Foibe, Napolitano nel giorno del ricordo: “No a oblio in Slovenia e Croazia”.

10 Febbraio 2010 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Commemorazione in Senato e al Quirinale. Il capo dello Stato: "Patrimonio comune europeo"

Giorgio Napolitano ha celebrato al Quirinale il giorno del ricordo per le vittime delle Foibe e dell'esodo dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia esprimendo oltre alla vicinanza e alla solidarietà ai familiari delle vittime anche l'impegno contro "l'oblio e forme di rimozione diplomatica che hanno pesato nel passato e causato pesanti sofferenze agli esuli e ai loro familiari". Il presidente della Repubblica ha espresso anche impegno "per la soluzione dei problemi ancora aperti nel rapporto con le nuove istituzioni e autorità slovene e croate".

La storia degli italiani in Istria, con l'orrore delle foibe e l'esodo forzato rappresenta "un capitolo originale e specifico della cultura e della storia non solo italiana ma europea" che deve essere pienamente accolto anche da Slovenia e Croazia, ha auspicato Napolitano. Quella che è stata l'esperienza storica, civile, politica degli italiani della costa orientale dell'Adriatico costituisce un patrimonio comune dell'Europa e Napolitano condivide "l'esigenza che questo capitolo non sia semplicemente riconosciuto ma acquisito come patrimonio comune nelle nuove Slovenia e Croazia che con l'Italia si incontrano oggi nella Ue". L'Unione Europea è infatti, conclude il presidente, "portatrice di rispetto delle diversità e di spirito della convivenza tra etnie, culture e lingue già secondamente convissute nel passato". Sono concetti che Napolitano ribadisce aver sempre espresso fin dall'inizio del suo settennato sul Colle "per quanto spiacevoli e ingiustificate abbiano potuto essere le reazioni fuori dall'Italia, alle mie parole pur rispettose di tutti". Il riferimento implicito è alle polemiche che sono intercorse in passato, in particolare con la presidenza croata.

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Anche il Senato ha celebrato il giorno della memoria, con un intervento del vicepresidente Domenica Nania:   "E' vitale, affinché siano finalmente ricucite tutte le ferite della nostra coscienza nazionale, che sulla memoria delle vittime delle foibe si sopisca ogni scontro e divisione all'interno del Paese, e la celebrazione condivisa di una tragedia comune divenga un ulteriore, saldo fattore di unità del popolo italiano". Dopo la commemorazione del vicepresidente Nania l'aula ha osservato un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime delle foibe.


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Pantaleo Gianfreda