Intercettazioni. Contro il bavaglio l’annuncio di Bersani: “Pronti a ogni tipo di ostruzionismo”.

21 Maggio 2010 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Il leader Pd: "Un dovere fermare la legge". Montezemolo: "Un'anomalia rispetto ad altri Paesi europei. Occorre trovare una soluzione che vada bene anche agli editori". I Cdr Mediaset aderiscono alle iniziative Fnsi. Bocchino: "Legge da fare ma da fare bene, saremo vigili". 160.000 adesioni all'appello

Davanti al ddl intercettazioni per l'opposizione è doverosa ogni pratica ostruzionistica". E' netto il giudizio del leader del Pd Pier Luigi Bersani, che oggi ha aperto l'assemblea programmatica del partito. Lo stesso Bersani ha invitato ad "assumere pienamente" la questione morale, "combattendo innanzitutto perchè non diventi impossibile illuminare i fatti di malversazione e di corruzione". La giusta esigenza di eliminare l'abuso delle intercettazioni, aggiunge il segretario democratico – si sta ribaltando in norme che danneggiano gravemente le indagini e mettono un bavaglio all'informazione sconosciuto ad ogni Paese democratico".

In campo anche il presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo. "Condivido la linea degli editori, e ho visto anche come un editore importante e innovativo come quello di Sky segnali un'anomalia rispetto ad altri paesi europei 1. Quindi credo che ci sia la necessità di parlare e, da un lato, tutelare la privacy poiché la pratica delle intercettazioni non è più accettabile nei confronti dei singoli cittadini, e dall'altra però utilizzare lo strumento fondamentale in tante indagini e processi". Poi, l'auspicio di una soluzione "che vada bene anche agli editori".

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La raccolta di firme (fra Facebook e il sito nobavaglio.it ha ormai superato le 160.000 adesioni.

Si amplia intanto il fronte delle testate che si schierano contro la legge. I Cdr di Tg5, News Mediaset, Sport Mediaset, Studio Aperto, Videonews aderiscono alla proposta indicata dalla Fnsi di "organizzare una mobilitazione permanente e diffusa nel territorio che dovrà sfociare in uno sciopero nazionale dell'intera categoria qualora non vengano apportate significative e positive modifiche ai testi in discussione in Parlamento sulle intercettazioni". Per i Cdr delle testate Mediaset, "a tutti va riconosciuto il diritto innegabile alla privacy, ma i provvedimenti all'esame del Parlamento pongono ostacoli alla libertà di stampa e pertanto la nostra iniziativa è a tutela di tutti i cittadini.

Il governo però insiste. "La barbarie delle intercettazioni deve cessare" taglia corto il ministro degli Esteri, Franco Frattini. Immediata la replica del Pd: "La vera barbarie è quella che state realizzando voi con un ddl liberticida che protegge cricche e delinquenti" dice il senatore Giuseppe Lumia.

Ma anche Vittorio Feltri che, dalle colonne del  Giornale (di proprietà berlusconiana), critica duramente il provvedimento: "Si tratta un attentato alla libertà di stampa e non potrà passare al vaglio della corte costituzionale. Supplichiamo Berlusconi: non ci somministri l'estrema unzione. Non ci trasformi da cani da guardia in barboncini scodinzolanti". Dirette anche le critiche che il finiano Italo Bocchino affida al sito "Generazione Italia". "Non si comprende infatti come si possano multare così esosamente editori che per legge non hanno alcuna responsabilità di quello che scrive il loro giornale, essendo questa responsabilità esclusiva del direttore – dice Bocchino – L’altra questione difficilmente difendibile è il divieto di dare notizie dell’inchiesta in corso, con oggettiva limitazione del diritto di cronaca. Servono quindi due approfondimenti perché la legge s’ha da fare, ma s’ha da fare bene. Noi saremo vigili".

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Nel frattempo la mobilitazione continua. Sia sul web che su strada. A partire dal sit-in di oggi  davanti a Montecitorio. E anche l'Idv scende in campo. "Con questa legge vergogna, infatti, oltre a censurare il diritto di cronaca, si mette gravemente a rischio la sicurezza dei cittadini, impedendo il lavoro della magistratura" afferma il portavoce Leoluca Orlando – Mafiosi, pedofili e violentatori la faranno franca".


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Pantaleo Gianfreda