La Puglia è la prima regione che dice NO al nucleare

26 Novembre 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Il Consiglio Regionale approva all'unanimità la legge proposta dal PD

Nella seduta di mercoledì 25 novembre, il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità la legge per rigettare l’opzione del nucleare sul proprio territorio.

Di seguito, l’intervento di Antonio Maniglio, presidente del Gruppo regionale del Partito Democratico e presentatore della proposta di legge. 

“La buona politica scrive una pagina importante  per i cittadini pugliesi: un bel NO chiaro e forte a qualsiasi impianto nucleare in Puglia.

Quella che sino ad oggi era una semplice aspirazione e un sentimento diffuso di milioni di persone trova espressione  in una legge della Regione che sicuramente farà da apripista per altre leggi regionali.

In qualità di presentatore della proposta di legge mi sento di ringraziare l’ufficio legislativo e anche i colleghi dell’opposizione che, salvo qualche nota stonata, come quella del capogruppo di AN Ruocco, non solo hanno votato a favore della legge ma hanno dato un contributo importante per evitare qualsiasi rischio di incostituzionalità della norma.

La produzione e il trasporto di energia, infatti, sono materia concorrente e la Puglia non intende abdicare ai suoi poteri, per questo in assenza di una intesa tra Stato e Regione il nostro territorio è precluso a qualsiasi insediamento nucleare.

Questa legge nasce da una scelta di fondo del PD: il nucleare di terza generazione – che il governo Berlusconi sta rilanciando – non è proponibile, sia per i rischi connessi alla sua utilizzazione che per l’irrisolto problema dello  smaltimento delle scorie. E’ di questi giorni la notizia che la Francia ha costruito un sito per lo smaltimento delle scorie a 500 metri di profondità, spendendo oltre 60 miliardi di euro, l’equivalente del debito pubblico dell’Italia.

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Ma pesano anche le specificità della Puglia: la nostra regione esporta l’88% dell’energia che produce, non si capisce –pertanto- per quale motivo il nostro territorio debba essere ancora devastato da impianti di tipo nucleare che distruggerebbero un’intera Regione.

In Puglia bisogna proseguire sulla strada tracciata in questi anni: ridurre le fonti inquinanti come si è fatto a Taranto e come si sta tentando di fare a Cerano,  puntare sulle energie rinnovabili (magari con una più adeguata regolamentazione) e sul risparmio energetico. Queste sono le direttrici di uno sviluppo compatibile, centrato sul turismo di qualità e sugli straordinari beni paesaggistici e culturali che stanno esercitando una forte attrazione turistica, oltre che sul manifatturiero ecosostenibile.

Una bella giornata per la Puglia e un investimento sul futuro dei pugliesi.

Una soddisfazione anche  personale per chi crede in una politica concreta, fatta di cose possibili e con la mente e il cuore sempre rivolti agli interessi generali”.


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Pantaleo Gianfreda