Salviamo l’azzeruolo del Parco dei Paduli-Bosco Belvedere sulla Maglie-Collepasso.

27 Agosto 2010 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Riprendo e pubblico un’interessante e stimolante lettera pubblicata da Centro Studi Agronomi martedì 24 agosto 2010, che riguarda una rara varietà di cultivar presente nelle nostre zone.

Caro Alfredo,

pubblica per favore sul sito del Forum questo stupendo poetico ed importante contributo scientifico del Dott. Antonio Bruno su un antichissimo frutto salentino a rischio di locale scomparsa. Trova delle belle foto in internet per correlare il testo. L'unico esemplare di Azzeruolo (Crataegus azarolus L.) che ho scovato sin ora per il nostro Salento è nel Parco dei Paduli-Bosco Belvedere sulla Maglie-Collepasso, superato l'incrocio con la provinciale Cutrofiano-Supersano (proseguendo verso Collepasso), ed il curvone che si incontra poco dopo, lo si osserva al margine della strada sulla destra, di fronte ad un gruppo di querce caducifoglie (queste sulla sinistra), in una zona in cui la strada è bordata da canneti, mentre proseguendo poco oltre si giunge alla svolta sulla destra per Cutrofiano. E' un azzeruolo della varietà gialla, alto circa 4-5 m. I miei pensieri vanno con tanto affetto a quell'albero perché presto sarà tagliato per l'ampliamento della Maglie-Collepasso-Gallipoli; già gli olivi al margine son stati segnati da un cerchio rosso sul tronco segno del loro (mi auguro) espianto, o forse taglio! Spero che i lavori non iniziano subito così da poter in autunno raccoglierne i semi, gli ultimi.

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Allo stesso modo chiedo al Dott. Bruno, nell'ipotesi che conosca coloro che in Provincia curano i lavori per l'ampliamento della strada, di scoprire se vi sono le possibilità per l'espianto anche di quell'azzeruolo che sarebbe un peccato perdere. Magari non è da escludere la possibilità di un articolo sui quotidiani con richiesta di simbolico salvataggio di quell' azzeruolo, da espiantare con cura agronomica e ripiantare altrove, che può servire da volano anche mediatico per fare conoscere questa specie al grande pubblico salentino, punto di partenza per una ridiffusione di questa importante pianta! Sempre al Dott. Bruno chiedo informazioni su come poter produrre alberelli da quell'azzeruolo, se da seme o/e da talea, come e quando procedere. Per chi fosse interessato, a quest'esemplare, dei suoi amici agronomi e non, segnali loro le indicazioni relative a quest'albero. Tanta mia premura anche perché non conosco la consistenza e diffusione della cultivar gialla di azzeruolo nel nostro Salento, ecco perché a priori sento importante non perdere il patrimonio genetico di quell'esemplare adattato ai terreni sabbiosi e argillosi dei Paduli. Per tanti ormai, quell'albero pieno di spine altri non è che un cespuglio selvatico, al più, i più attenti lo credono un biancospino (albero-cespuglio spinoso diffuso nel Salento e dello stesso genere dell'azzeruolo, ha nome scientifico infatti Crataegus monogyna L.), e così sarebbe stato anche per me se non fossi stato attratto, pochi anni fa, passando da lì in auto, dai suoi frutti dalla forma di piccole mele gialle, o mi pare di ricordare giallo-arancio in piena maturazione. Frutti di cui era densamente carico.

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Leggono questa lettera anche gli amici Donato e Roberta interessati a questi antichi frutti del Salento. Così cara Roberta ti invito a inoltrare questa mail a quel tuo amico di cui mi hai parlato e che abbiam messo in contatto con il CEA (Centro di Educazione Ambientale) di Andrano per il suo grande interesse per i frutti antichi del Salento che tanto meritoriamente ha il desiderio di piantare in un suo appezzamento di terreno qui in provincia di Lecce. Una scelta saggia veramente e illuminata.

Saluti a tuttie grazie a tutti voi per questo spontaneo moto dell'anima del nostro Salento volto al recupero di ciò che ci appartiene, che è tanto connaturato vitalmente alla nostra storia e cultura e che stavamo, e ancora purtroppo rischiamo, di perdere!

Oreste Caroppo


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