Il “grande stupro”

19 Febbraio 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Il “grande stupro”

il_fatto4Mills condannato. A 4 anni e 6 mesi. Per corruzione. Aveva ricevuto 600mila dollari dalla Fininvest. Doveva dire il falso nei processi di Berlusconi. I giornali stranieri hanno dato ampio risalto alla notizia. Per "El Mundo" Mills è “l'avvocato corrotto da Berlusconi per mentire”. “Avvocato condannato per corruzione per aver protetto Berlusconi”, titola l'"International Herald Tribune". Il "New York Times" scrive che la notizia, “avrebbe mandato in fibrillazione il sistema politico di diversi Paesi”. Non di questa Italia.

Sono acclarate le responsabilità del corruttore. Eppure egli rimane saldo alla guida del Governo.

In un paese normale un premier si sarebbe già dimesso. Non in questa Italia.

In Giappone, pochi giorni fa, un ministro si è dimesso per una presunta sbornia. In America Nancy Killefer ha deciso di andarsene per molto meno. Esattamente per 946,69 dollari di contributi non pagati a una colf.

In un Paese normale, per un politico macchiatosi di un reato per corruzione c’è la galera. In Italia, la guida del Governo…

In un Paese normale, i politici accettano le leggi vigenti. In questa Italia, Berlusconi fa cambiare le leggi a suo favore. Il “lodo Alfano” gli ha concesso l’immunità. Gli ha evitato, oggi, una pesante condanna.

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“Tecnicamente”, oggi, non si può dire che  Berlusconi è colpevole di corruzione. Perché, grazie ad una “sua” legge, non è stato processato. Attendiamo il pronunciamento della Corte Costituzionale.

Oggi, nel mondo, si parla di una brutta “favola” italiana. Di un corrotto e di un corruttore. Ambedue colpevoli. Uno condannato. L’altro, ancor più colpevole, libero. Di più. Capo del Governo.

Oggi, invece, in Italia, si parla d’altro. Le televisioni ci bombardano tutti i giorni di Rom. Di “Grande Fratello”. Di crisi del PD (Veltroni, di fronte a Berlusconi non si poteva essere “buoni”!). Eppure, c’è una “grande crisi” economica, sociale e morale. Della povera Eluana. Di immigrati stupratori.

Nessuno parla o si scandalizza per il “grande stupro” che l’Italia sta subendo. Anzi, come scrive un giornale (sempre straniero): “Più Berlusconi riesce a manipolare il sistema a suo vantaggio, più italiani sembrano ammirarlo”.

C’è una violenza inaudita contro i principi fondamentali di uno Stato democratico. Di uno Stato di diritto.

Ma, oggi, c’è più in Italia uno “Stato di diritto”?!?

C’è solo una “serva Italia” che osanna al "Grande Stupratore"! Un’Italia “allo sbando” e narcotizzata dal “grande fratello” Berlusconi.

E la responsabilità è anche dei cittadini, dei partiti di opposizione, di un Partito Democratico “buonista” e fuori tempo, della società civile, che non gridano a sufficienza il loro sdegno per questa Italia “berlusconizzata”. Senza etica e senza valori.

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Concordo con Piero Colaprico (giornalista di “Repubblica”, uno dei pochi giornali italiani a parlare del caso): “Sempre più intoccabile grazie al lodo Alfano, irraggiungibile in virtù del tempo che prescrive sentenze e corrode tutti tranne lui, potentissimo per il combinato disposto della carica politica, dei suoi miliardi in euro, della sudditanza incondizionata di fans della strada e onorevoli del Palazzo, Berlusconi è davvero al di là delle angosce degli imputati mortali. E tale resterà”.

Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!” (Dante Alighieri,  Purgatorio, Canto VI, 76-78).


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Pantaleo Gianfreda