L’ex sindaco Perrone all’esame della Procura

20 Marzo 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Alcune “oscure” (ma non tanto) vicende amministrative dell'"età aurea" dell’ex sindaco Salvatore Perrone al vaglio della Magistratura. Su delega del P.M. Buffelli, il 10 marzo i Carabinieri hanno acquisito atti, che riguardano: il distributore di carburanti sulla “Collepasso-Maglie”, gestito dalla cooperativa di cui Perrone è presidente; il rilascio a titolo gratuito della concessione edilizia in zona agricola intestata al padre, autocertificatosi “imprenditore agricolo”, in realtà “pensionato bracciante agricolo”; la vicenda relativa alle “colonne rapite” dell’ex tabacchificio Anchora, ricomparse ed installate nella “villa agricola” perroniana

Dopo l’articolo “Concessioni irregolari? Delibere del 2005 all’esame del giudice”, pubblicato su “La Gazzetta del Mezzogiorno” di domenica 15 marzo, ritengo doverosa una mia informazione sul caso.

Su alcune “oscure” vicende che riguardano l’ex sindaco Salvatore Perrone, relative alla costruzione di una nuova casa in zona “Sant’Anna” (a poche centinaia di metri dalla Stazione dei Carabinieri), al distributore di carburanti della via per Maglie e alle famose “colonne rapite” (riapparse d’incanto nella nuova casa), da tempo si parla e si scrive. L’ultima volta, nel Consiglio comunale del 28 novembre scorso.

Nonostante la gravità dei fatti, noti da sempre, tanti zelanti “scrivani”, così solleciti a scrivere in maniera diffamatoria su altre circostanze, si sono particolarmente distinti per la loro rigorosa… “disattenzione”.

Sul numero del gennaio 2009 di “inform@zione locale” (si può leggere su questo sito) ho scritto un articolo sulla vicenda della casa agricola (“Il ‘barone’ di Sant’Anna”) intestata al padre, e rimando, perciò, alla sua lettura. Appare evidente che il padre sia solo un prestanome: la pratica edilizia è stata sempre seguita, e persino ritirata, dal figlio-sindaco e questi è il costante “frequentatore” della zona, prima acquistata da lui e poi “venduta” al padre per 1.000 euro (!!!). La "vendita" era chiaramente finalizzata a far presentare al padre, in sua vece, la domanda di concessione edilizia in zona agricola e, previa autocertificazione (fasulla) di rivestire la qualifica di “imprenditore agricolo”, evitare il pagamento degli oneri di costruzione (per coltivatori diretti e imprenditori agricoli il rilascio della concessione edilizia in zona agricola è a titolo gratuito).

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L’iniziativa della Magistratura nasce da una mia dichiarazione resa davanti ai Carabinieri. Nei primissimi giorni del luglio scorso chiesi al Comandante della Stazione un incontro presso il Palazzo municipale. In quell’occasione, lo resi edotto di alcuni atti, chiaramente “anomali”, della precedente Amministrazione. Condividendo la gravità delle circostanze, il sottoufficiale dell’Arma si impegnò a raccogliere, al massimo “entro quattro giorni”, le mie dichiarazioni, così come richiedevo. Egli, però, probabilmente a causa della calura estiva, “dimenticò” l’impegno. Dopo lunga attesa, fui costretto a ricordarglielo con una lettera del 19 agosto.

Pertanto, il 26 agosto, fui convocato presso la Stazione dei Carabinieri, dove resi una dichiarazione, che non ho alcun problema a rendere pubblica e riportare integralmente:

“Io sottoscritto dott. Gianfreda Pantaleo, in qualità di Vice Sindaco e Assessore all’Urbanistica e allo Sviluppo economico del Comune di Collepasso, ho avuto occasione di sottoporre al Comandante della Stazione dei Carabinieri di Collepasso Mar.llo Giovanni De Siato, da me contattato, in uno dei primi giorni del mese di luglio (non ricordo esattamente la data), presso la Sede Municipale, alcuni atti amministrativi, che evidenziano, a mio parere, alcune gravissime situazioni, connesse a probabili ipotesi di reato, pregando lo stesso di attivare le procedure necessarie per l’acquisizione degli atti in questione da parte della Magistratura per un’attenta valutazione degli stessi. Pertanto, in data odierna, martedì 26 agosto 2008, presso la sede della Stazione dei Carabinieri, segnalo i suddetti atti amministrativi per le conseguenti azioni d’ufficio.

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Tali atti riguardano:

1) la concessione edilizia n. 75/2005, rilasciata a nome del sig. P.P., nato a Collepasso (LE) il (omissis) ed ivi residente alla via (omissis). L’esame di tutti gli atti relativi al rilascio della concessione in zona agricola al sig. P., autocertificatosi “imprenditore agricolo” e risultante “pensionato bracciante agricolo”, potrà evidenziare una serie di gravi responsabilità di diversi soggetti;

2) una D.I.A., rilasciata il 23.10.2003/pratica n. 44, e richiesta in corso d’opera dallo stesso sig. P. P. per lavori di demolizione di due colonne in pietra leccese di proprietà della Coop. Constacotra srl;

3) l’autorizzazione del S.U.A.P. n. 1 del 9.11.2005 per l’esercizio di attività di nuovo impianto stradale di distribuzione carburanti, rilasciata alla “Ewagrill snc” di Caserta, e la delibera del Consiglio comunale n. 6/18.6.2005 “Localizzazione nuovo impianto stradale per la distribuzione carburanti e lubrificanti per uso autotrazione. Approvazione”. Dall’esame di tutti gli atti si potranno appurare alcune anomale procedure, in particolare l’approvazione “postuma” della localizzazione dell’impianto con il voto favorevole anche del sindaco Salvatore Perrone, che, sin dalla sua apertura, gestisce (non so a quale titolo) lo stesso impianto.

Chiedo di essere direttamente ascoltato dal Magistrato incaricato delle indagini, una volta che lo stesso avrà disposto l’acquisizione di tutta la relativa documentazione”.

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A seguito di tale dichiarazione, la Procura ha aperto un doveroso procedimento giudiziario, affidato al Sostituto Procuratore dott.ssa Buffelli, che ha avviato le indagini. Pertanto, su delega del Magistrato, il 10 marzo scorso, i Carabinieri hanno acquisito presso il Comune copia di tutti gli atti oggetto dell’inchiesta.

Sarà ora compito della Magistratura valutare la documentazione e verificare l’esistenza o meno di reati.

Così come per altre vicende, questa iniziativa si inquadra nell’impegno per la legalità e la moralizzazione che l’Amministrazione, in particolare nelle deleghe di mia competenza, sta portando avanti, seppur tra feroci opposizioni, assurde azioni e numerosi e vergognosi scritti anonimi e diffamatori, soprattutto contro la mia persona.

Non nascondo, per chiudere, una circostanza che ritengo “inquietante”. Solo successivamente alla mia “comunicazione” ai Carabinieri, nonostante sulla vicenda della “casa di Sant’Anna” si parlasse e scrivesse da molto tempo, il consigliere Perrone presentò le “interrogazioni” al Sindaco. Fu solo un "caso"?!? Data l’anomala situazione del consigliere (la vicenda riguardava se stesso ed il padre), il sindaco Vito Perrone, in un primo momento, ritenne di soprassedere, ma, vista l’insistenza, rispose nella seduta consiliare del 28 novembre scorso.

I presenti ricordano la “figuraccia” del temerario Salvatore Perrone, per il quale quell’interrogazione rappresentò un vero e proprio boomerang…


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Pantaleo Gianfreda