Legge bavaglio, interviene l’Onu. “Il ddl va soppresso o modificato”.
13 Luglio 2010Le Nazioni Unite chiedono al governo di intervenire sul ddl perché "può minare il diritto alla libertà di espressione" e annunciano missione nel 2011 per verificare situazione. Frattini: "Sconcertato e sorpreso"
Anche l'Onu boccia la legge-bavaglio: non solo chiede al governo di "sopprimere o rivedere" il discusso ddl intercettazioni, ma annuncia una missione in Italia, nel 2011, per esaminare la situazione della libertà di stampa e il diritto alla libertà di espressione. A lanciare l'allarme è il relatore speciale sulla libertà di espressione delle Nazioni Unite, Frank La Rue, che in un comunicato chiede al governo italiano di "abolire o modificare" il disegno di legge sulle intercettazioni perché "se adottato nella sua forma attuale può minare il godimento del diritto alla libertà di espressione in Italia".
Un avvertimento che ha "spiazzato" il ministro degli Esteri, Franco Frattini, che si dice "fortemente sconcertato e sorpreso per la posizione del rappresentante dell'Onu" sul ddl intercettazioni". In "tutti i paesi democratici il parlamento è sovrano e decide" ha aggiunto, e comunque "le proposte legislative prima vanno lette".
La Rue, incaricato dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite di monitorare la situazione del diritto alla libertà di opinione e di espressione nel mondo, auspica sul tema della libertà di stampa l'avvio di discussioni tra l'Onu e il governo italiano. Il relatore si è detto "consapevole" del fatto che il disegno di legge vuole rispondere alle preoccupazioni relative "alle implicazioni della pubblicazione delle informazioni intercettate per il processo giuridico e il diritto alla privacy". Ma ha precisato che "nella sua forma attuale non costituisce una risposta adeguata a tali preoccupazioni e pone minacce per il diritto alla libertà di espressione".
Ricordando le manifestazioni del 9 luglio 1 scorso contro il ddl, l'esperto ha quindi raccomandato al governo di non "adottarlo nella sua forma attuale, e di impegnarsi in un dialogo significativo con tutte le parti interessate, in particolare giornalisti e organizzazioni della stampa, per garantire che le loro preoccupazioni siano prese in considerazione". E si è detto pronto "a fornire assistenza tecnica per garantire" il rispetto di "standard internazionali dei diritti umani sul diritto alla libertà di espressione".
Secondo il disegno di legge 1415, ricorda la nota, chi non è accreditato come giornalista professionista può essere condannato alla reclusione fino a quattro anni per la registrazione di qualsiasi comunicazione o conversazione senza il consenso della persona coinvolta e la diffusione di tali informazioni. "Una sanzione così severa – ha sottolineato l'esperto – minerebbe seriamente il diritto di tutti gli individui a cercare e comunicare informazioni, in violazione della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, di cui l'Italia è parte".
La Rue ha inoltre espresso preoccupazione per la prevista introduzione di una sanzione per i giornalisti e gli editori che pubblicano materiale intercettato prima dell'inizio di un processo. "Una tale punizione, che include fino a 30 giorni di carcere e una sanzione fino a 10mila euro per i giornalisti e 450mila euro per gli editori, è sproporzionata rispetto al reato", ha affermato. Inoltre, "queste disposizioni possono ostacolare il lavoro dei giornalisti di intraprendere giornalismo investigativo su questioni di interesse pubblico, quali la corruzione, data l'eccessiva durata dei procedimenti giudiziari in Italia, sottolineata a più riprese dal Consiglio d'Europa", ha osservato La Rue.
Idv: "Onu conferma inaudita gravità". "Dopo il dipartimento della Giustizia americano, dopo l'Osce 2, ora persino l'Onu dice che il ddl intercettazioni va abolito" commenta il presidente dei deputati di Idv, Massimo Donadi, secondo il quale "una simile concentrazioni di critiche, tutte provenienti da organismi internazionali – sottolinea – non conosce precedenti e si giustifica soltanto con l'inaudita gravità di un provvedimento che è insieme criminogeno e lesivo del fondamentale diritto costituzionale alla libertà di informazione". "Ci domandiamo – aggiunge l'esponente dipietrista – cosa aspetti ancora questa maggioranza a prendere atto che, per seguire i deliri senili anti-giudici e anti-stampa di Berlusconi, sta mettendo a rischio la sicurezza e la credibilità del Paese".
Diliberto: "Richiamo Onu non può essere disatteso". "Il governo ritiri la legge, a meno che non voglia dichiarare guerra all'Onu" dichiara Oliviero Diliberto, segretario del Pdci. "Il richiamo delle Nazioni Unite, che boccia senza appello il testo sulle intercettazioni, non può essere disatteso. La legge incivile del governo non può passare, in caso contrario il nostro Paese diventerebbe lo zimbello del mondo".
Capezzone: "Onu si occupi di dittature". "Da antico e convinto militante dei diritti umani e civili – afferma Daniele Capezzone, portavoce del Pdl – troverei utile che i funzionari dell'Onu dedicassero il loro tempo a contrastare le dittature, che troppo spesso dettano legge, o trovano comunque sostegno e copertura, anche nei comportamenti del Palazzo di Vetro. Lo sanno bene gli oppressi di tanti regimi, che in troppe occasioni hanno dovuto fare i conti con i comportamenti e le scelte di questo o quell'organo, di questo o quell'ufficio, di questo o quel funzionario delle Nazioni Unite". "E' invece paradossale che si entri nei processi legislativi di uno Stato libero e democratico. Ed è ancora più paradossale che si faccia finta di non vedere che in nessun Paese dell'Occidente avanzato esiste un malvezzo di pubblicare lenzuolate di intercettazioni, in spregio della legge, in clamorosa violazione del segreto istruttorio, travolgendo i diritti dei cittadini, come invece continua ad accadere in Italia".
Bongiorno: "Ok novità ma testo migliorabile". Intanto il governo procede con le modifiche al ddl. "Sono apprezzabili le proposte emendative della maggioranza 3 nelle parti relative ai presupposti e alle limitazioni temporali delle intercettazioni" afferma il presidente della commissione Giustizia della Camera, Giulia Bongiorno. "Cercherò di contribuire a questi innegabili miglioramenti – aggiunge – con alcuni emendamenti in tema di responsabilità giuridica dell'editore, intercettazioni dei parlamentari, intercettazioni ambientali e intercettazioni dei reati che riguardano ignoti".
Udc: "Bene modifiche ma restano nodi". "Le modifiche proposte dalla maggioranza sono senz'altro positive perché recepiscono numerose osservazioni delle opposizioni e migliorano il testo licenziato dal Senato. Restano tuttavia ancora alcuni nodi insoluti: sull'informazione libera da condizionamenti e sulla semplificazione delle procedure che rallentano e complicano le indagini" dichiarano in una nota congiunta i deputati Michele Vietti, Roberto Rao e Lorenzo Ria, componenti dell'Udc della commissione Giustizia della Camera.