parte della Scuola che dirige. Alla luce, però, delle dichiarazioni del personale docente e non docente sopra richiamate, devo sin d'ora desumere la Sua diretta, personale ed esclusiva responsabilità dell'uso improprio del servizio telefonico.

Con l’occasione, voglia prendere nota che per l’anno 2009 proporrò agli Organi comunali di deliberare una previsione di spesa per il servizio telefonico della Scuola per un massimo di € 1.200. Ogni onere aggiuntivo, pertanto, dovrà essere a carico della Scuola stessa. Tale limite, a cui si aggiunge anche una sostanziosa quota di telefonate “a costo zero” (perché rientrante in un pacchetto orario pagato a forfait dal Comune) appare sufficiente alle necessità di servizio dell’Istituto”.

Cosa aggiungere altro?!? Se questo è un “dirigente scolastico”… povera Scuola!


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Pantaleo Gianfreda