Capo di Leuca a luci rosse.

26 Aprile 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Periferia sonnacchiosa? Un luogo comune. Al contrario il fuoco cova proprio sotto la cenere della noia. I comuni del Sud Salento si distinguono per la vivacità degli amori clandestini. Collepasso tra “i comuni che si danno più da fare”

Altro che periferia sonnacchiosa. Il Sud Salento, stando alle indiscrezioni degli Sherlock Holmes nostrani, è come il fuoco sotto la cenere in quanto a passioni conturbanti e valzer di corna.

Apparentemente sembra tutto calmo. In realtà gli amori clandestini si incrociano e si susseguono senza tregua. I comuni che si danno più da fare? Parabita, Taurisano, Matino, Collepasso, Morciano, Presicce e Castrignano.

Ad alimentare il desiderio di trasgressione contribuiscono la noia e la voglia di sfuggire ad una routine che spegne piano piano gli entusiasmi. E così, ecco che la scappatella diventa il modo per riaccendere i sensi.

Il fatto che il comune sia piccolo e che tutti si conoscano fra di loro non sembra scoraggiare i fedifraghi. Che invece escogitano mille modi per iniziare storie parallele e coltivare la gioia dell’amore celato. Finché dura.

 

Si riportano di seguito (giusto per sorridere un po'!) alcuni degli altri "articoli sul tema", pubblicati sempre nelle pagine de "La Gazzetta del Mezzogiorno" (cronaca di Lecce) del 26 aprile.

 

 

Donne, regine dell’inganno

 

Le signore battono gli uomini nella capacità di nascondere la scappatella. Più abili e argute. Ed il sesso debole, in questo ambito, è lui 

 

 

Donne e uomini si rivolgono in ugual misura agli investigatori. «Abbiamo un 50 per cento di clienti di sesso maschile e un 50 per cento femminile», dicono gli “spioni”. La differenza sostanziale fra i due «universi» riguarda la capacità di celare il misfatto. E il sesso forte, in questo caso, sono le donne. O meglio, il sesso furbo. Perché le signore impegnate in una storia parallela non cambiano d’un tratto look e abitudini, nascondono abilmente l’euforia, fanno insomma finta di niente. Secoli di dissimulazione sono stati un’ottima palestra, non c’è che dire.

 

Gli uomini, invece, a parere degli investigatori, sono un vero disastro. Al primo batticuore clandestino iniziano a radersi la barba tre volte al giorno, vivono sotto la doccia, si gettano ettolitri di profumo. Se hanno la pancetta, eccoli rispolverare tuta e scarpe da ginnastica per sgambettare ore in palestra. La cena è poi la prova del nove: quando l’abituale montagna di parmigiana e polpette viene repentinamente sostituita da una mesta tazza di yogurt bianco e da un’insalatina scondita, non ci sono dubbi. Siete al cospetto di un fedifrago. Perché allora rivolgersi all’investigatore? «Per avere le prove con cui alleggerirlo ancora di più: della macchina, della casa al mare, dello chalet in montagna», rispondono le signore. L’astuzia non è acqua. (d.p.)

 

Il sogno proibito? La cognata

 

Gusti. Sfuma il mito di colleghe e segretarie. La vera tentazione è dentro casa. Ma seducono anche «comari», cugine e amiche della consorte  

 

 

Colleghe d’ufficio ammiccanti, segretarie strizzate in tailleur mozzafiato, istruttrici sode come un uovo. Per chi batte il cuore del traditore? Signore, tenetevi forte perché la risposta ce l’avete in casa, e da sempre: per vostra sorella.

 

Già, perché secondo gli investigatori, è la cognata l’oggetto del desiderio più ambito dal fedifrago medio. Soprattutto se la «sorella» acquisita è giovane e piacente. Un ménage tra l’altro semplice da gestire. Perché placare una moglie colta dalla gelosia per un’assenza prolungata non è una missione impossibile. Esempio: «Dove accidenti sei finito?», «ma cara, sono al supermercato con tua sorella, dove vuoi che sia?» E la cornuta tira un respiro di sollievo.

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E se non c’è una cognata a portata di mano, la scelta ricade sulla «comare», che oltre a promettere davanti a Dio di prendersi cura a vita del figlioccio, si sobbarca spesso la «tutela» del di lui padre.

 

Vanno forte anche cugine di primo e secondo grado, amiche del cuore della consorte ed altri gradi di parentela. «Si frequentano ambienti comuni, si passano le feste insieme, la vicinanza assidua fa scoccare la scintilla e il gioco è fatto», dicono gli investigatori. Ama il prossimo tuo come te stesso?

 

Classifica hot. Sono i politici i più infedeli

 

Sono i politici i più votati al tradimento. Tra tutte le professioni, va infatti ad onorevoli, assessori, sindaci e consiglieri il titolo di «fedifrago doc». La vera difficoltà è però beccarli sul fatto. Ad aiutarli a saltare impunemente da un letto all’altro è infatti una rete di segretari, portaborse, assistenti pronti a coprire la marachella con ogni mezzo, assicurando la moglie di turno che l’onorevole non risponde in quel momento per via di una riunione impegnativa, giammai per motivi galanti. Si danno da fare anche i liberi professionisti, facilitati dalla possibilità di modulare l’orario di lavoro a piacimento e dal doversi spostare spesso in Italia e all’estero per aggiornamenti professionali, stage, fiere. Stesso discorso per gli imprenditori.

 

Che non badano a spese pur di lasciare un segno indelebile nel cuore dell’amante. La moda del momento è quella di portare la nuova fiamma negli agriturismi di charme del Brindisino e della Valle d’Itria. Strutture dove è facile mimetizzarsi, per il continuo viavai di gente, lontane quel che basta da Lecce per passare inosservati mentre si stringe la mano all’amata e ci si scambia baci infuocati. Salvo poi ritrovare a casa un romantico reportage di viaggio, gentilmente offerto dalla consorte.

 

 

C’è la crisi economica ed anche le «corna» diventano «low-cost»

Prese d’assalto le al mare di amici e parenti unico modo per salvare passione e conto in banca (di Daniela Pastore)

Le corna in tempo di crisi? Si fanno, eccome se si fanno. Ma con parsimonia. Addio hotel a quattro stelle, cene in ristoranti glamour, viaggi esotici e regali scintillanti. Non ci sono soldi sufficienti per mantenere la famiglia, figuriamoci per spassarsela con l’amante.

Il momento buono per tuffarsi nei sani principi? «Neanche per idea», allarga le braccia Guido Rossacci, uno degli investigatori privati storici di Lecce. Che avverte: «La voglia di corna fra i salentini non è mai stata così viva. Quello che è cambiato da un anno a questa parte è il budget destinato al tradimento».

A pagare il costo più alto della crisi finanziaria, anche tra le lenzuola, sono i fedifraghi a reddito fisso: dipendenti, insegnanti, impiegati. Che hanno detto definitivamente addio alle notti di passione in hotel e alle ammiccanti cene a lume di candela. «Ci si arrangia nelle case di mare, proprie o di amici, mai frequentate come quest’inverno, da Casalabate a Leuca», spiega l’investigatore. In calo persino i motel, simbolo per antonomasia del tradimento low cost. Rimpiazzato da una formula che sta diventando un vero e proprio business per chi ha investito nel mattone: l’appartamento a ore. «Sino a due, tre anni fa, c’era un bel viavai nelle strutture ricettive delle marine nei mesi invernali», chiarisce Rossacci, «ma adesso, tra il costo della benzina, la camera, un caffè, come niente si arriva a spendere 50 euro. E se l’incontro deve essere ripetuto più giorni in una settimana, chi ha un reddito fisso, e magari anche una famiglia numerosa, rischia di andare in bolletta».

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Meglio affittare una casa senza pretese: per due ore si spende al massimo 10 euro e la relazione extraconiugale è salva. Contenti gli amanti, ma anche i proprietari che hanno fiutato l’affare e si affrettano a moltiplicare l’offerta, soprattutto nei dintorni di Lecce: Surbo, Giorgilorio, Trepuzzi, Veglie. «Ormai si preferisce affittare gli appartamenti a ore anziché agli studenti o alle famiglie che magari si piazzano per anni e non se ne vanno più. A conti fatti è più conveniente», osserva Rossacci.

E se il ceto medio ha dovuto piegare la passione ad atmosfere più frugali, la fascia meno abbiente, che prima frequentava i motel a basso costo, ora punta alla scappatella a costo zero: sedili dell’auto, case diroccate di campagna. «Situazioni tra l’altro pericolose. Perché ad appartarsi nelle periferie si rischia di essere derubati e questo spiega anche l’aumento di aggressioni alle coppiette, registrato dalle cronache».

Chi invece non ha modificato di una virgola usi e costumi della passione clandestina è il ceto abbiente. Che continua a frequentare alberghi di charme e a concedersi ogni tipo di amenità. Trasgressioni invidiabili, tranne che per un aspetto. «Frequentare alberghi significa lasciare traccia di sé, e questo può essere assai pericoloso per un fedifrago con una moglie gelosa».

Ne sa qualcosa un commercialista leccese. «Un pezzo da novanta nel suo campo», sorride Rossacci, «la moglie è venuta da me qualche settimana fa. Il marito doveva frequentare uno stage di qualche giorno a Milano ma lei sentiva puzza di bruciato. Voleva che indagassi. E aveva ragione: il commercialista a Milano non c’è mai stato. Era invece in un agriturismo di lusso a Mesagne. A spassarsela con l’amante. Chi frequenta gli alberghi è molto più facilmente incastrabile».

La crisi non ha fatto calare la domanda di investigazioni. «La richiesta si è mantenuta stabile», conferma Rossacci, «però le nostre indagini si sono accorciate: prima il cliente che voleva scoprire la marachella del coniuge ci dava tempo illimitato. Ora l’investigazione media dura tre giorni, per una spesa totale di circa mille euro».

Tre giorni in cui il potenziale fedifrago viene seguito, controllato, e nel 90 per cento dei casi inchiodato da foto e video più che eloquenti. «E’ sempre imbarazzante dover mostrare la prova del tradimento ad un partner ancora innamorato. In quel momento mi tocca fare anche lo psicologo», sussurra, l’investigatore, «il consiglio che dò è sempre lo stesso: se è la prima volta, perdonate. Non mandate a monte anni di matrimonio per un colpo di testa. Certo, se poi la storia si ripete…».

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L’alibi più utilizzato per la scappatella del Terzo millennio? Il corso di aggiornamento. Sui convegni fuori dal Salento sono scivolati parecchi matrimoni e unioni che si credevano felici.

«L’ultima? Quello fra due giovani sposi di Galatina », racconta Rossacci.

La moglie, promettente agente di commercio, lascia a casa marito e figlioletto di pochi anni per frequentare un corso di aggiornamento in Toscana. Una trasferta che non va giù non solo al marito, ma anche al suocero, insospettito dal viaggio della nuora. Soprattutto quando la proposta di partire con marito e figlio al seguito viene declinata con risolutezza.

«E’ stato proprio il suocero a contattarmi. Mi ha detto di seguirla perché era sicuro che la donna avesse qualcosa da nascondere», dice Rossacci.

Armato di macchina fotografica e videocamera, l’investigatore non tarda a tornare nel Salento con le prove del misfatto. Nella località indicata la giovane signora effettivamente c’era, ma per una settimana di vacanza con l’amante, un collega conosciuto in un precedente convegno. Inutile dire che al ritorno la signora ha trovato le valigie con la sua roba già sull’uscio di casa. Insieme ad un agguerritissimo suocero pronto a ricoprirla di improperi.

Tanti gli addii che in questi anni si sono consumati sotto gli occhi di Rossacci. «Alcune persone ci lasciano la salute. Ho una cliente che dopo aver visto i filmati con il tradimento del marito è entrata in depressione ed ora è in cura presso il centro di igiene mentale della Asl».

C’è invece chi la prende con filosofia e riesce a metabolizzare più in fretta le corna. Come una signora di Taviano , sposata da 37 anni, e stufa di sopportare una storia parallela che il marito portava avanti da lustri. Alla fine ha voluto le prove. «Così mi prendo una soddisfazione», ha confessato a cuore aperto, «e questa volta lo lascio io in mutande».

Il momento della rivelazione è sempre fatale. «Davanti alle foto o ai video i colpevoli trasecolano, cercano di negare, si aggrappano a qualsiasi giustificazione possibile», dice l’investigatore, «ed in molti casi il matrimonio o l’unione finiscono in quel momento».

Ad incassare meglio il colpo sono però quasi sempre le donne. La loro reazione è più contenuta. Anche perché quando si rivolgono all’investigatore hanno già la certezza di essere state tradite. Intuito femminile? Certamente. Ma anche dabbenaggine degli uomini, inclini molto più delle donna a darsi la zappa sui piedi.

«Una cliente è venuta l’altro giorno con un fazzoletto macchiato di rossetto. L’aveva trovato nel cestino della sua camera da letto. Dico io, ma come si fa a commettere una simile leggerezza? Lo ripeto sempre ai miei clienti: siete degli imbecilli», allarga le braccia Rossacci. Che ammette, dopo 30 anni di pedinamenti e investigazioni, di essere diventato cinico nelle questioni di cuore. «E’ più forte di me», fa spallucce, «dopo tutto quello che ho visto in questi anni». E racconta di un suo cliente storico, padre di un grande uomo di spettacolo e di cultura del Salento. «Mi diceva: Guido, sai perché non frequento mai i bordelli? Perché ho sempre paura che possa aprirmi la porta mia madre. Mai fidarsi di una donna, ricordalo sempre». [d.p.]


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