Lecce, il Comune paga 200mila euro per i telefoni cellulari.

18 Luglio 2010 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Una telefonata allunga la vita e, a Palazzo Carafa, pure la bolletta da pagare. Che, in tempi di casse vuote e vacche magre per gli enti locali, per restare in tema non è proprio il massimo della vita. Eppure, nel corso di tutto il 2009, il Comune di Lecce ha sborsato ben 198.761 euro solo per coprire i costi dei cellulari di servizio a disposizione di amministratori, dirigenti ed utenze varie.  

Ma chi sono i «beneficiari» di questi telefonini con traffico a carico dei contribuenti? Tra i complessivi 122 numeri Tim che risultano attivati figurano quello nella disponibilità del sindaco Paolo Perrone e quelli in mano ai suoi assessori (che, sino all’11 maggio dello scorso anno, erano 13; ma con la «cacciata» dall’esecutivo di Adriana Poli Bortone, Severo Martini e Luciano Battista sono scesi a quota dieci). Ulteriori cinque cellulari, poi, sono utilizzati dagli altrettanti presidenti di quartiere. Sin qui, gli amministratori. Il telefono di servizio, però, è previsto pure per i venti dirigenti comunali e per svariati altri responsabili di specifici settori amministrativi. A questi, infine, si aggiungono, 35 telefonini sparsi tra sedi centrali e succursali di ben 12 istituti scolastici della città.

E’ bene chiarire subito che non tutto il traffico effettuato dai cellulari di servizio è gratuito. Così come, del resto, succedeva alcuni anni fa. Quando nel corso dell’Amministrazione Poli Bortone, si scoprì che più di qualche assessore accumulava bollette per svariate centinaia di euro di euro al mese, si decise di porre un argine alla loquacità telefonica dei componenti di Giunta. E così, ora, gli assessori comunali hanno una soglia massima (pari a 300 euro a bimestre) di chiamate a carico del Comune. Oltre quell’importo, infatti, devono pagare di tasca propria. Stessa cosa succede per i dirigenti municipali (in questo caso, il limite massimo è di 200 euro a bimestre) e per le altre utenze (80 euro a bimestre).

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Dall’elenco dei 122 sono comunque esclusi i cellulari a disposizione dei vigili urbani di Lecce: altri 127 telefonini utilizzati negli uffici e per i servizi in strada. Ma, in ogni caso, una spesa annua complessiva, che sfiora i 200mila euro, appare «eccessiva». Soprattutto in un periodo in cui, con il bilancio di Palazzo Carafa gravato da debiti e ingiunzioni di pagamento, si va avanti con ristrettezze e tagli di ogni genere. E dell’eccesso di quei costi è convinta la minoranza di centrosinistra che, con il consigliere del Pd Paolo Foresio, ha chiesto una «decisa inversione di tendenza».

Del resto, forse si potrebbe prendere esempio dal vicino Palazzo dei Celestini, dove si è dato un taglio netto alle spese telefoniche. I cellulari assegnati ai dodici assessori della Giunta provinciale, infatti, parlano gratis tra loro e per le chiamate interne ai fissi degli uffici dell’Ente. Per tutte le altre chiamate, invece, c’è l’addebito, ogni due mesi, sui conti personali degli assessori. Cosicché, per evitare «brutte sorprese», più di qualcuno avrebbe deciso di utilizzare esclusivamente il proprio cellulare. 


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