“Il dito e la luna” del duo FelliNuz

25 Marzo 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Quando il dito indica la luna, lo sciocco guarda il dito”, recita un antico proverbio cinese. Il saggio proverbio ben inquadra il "caso", ormai parossistico, dei due consiglieri Felline/Nuzzo, che continuano, in particolare l’ex/attuale portavoce D.S., ad inondare stampa e televisioni di comunicati contro il loro amatissimo “assessore-incubo”… Ieri, “La Gazzetta del Mezzogiorno” ha pubblicato l’ultima loro performance sotto il titolo: “Lettera-esposto in Procura ‘contro chi infanga l’operato dei carabinieri’” (v. in “altre notizie”). E' un penoso e strumentale attacco al sottostante articolo "L'ex sindaco Perrone all'esame della Procura". Ringraziando i due per la pubblicità che fanno a questo sito, riporto il comunicato che ho inviato al giornale.

Quando il dito indica la luna, lo sciocco guarda il dito”, recita un antico proverbio cinese.  

E’ il caso delle costanti ed offensive dichiarazioni dei consiglieri di opposizione Luigi Felline e Roberto Nuzzo contro la mia persona e il sito infocollepasso.it, il cui indubbio successo irrita, probabilmente, i due redattori di un improbabile “scaccomatto”.

Il duo consiliare, che ha in comune la professione militare, si diletta “a giocare alla guerra” persino in “tempi di pace”. I loro “missili terra-aria” producono, però, solo molta… “aria”…

Se, invece, di guardare il “dito”, i due avessero guardato la “luna”, avrebbero colto anche loro la gravità di certe incredibili irregolarità amministrative e apprezzato l’impegno per la legalità e la moralizzazione della vita pubblica di un loro Amministratore. A meno che i due ritengano che certi valori vadano solo declamati e non, soprattutto, testimoniati e vissuti…

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Chi, come Felline e Nuzzo, viola costantemente la “correttezza istituzionale”, perseguendo l’obiettivo di infangare il coerente e trasparente operato di un amministratore, non può ergersi a giudice.

Chi viola costantemente – spargendo notizie tendenziose, talora diffamatorie, persino “riciclate” – la “correttezza della comunicazione”, non ha alcun diritto di dolersi di infondate “scorrettezze” altrui.

Oltretutto, la notizia dell’acquisizione da parte della Procura di atti della passata Amministrazione di Salvatore Perrone (già duramente contrastato dall’ex segretario D.S. Nuzzo), era stata data proprio da “La Gazzetta del Mezzogiorno” il 15 marzo.

Rappresenta, per i due gaffeurs, “una circostanza alquanto incresciosa ed indicibile dal punto di vista della correttezza della comunicazione” anche quella notizia?!?

Circa “l’ombra” che il mio articolo vorrebbe “gettare sull’operato degli uomini dell’Arma dei Carabinieri”, come mai i due consiglieri non hanno mai espresso apprezzamento verso i miei tanti articoli, anche recenti, per “mettere in luce” e lodare l’operato delle Forze dell’ordine? Forse erano distratti?!?

Una cosa è certa: non sono certo i miei scritti, sotto la costante “lente d’ingrandimento” di tanti, ad “infangare” o “screditare” qualcuno, quanto, piuttosto, questa strana “sindrome di Polle” che spinge ossessivamente i due a cercare in ogni modo di arrecare “danno” alla mia persona solo per attirare l’attenzione su di sé.

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Infine, non è un mistero né uno scandalo che anche in chi veste una divisa può esserci qualche “ombra”. Ed è legittima e tollerabile ogni critica o rilievo trasparenti e costruttivi, se aiuta a migliorare la Pubblica Amministrazione, di cui anche l’Arma dei Carabinieri è parte. Quello che non è tollerabile è il costante, penoso e stancoso can can mediatico (anche per fatti marginali) dei due consiglieri nell’esclusivo tentativo di “infangare” e “screditare” la mia persona e il mio noto impegno amministrativo.

Pertanto, i consiglieri Felline e Nuzzo converranno che sia doveroso che anch’io, dopo le loro sconsiderate dichiarazioni, mi rivolga alla Procura per tutelare la mia dignità, verificare se vi siano estremi di loro diffamazioni e appurare – perché no? – se il mio articolo abbia legittimamente riportato circostanze vere oppure gettato “ombra sull’operato degli uomini dell’Arma dei Carabinieri”.

Gli uomini possono anche sbagliare ed essere criticati (e, nel caso, puniti), ma le Istituzioni, come la gloriosa Arma dei Carabinieri, vanno sempre rispettate e mai strumentalizzate per fini di parte o squallido politicume.

Almeno questo dovrebbe capire chi, prima che consigliere, è militare di professione.


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Pantaleo Gianfreda