“Non ho vinto al Superenalotto”
3 Settembre 2009
Ha vinto o non ha vinto? E' o non è lui il vincitore del superenalotto milionario (ben 147 milioni di euro) di fine agosto? Sono queste le domande che ormai da giorni tengono con il fiato sospeso molti collepassesi e non solo e che riguardano, come ben si sa, il vice parroco di Bagnone, don Claudio Hitaj. Cosa hanno a che fare gli abitanti di Collepasso con don Claudio? E' presto detto.
Sono stati i primi ad accoglierlo quando nel 91 sbarcò in Italia con altre migliaia di albanesi. E' a Collepasso che è stato battezzato e cresimato scoprendo la sua vocazione religiosa. Un cambiamento davvero importante. E' da questo paese che è partito alla volta della Toscana per entrare poi in seminario ed è lì che ritorna almeno una volta l'anno per salutare tutti gli amici. Ma torniamo alla vincita. Il dubbio, come ormai è cosa nota, che sia lui il vincitore è stato alimentato dal fatto che qualche giorno dopo l'estrazione milionaria, don Claudio sia partito lasciando un messaggio su facebook che recita così: “Arrivederci a settembre! Alla faccia di tutti quelli che credono che sia io il milionario. Cinque giorni in gita per il Nord Europa. Vi penserò. Ciao”.
I cinque giorni sono passati e l'altro giorno don Claudio ha mandato un nuovo messaggio con il quale annunciava appunto il suo ritorno. “Don Claudio”, si legge su facebook, “è appena rientrato dalla gita in Irlanda, terra in cui ritornare. Bellissima. Ma come sempre: casa dolce casa”. Mistero risolto quindi. Per niente. Il dubbio rimane. Non resta che interrogare gli amici e le persone a lui più care che vivono a Collepasso.
“Don Claudio – afferma l'assessore alle politiche sociali Pantaleo Gianfreda – è una persona molto simpatica e socievole. Quasi ogni anno torna a Collepasso. Non so se ha vinto. In tutti i casi il nostro parroco, don Celestino, mi ha detto che anche se avesse vinto, non potrebbe prendere i soldi, perchè fa parte di un ordine religioso nel quale si fa voto di povertà”.
“Se avesse vinto tutti quei soldi”, commenta la signora Laura Errico che insieme al marito Benito Costa lo hanno ospitato in casa loro nel 91 e che ogni anno, quando viene in vacanza, hanno sempre una stanza pronta per lui, “sarei contenta, perchè è un ragazzo che ha la testa sulle spalle. Per noi è come un figlio. Mio marito lo ha battezzato e don Celestino lo ha cresimato”.
Per quanto tempo lo avete ospitato? “E' stato con noi per alcuni mesi fino a quando non sono venuti a Collepasso i suoi familiari e hanno trovato una casa in affitto. Mio figlio è stato sposato da lui”. E continua: “Quando stava da noi, abbiamo passato dei periodi bellissimi. E' generoso e sensibile”. Vi ha per caso chiamato in questi giorni? “No e neanche noi lo abbiamo fatto per non disturbarlo. Dovrebbe comunque scendere a ottobre”. Insomma vincitore o no quello che è certo è che ormai è diventato un enigma nazionale. Difficile da sciogliere.