Mercoledì 7 – Domenica 11 gennaio

11 Gennaio 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Mercoledì, Prefettura e Procura. Giovedì, prima Giunta e poi decreto del Sindaco: Antonio vicesindaco e nuove deleghe (e maggiori impegni) per me. Sabato, esce il nuovo numero del mio giornale. Domenica, nuova poesiucola anonima.

Mercoledì, in mattinata a Lecce. Mi reco in Procura e in Prefettura. Deposito la denuncia per le diffamazioni imbastite contro di me dopo il nostro comizio del 1° novembre, in seguito alla famosa vicenda del fermo da parte di una pattuglia dei Carabinieri di Casarano e alle ignobili lettere anonime che ne seguirono. Allego la trascrizione e la cassetta del comizio. Se, come mi auguro, la Magistratura farà presto luce sulla vicenda, qualche imprudente ed incallito diffamatore potrebbe avere qualche sorpresa… Torno di corsa al Comune. A mezzogiorno ho appuntamento con il Sindaco. Oggi presento la mia lettera di rinuncia alla carica di vicesindaco. Alle 13.00, il Sindaco non arriva ancora. Lo chiamo. Mi chiede di soprassedere momentaneamente a protocollare la lettera e di rimandare il tutto al giorno seguente. C’è qualche “incomprensione” in corso… Un po’ più tardi ne incontro casualmente il protagonista. Ne parliamo insieme, chiariamo e risolviamo tutto di buon accordo.

Giovedì dedico la mattinata a “chiudere” il numero di “informazione locale”, ormai pronto per la stampa. Consegno tutto in tipografia dopo mezzogiorno. Nel pomeriggio, protocollo la mia lettera al Sindaco. Oggetto: “rinuncia alla carica di vicesindaco”. Breve il contenuto, che riporto integralmente: “Dopo la doverosa e positiva verifica di metà mandato amministrativo, ritengo utile che altri assumano la carica di vicesindaco e arricchiscano la loro esperienza amministrativa. Con la presente, pertanto, ringraziandoLa per la fiducia e la stima che mi ha sempre dimostrato e che continua a dimostrarmi, rimetto la mia carica di vicesindaco nella Sua disponibilità, al fine di assegnarla ad altro amministratore”.

Dopo una Giunta “veloce” con due sole delibere, il Sindaco formalizza i nuovi incarichi. Antonio è il nuovo vicesindaco. A me vengono assegnate nuove deleghe. Cioé, più lavoro e maggiori impegni e responsabilità amministrative. Abbastanza “pesanti”, considerato che si tratta, oltre a quelle di cui sono già titolare, delle deleghe relative a Politiche sociali, Sicurezza e Polizia Municipale. L’importanza e il valore di queste deleghe, soprattutto alla luce dei fatti avvenuti nell’ultima metà del 2008, sono di chiara evidenza. Per me è assolutamente gratificante – dopo il “fatto dei Vigili”, quello più recente “dei Carabinieri” e tutte le polemiche scatenate contro di me dall’opposizione sulle due vicende – che il Sindaco mi abbia espresso così tanta fiducia e stima, assegnandomi proprio le deleghe che più hanno attinenza con l’ordine pubblico, la sicurezza dei cittadini e le Forze di polizia locale. Se qualcuno dei “soliti” che “sparano a salve” contro di me avesse avuto un po’ di intelligenza, avrebbe capito… Ma tant'é! Sulla mia rinuncia e sull’incarico ad Antonio si fa, come al solito, speculazione a non finire e ognuno la spara più grossa che può. Se può servire, mi piace brevemente sfatare, almeno in questo diario, qualche "leggenda metropolitana".

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Diciamoci la semplice verità. Antonio, in base a sue personali valutazioni (è stato il più suffragato nelle elezioni amministrative) sulle quali sorvolo, ha sempre preteso e richiesto la delega di vicesindaco e in questi due anni e mezzo ha rappresentato, in alcuni momenti, un elemento di instabilità per la tenuta della maggioranza. L’opposizione ha cercato sempre di approfittare di questa situazione e di “corteggiare” assiduamente Antonio. Queste circostanze ci sono state sempre note e lo stesso Antonio ci ha sempre  informato di queste "manovre". Probabilmente, all’opposizione è sfuggito un elemento che a noi è sembrato, invece, sempre chiaro: Antonio, con il quale ho avuto ed ho un ottimo e leale rapporto personale, nonostante apparenze e ambiguità, è parte fondante ed integrante di questa maggioranza. Per quanto mi riguarda, alcuni suoi atteggiamenti non mi hanno mai particolarmente impressionato. Una cosa è certa. Al di là dei destini personali o delle piccole ambizioni di ognuno, dopo due anni e mezzo di importante lavoro amministrativo, per me (e per tutti noi) la priorità era e rimane quella di andare avanti sino alla conclusione dei cinque anni amministrativi. Il lavoro che ci attende è impegnativo (per tutti, il PUG) ed era ed è necessario garantire il massimo di tenuta politica dell’Amministrazione, superando tensioni o contrapposizioni interne. Reali o artificiose. E poi, diciamoci la verità: sarà pur vero che Antonio è stato talora elemento destabilizzante, ma è altrettanto vero che, nonostante le allettanti promesse delle “sinuose” (e interessate) sirene di opposizione, ha mantenuto fede alla sua doverosa lealtà nei confronti della maggioranza. Vorrei ricordare per tutti i suoi pubblici interventi a sostegno dell'Amministrazione e anche, soprattutto in questo ultimo anno, a mia difesa, in occasione di alcune sgradevoli vicende. Già sin da agosto, pertanto, in un dialogo tra noi due, gli avevo promesso che, a metà mandato e dopo la verifica amministrativa, avrei rinunciato alla carica di vicesindaco in suo favore. A qualche maldicente, voglio ricordare, per chiarezza, che la mia decisione è stata conseguenza di personali (e comuni) valutazioni politiche. Nessuno mi ha mai chiesto di dimettermi. Nel Gruppo consiliare solo un consigliere lo ha fatto. Il resto ha sempre dimostrato totale apprezzamento e fiducia per il lavoro da me svolto. La priorità era e rimane, anche a costo di qualche piccolo sacrificio personale (ma nel caso specifico, mi pare che il “piccolo sacrificio” sia stato ampiamente “ripagato” con impegni ancora maggiori,  a testimonianza della stima e della fiducia del Sindaco e della maggioranza verso il mio lavoro amministrativo), che la maggiornza vada avanti sino alla fine per realizzare gli importanti obiettivi che si è proposta. L'ho sempre, anche pubblicamente, dichiarato. Sarei rimasto anche come semplice consigliere, pur di andare avanti sino alla conclusione del mandato amministrativo…

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Il mio augurio è che ora Antonio “si acquieti” e si impegni maggiormente nell’attività amministrativa e che tutti quanti si lavori compatti e sereni nell’interesse della comunità. Ci aspettano impegnative scadenze che dobbiamo saper onorare…

Certo, alcune mie riflessioni potrebbero essere anche più ampie e “politiche” se qualche “avvoltoio” del “sabato sera” o qualche “utile idiota” e persino qualche recente “pulice cu la tosse” non aspettassero altro per stravolgere e strumentalizzare quello che scrivo, attaccarmi e dire le solite idiozie. Sono convinto che, nonostante la trasparenza e la chiarezza delle mie affermazioni, qualcuno avrà certamente da ridire anche sulle cose che ho scritto oggi. Anche perché sembra che alcuni riescano a “campare” (si fa per dire) politicamente solo perché ci sono io, solo perché si esercitano nel "bersaglio" contro di me… Per il resto, sono assolute nullità, dalle quali non abbiamo mai, dico mai, ascoltato qualcosa di serio (dire “intelligente” sarebbe troppo), mai una proposta concreta nell'interesse della comunità.

Venerdì, in Comune. Prima, il mio solito giro di saluto per gli uffici. Stavolta anche per “prendere possesso” dei nuovi assessorati. In tarda mattinata – piove sempre: giornata fortunata! – incontro alcuni giovani e valenti imprenditori interessati ad un investimento a Collepasso.

Sabato, “chiudo” definitivamente il giornale in tipografia e nella tarda mattinata ritiro le copie. Il tempo non è buono e la distribuzione per le case, programmata per il pomeriggio, è rimandata a lunedì.

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Domenica, in piazza con Antonio, il nuovo vicesindaco. Nel tardo pomeriggio egli mi chiama per informarmi di un’ulteriore lettera anonima contro di noi. In serata mi invia copia e la leggo. Le solite “castronerie”… Ormai non mi angustiano più di tanto. Anche perché si finisce con il “fare il callo” a certe cose. Confesso, però, che comincio a “sentirmi importante” nel pensare che in poco tempo (appena due mesi, tralasciando i precedenti) qualcuno impegni tanta parte del suo tempo (ma sarà un pensionato?!?) per scrivere su di me… Ben quattro ignobili lettere anonime e quattro poesiucole! Versi a “rime baciate”… Perdonatemi, ma non è da tutti! E nessuno sia invidioso di questo mio particolare “privilegio”! Sono costretto, però, a chiedermi: non è che questo “poetucolo” (certamente non è lo stesso “prosaico della droga”) sia qualcuno che è “innamorato” di me?!? Sarò pure ultracinquantenne, ma dicono che mi mantenga ancora bene! Soprattutto (è il mio primo outing), confesso che da giovane, belloccio, ho avuto anche qualche corteggiatore (mi dispiace di non aver potuto ricambiare… Aggiungo, però, perché nessuno equivochi, anche corteggiatrici, sia chiaro!): giovane studente universitario a Roma, perfino un notissimo sarto della Dolce vita mi “dichiarò” con delicatezza e signorilità il suo “interesse”… Mi chiedo, allora, se l’autore di queste poesiucole contro di me non sia – scusatemi l’espressionaccia e mi scusino soprattutto i lettori omosessuali – qualche fr… represso e “fatalmente attratto” verso di me, incapace di esprimermi altrimenti il suo “amore”… Ma, come dice uno dei tanti “pensierini” dei Baci Perugina, “ci sono tanti modi per dire ‘ti amo’”… Quello del mio persecutore è "un modo" chiaramente “deviato”… Il mio, invece, anonimo e represso poetucolo, accettalo solo nel senso più puro e cristiano del termine!


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Pantaleo Gianfreda