La verità e la violenza.
25 Settembre 2010La democrazia è stata inventata per contare le teste piuttosto che tagliarle. In Italia – democrazia anomala – è invece in atto un conflitto al vertice dello Stato che può finire soltanto con l'annientamento politico di uno dei due contendenti, Fini e Berlusconi, leader di una destra impazzita e già senza testa.
Il presidente del Consiglio un minuto dopo la rottura politica con il co-fondatore del suo partito ha armato i giornali di sua proprietà o a lui variamente appaltati per distruggere il suo avversario sul caso Montecarlo. Il presidente della Camera reagisce accusando il Capo del governo di organizzare una campagna di dossieraggio e killeraggio nei confronti suoi e della sua famiglia, impiegando uomini dei servizi, falsi documenti, passaggi di denaro.
C'è un'unica strada per fermare questo duello mortale facendo giustizia, è nelle mani di Fini ed è la strada della trasparenza. Ripetiamo oggi, davanti alle ultime notizie, quanto abbiamo chiesto l'11 agosto: Fini deve pretendere la verità da Giancarlo Tulliani, intermediario e beneficiario della vendita della casa di Montecarlo. Deve farlo per rispondere al sospetto, ogni giorno più pesante, che Tulliani abbia intermediato per se stesso, dietro il paravento offshore. Solo così – scrivevamo e ripetiamo – si potrà accertare definitivamente che la "famiglia" venditrice non è anche la "famiglia" acquirente.
Se farà questo, Fini assolverà a un dovere nei confronti della pubblica opinione. E a quel punto, se saprà dimostrare la violenza di un killeraggio infondato, potrà denunciare pubblicamente la rete di intimidazioni e di ricatti che Berlusconi stende sulla democrazia, stravolgendola in regime.