27 gennaio: Giornata della memoria

27 Gennaio 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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La Shoah: una storia da non dimenticare

La  "Giornata della Memoria" è stata istituita dal Parlamento Italiano nel 2000 per ricordare le vittime delle persecuzioni fasciste e naziste degli ebrei, degli oppositori politici, di gruppi etnici e religiosi dichiarati da Hitler  indegni di vivere. La data prescelta è quella dell'anniversario della liberazione del campo di sterminio nazista di Auschwitz  (vicino a Cracovia in Polonia) avvenuta ad opera delle avanguardie della Prima Armata dell' Armata Rossa (comandata dal maresciallo Koniev) il 27 gennaio 1945.

 

Ha scritto Elisa Springer, ospite anche a Collepasso alcuni anni fa e oggi defunta, ne "Il silenzio dei vivi" (Marsilio, 2001): 

"Io ho vissuto per non dimenticare quella parte di me, rimasta nel lager, con i miei vent'anni.

Ho vissuto per difendere e raccontare l'odore dei morti  che bruciavano nei crematori, per difendere la memoria di tutti i miei cari e di tanti innocenti, memoria che oggi si tenta  di infangare.

Ho vissuto per raccontare che le ferite del corpo si rimarginano col tempo, ma quelle dello spirito mai. Le mie sanguinano ancora".

Riporto la bella poesia, inviatami da Irene Leo, di Joyce Lussu

C’è un paio di scarpette rosse 

C'è un paio di scarpette rosse

numero ventiquattro

quasi nuove:

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sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica

Schulze Monaco

c'è un paio di scarpette rosse

in cima a un mucchio di scarpette infantili

a Buchenwald

più in là c'è un mucchio di riccioli biondi

di ciocche nere e castane

a Buchenwald

servivano a far coperte per i soldati

non si sprecava nulla

e i bimbi li spogliavano e li radevano

prima di spingerli nelle camere a gas

c'è un paio di scarpette rosse

di scarpette rosse per la domenica

a Buchenwald

erano di un bimbo di tre anni

forse di tre anni e mezzo

chi sa di che colore erano gli occhi

bruciati nei forni

ma il suo pianto lo possiamo immaginare

si sa come piangono i bambini

anche i suoi piedini

li possiamo immaginare

scarpa numero ventiquattro

per l'eternità

perché i piedini dei bambini morti non crescono

c'è un paio di scarpette rosse

a Buchenwald

quasi nuove

perché i piedini dei bambini morti

non consumano le suole…

 

Joyce Lussu

 

 

 


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Pantaleo Gianfreda