Cosimo D’Ettorre a casa dopo 11.100 Km in bici. Il 7 novembre partecipa alla Salento Half Marathon.

6 Novembre 2010 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Il 12 ottobre Cosimo D’Ettorre ha terminato il suo “viaggio per la vita” in bici per l’Europa a favore dei malati di Alzheimer e dei Diversamente abili. In sette mesi, ha “macinato” ben 11.100 chilometri tra tante difficoltà, peripezie e fermate obbligate. Grande Cosimo! Domenica 7 novembre partecipa a Collepasso alla Salento Half Marathon. Di seguito il suo “diario di bordo” dell’ultimo periodo della sua peregrinatio. (p.g.)


19 settembre: Parma-Colorno- Casalmaggiore-Sabbioneta-villa Pasquali- Mantova-Nogara-Cerea km 90
Partenza prima delle otto seguendo le indicazioni del caro Romano (grazie per la tua stupenda ospitalità) tra il tempo incerto per arrivare a Sabbioneta ove c’era il raduno delle auto d’epoca in memoria del famoso Nuvolari cercando di gustare il panorama. In seguito ho visitato il museo della parrocchia e la chiesa di sant’Antonio abate che era speciale.
A Mantova grande confusione per i turisti domenicali e per la prova del raduno delle auto ed io sono scappato verso Nogara seguendo i suggerimenti di un barista per avvicinarmi a Padova.
A Cerea mi sono fermato in parrocchia ed il parroco mi ha offerto una pizza da Don Giorgio che mi ha trattato con molti onori.
 
20 settembre – Cerea-Legago-Martignan-Padova- Polverara km 80 totali 9940 km
Dopo colazione mi avvio verso Martignan ove visito il castello e la Chiesa madre ed è un centro stupendo.
A Padova arrivo verso le 13 e visito la Chiesa di S. Antonio e quella di S. Giustina. Quella di S. Antonio è molto bella con tanti pellegrini che si fermano nella parte ove ci sono i resti del Santo. Visito l’abbazia di S. Giustina che a me è apparsa stupenda soprattutto nella parte dedicata ai martiri e migliore dell’altra anche per la storia che conserva. Dopo sono andato a Polverara presso la famiglia Corregio ed ho incontrato Paola e Claudio oltre ai due splendidi figli. Mi hanno trattato molto bene come un grande ospite.
Ho ammirato questa stupenda famiglia collegata da uno stupendo e speciale rapporto che dovrebbe esistere in una famiglia normale. Prego la signora Amperin e di inviarmi quanto prima l’articolo del giornale e di salutarmi i cari amici di Neuchetau.
 
22 settembre – Abbazia di Pomposa – Argenta km 80
La mattina sono partito dalla splendida basilica attraversando i vari canali lungo la pista ciclabile fino a Codigoro ed ammirando queste splendide cittadine.
Mi sono fermato a Massafiscaglia ove la gentilissima signora dei servizi sociali mi ha fatto una grande festa.
Durante il percorso rispondevo alle domande dei curiosi che volevano sapere tutto.
Mi sono fermato a vedere le città e a visitare le cattedrali o le chiese del posto.
A Portomaggiore ho avuto una bellissima accoglienza da parte del sindaco che ha chiamato il fotografo del Comune per conservare alcune foto in cui ci sono io con il primo cittadino.
Mi ha dato alcuni suggerimenti per raggiungere Argenta e la famiglia di Lucia Aquaro. Mi hanno fatto sentire a Fragagnano e sono stato trattato molto bene sia da lei, da Gianni il marito, da Massimiliano e da Cristina, i loro figli.
Mi sono accorto che sono due ragazzi maturi e responsabili per il loro modo di ragionare e per le loro scelte fatte e che sia Lucia che il marito sono una coppia molto affiatata e ben amalgamata in cui c’è una vera collaborazione.
La sera è venuta a trovarci Cecilia Corigliano che è di Fragagnano e che è la sorella di Padre Cosimo verso cui i fragagnanesi dovrebbero essere grati per quello che ha fatto in Brasile da missionario rischiando la vita.
Abbiamo trascorso la serata chiacchierando e sentendomi nel mio caro paese nativo.
 
23 settembre – Argenta- Ravenna- Lido di Classe- Bellaria- Rimini 110 km totali 1198
Dopo aver respirato l’aria di Fragagnano e aver gustato la cucina della mia città sono partito alla volta di Ravenna visitando una chiesa carina all’uscita di Argenta.
Ho faticato un po’ ma alla fine sono riuscito ad evitare di entrare in Ravenna che è una stupenda città per il suo passato e per i turisti perchè un pellegrino non è un turista ma uno che ha diritto alla sua meta.
Mi sono fermato a visitare la chiesa di S. Apollinare in Classe che racchiude molta storia del passato ed è anche meta di tanta gente che ammira queste bellezze e questi resti dei nostri antenati.
Ho attraversato la pineta di Ravenna grazie alle indicazioni di due ciclisti gustandomi il silenzio della pineta e ammirando i canali pensando che il fiume Po mi ha seguito dalla Val di Susa fin qui attraverso la pianura padana, la bassa pianura padana e il Polesine.
Mi sono diretto verso Bellaria attraversando le varie città e trovando un posto disponibile verso Rimini presso i Padri Cappuccini e pensando che in queste zone vive un mio amico compagno del Trentino che non riesco a contattare.
Nella chiesa della Trinità sono andato dopo la cena in chiesa per assistere alla messa in onore di San Pio da Pietralcina.
 
24 settembre – Rimini- Riccione- Cattolica- Sant’Arcangelo-Poggio Berni km 60
Alla mattina ho partecipato alle lodi e sono partito in direzione delle Marche. Sulla litoranea di Rimini ho telefonato al mio amico di Poggio Berni che ho trovato e con ho stabilito di incontrarci a Cattolica al centro.
Ci siamo incontrati, abbiamo preso un caffé ed abbiamo parlato dei nostri tempi trascorsi nel Trentino. Alla fine abbiamo deciso di trascorrere quel giorno insieme per parlare con maggior calma.
Sono ritornato indietro, sono andato a Sant’Arcangelo di Romagna per prendere la strada di Poggio Berni e pranzare con lui.
Mi ha parlato delle sue vicissitudini e della morte della moglie Anna avvenuta per tumore alcuni anni fa. Attualmente è in pensione e si occupa di volontariato presso un’associazione di anziani e presso un’altra associazione che trova lavoro alle donne europee presso famiglie della zona come badanti nel rispetto delle norme vigenti.
Abbiamo parlato anche dei tempi passati e dei rapporti con i nostri colleghi e con i ragazzi nelle scuole trentine.
Sono molto bene da lui che mi ha trattato con tutti gli onori.
 
25 settembre – Poggio Berni- Sant’Arcangelo- Rimini- Cattolica- Gabbicce- Pesaro- Fano- Senigallia- Ostra- Fornace- Moje- Pianello vallesina 120 km totali 10380
Questa notte e ieri sera ha piovuto molto per cui avevo un po’ di paura prima di partire.
Rifocillato molto dall’amico Mario Beccari sono partito verso le 7 per giungere verso Rimini. Nelle vicinanze di Fiabilandia ho sentito uno scoppio ed ho visto che avevo la gomma di destra a terra.
Cosa fare? mantenere la calma, fermarsi al coperto vicino ad un distributore di benzina e cambiare la camera d’aria. Ho fatto così ma mi sono accorto che bisognava cambiare il copertone. Sono da un meccanico di bici che mi ha aiutato a cambiarla e dopo ho ripreso il mio cammino sperando di non bucare un’altra volta con la fortuna che mi trovo. A Pesaro ho attraversato il centro come ho fatto anche a Fano ove c’era il mercato. Qui un po’ di gente mi ha chiesto alcune spiegazioni che ho dato e dopo ho mangiato qualcosa.
Sono andato a Senigallia e visto che non era tardi non mi sono fermato proseguendo per Ostra ove mi sono fermato a visitare la cittadina che mi risulta sempre più bella con le sue caratteristiche ed i monumenti storici. Finito mi sono diretto verso Moje di Maiolati e Pianello per fermarmi alcuni giorni presso le due figlie più gransi.
 
30 settembre – Porto Recanati-Fermo- Porto San Giogio- San Benedetto- Porto d’Ascoli
Dopo le 7,00 Elio Centanni è venuto a prendermi per accompagnarmi a Porto Recanati perchè ha fatto un controllo generale alla bici.
A Porto Recanati abbiamo preso il caffo e ci siamo salutati perchè dovevo riprendere l’ultimo tratto del mio percorso.
Si procedeva bene sull’adriatica in quanto il traffico non era molto. Ogni tanto ero raggiunto da alcuni ciclisti che si complimentavano con me perchè condividevano il mio messaggio. Alla fine sono arrivato alla casa dell’accoglienza di Porto D’Ascoli e sono stato accolto benissimo dalla responsabile Suor Carità Pisano e dagli altri ospiti. Grazie a tutti
 
1° ottobre – Porto D’Ascoli- Alba Adriatica- Tortoreto- Roseto degli Abruzzi- Mpntesilvano – Pescara km 72
In Italia l’accoglienza è stata sempre speciale e questa sera sarà super visto che conosco il parroco di Pescara, Don Emilio. Ho guardato ed ammirato questa struttura fondata dal Parroco solo con l’aiuto dei fedeli e della Divina Provvidenza che serve ad accogliere gli immigrati in attesa di un’occupazione e di una casa. Senza di loro i nostri parenti non avrebbero una buona assistenza dato che noi non vogliamo svolgere alcuni lavori.
Dopo le 7 ho ripreso la SS16 e molto spesso nei limiti del possibile ho ripreso la pista ciclabile che si trova vicino la mare. Lungo il percorso mi sono fermato a visitare alcune chiese mentre mi ricordavo dell’esperienza di 2 anni fa quando il giorno di pasquetta alcuni ragazzi volevano offrirmi il loro pranzo.
Con grande dispiacere ricordo quando sono passato trainato con il tandem insieme al compagno di viaggio Aldo di Macerata e di cui ancora provo vergogna. Pazienza….
Verso le 13 sono arrivato alla parrocchia Santa Caterina e mi sono incontrato con don Emilio che mi aspettava e con cui ho mangiato qualcosa.
Nel pomeriggio ho visto il carissimo Ettore e in serata con Don Camillo e con Don Emilio sono andato a cena Da Patrizia e da Antonio che hanno preparato un superpranzo come sa fare la gentilissima Patrizia. Ho trascorso una serata meravigliosa e mi sono rilassato molto.
Grazie Antonio, Patrizia, don Camillo, Don Emilio, Ettore e la sua signora. Siete specialissimi.
 
2 ottobre
Dopo aver trascorso un’ottima serata con la famiglia di Antonio questa mattina sono partito salutando Don Emilio ed Ettore. Ho preso il via ricevendo congratulazioni ed incoraggiamenti da parte dei ciclisti che mi incontravano lungo il percorso. Dopo aver lasciato Francavilla a Mare mi sono diretto verso il centro di Ortona visitando il castello e la chiesa di san Tommaso venendo a conoscenza dell’esistenza di un percorso per pellegrini in onore di questo santo.
Dopo ho ripreso la SS16 fermandomi a mangiare qualcosa. Dopo San Vito ho preso la salita per Casalbordino fermandomi presso il convento dei Benedettini del santuario della Madonna dei Miracoli.
Nel pomeriggio sono andato a visitare la città, le mura e la chiesa madre.
Dopo ho fatto una bella chiacchierata con un’amica di Fragagnano.
 
3 ottobre: Casalbordino- Vasto- Termoli- Chieuti km 72
Dopo la colazione con i padri Benedettini e dopo aver salutato Padre Paolo il loro superiore, ho ripreso il mio pellegrinaggio a favore dell’Alzheimer che ha riscosso tanto successo in Portogallo e in Francia interessando anche la stampa.
A Vasto mi sono fermato al santuario dell’incoronata dei Frati cappuccini, le chiesa di san Giuseppe e quella di S. Maria Maggiore.
A Termoli ho fatto un giro nella città e dopo mi sono diretto verso Chieuti.
Alcuni gruppi di ciclisti hanno voluto farsi la foto con il triciclo del sottoscritto oltre ai soliti incoraggiamenti e alle richieste di maggiori chiarimenti,
A Chieuti sono stato ben accolto sia dal personale della Casa di cura dell’Immacolata che dagli ospiti. Qualcuno ha voluto parlarmi della sua vita e di tutto ciò che ha fatto. Aveva bisogno di sfogarsi e di farsi ascoltare da un’altra persona. La mattina mi ha aiutato a preparare la bici e mi ha fatto le raccomandazioni che un genitore fa al figlio.
 
4 ottobre: Chieuti- Serracapriola- San Paolo de Civitate- San Severo- San Marco in Lamis e Il Convento di San Matteo Km 70 totali 10720
Dopo aver vissuto una stupenda esperienza a Chieuti e aver salutato l’amico Giorgio vado a Serracapriola a salutare Mercurio, Francesca e Marco de Siro, che sono stati stupendi nei miei confronti come non mi sono dimenticato di salutare Padre Osvaldo che mi ha sempre ospitato nel suo convento e che si raccomanda di salutare da parte sua un fragagnanese.
A san Paolo di Civitate ho incontrato gli amici della Protezione civile che mi hanno aiutato nel viaggio di andata e che si sono prodigati per me e per Aldo.
A San Severo visito il centro e la cattedrale per poi iniziare oltre 9 chilometri di salita dura e continua per arrivare prima al Santuario di Stignano, poi a San Marco in Lamis e dopo al convento di San Matteo, posti molto importanti per i pellegrini diretti in Terra Santa o a Monte Sant’Angelo, che il più sprovveduto dei pellegrini conosce.
A San Marco ho incontrato gli amici della Protezione Civile del Dr. Nardella Ciro che si sono fermati a parlare con me. Dopo con loro e con la mia bici sono andato al convento di S Matteo per la processione in onore di S Francesco. A sera con il caro Ciro ed i ragazzi dell’associazione ho cenato gustando le salsicce alla brace e altro ben di dio.
Non c’è bisogno di dire che mi trovo benissimo con loro e che mi fanno trascorrere momenti stupendi.
Grazie ragazzi, siete grandi e siete fortunati ad aver Ciro come responsabile.
 
5 ottobre: S Marco in Lamis- San Giovanni Rotondo- Monte S Angelo km 41
Nonostante che ci fosse qualche goccia d’acqua sono partito alla volta di San Giovanni Rotondo fermandomi poco tempo al convento di san Matteo per respirare l’aria dei pellegrini in un millennio di tempo che trovavano ospitalità in questo convento dopo aver attraversato qualche monte.
Dopo mi sono fermato a visitare il santuario delle Grazie a San Giovanni Rotondo che è sempre meta di molta gente sia per l’ospedale e sia per San Pio da Pietralcina che è il santo del momento.
Alcuni chilometri dopo ho incontrato la Protezione civile che mi ha scortato fino a Monte S Angelo. Gli ultimi chilometri erano molto duri ma sono stato capace di non mettere il piede a terra ma di arrivare pedalando.
Sono andato a dormire all’albergo dei pellegrino ed ho pranzato mentre per la cena mi sono arrangiato.
Inutile dire che ho visitato il santuario come i vecchi pellegrini e mi sono fermato a parlare con l’abate.
 
6-7 ottobre: Monte Sant’Angelo- Foresta Umbra – Vieste Km 53 totali 10813
Ho lasciato Monte Sant’Angelo con la paura del tempo cattivo iniziando ad arrancare sulle salite che sono peggiori di ieri dopo la discesa di 6 chilometri.
Il panorama era stupendo ed eccezionale mentre cominciavo a vedere un raggio di sole.
Arrivato in cima alla foresta umbra mi sono buttato per la discesa arrivando a Vieste prima delle 12. Qui mi aspettava l’amico Pasquale che mi ha accompagnato alla casa in collina di Luigi Ruggeri ove avrei alloggiato per 2 notti come un principe.
Nel pomeriggio ho incontrato gli amici della confraternita Sammicheleri, oltre a Pasquale, il presidente, Luigi e Franco Ruggeri, Mario il postino e il barbiere, Salvatore il sarto, la figlia di Antonio ed altri della confraternita oltre a Don Pasquale.
Il giorno successivo sono stato ad un pranzo speciale con la famiglia di Carlo e la sera a cena con la confraternita.
Non finirò mai di ringraziarli per come mi hanno trattato dato che sono amici speciali.
Rivolgo un caro pensiero agli amici di San marco, a Ciro Nardella, ai ragazzi della Protezione civile e al caro amico Severino che ho visto per pochi istanti perchè ha subito una grave perdita, ma che ritengo sempre un superamico.
Mi dispiace di non aver incontrato Antonio l’ex presidente anche se ci tenevo molto a vederlo. Mi dispiace molto ma ricordati, caro Antonio, che verrò trovarti quando meno te l’aspetti.
nb) Ciao e scusatemi se vi sto mandando il resoconto degli ultimi giorni perchè vi sono amici che me l’hanno chiesto anche se sono arrivato a casa il 12 cm.
 
8 ottobre: Vieste- Mattinata- Siponto km 65
A malincuore ho lasciato una zona che considero il paradiso per me con tanti amici che hanno fatto l’impossibile per farmi sentire a mio agio. Grazie a tutti.
Sono partito per la litoranea e dopo ho iniziato le salite per attraversare parte del Gargano. L’ambiente è speciale e fa onore a noi meridionali che dovremmo conservarlo perchè è una nostra ricchezza. Per me è sempre emozionante attraversare questa foresta che attrae molti turisti italiani e stranieri.
A Mattinata ho visitato il centro, ho avuto parole di incoraggiamento da parte del sindaco e di un segretario che ha subito la perdita della madre per Alzheimer ed ha compreso l’importanza del mio pellegrinaggio che non è una gita di divertimento come qualche ignorante o saputello vorrebbe far credere perchè non sa cosa significhi aver un parente colpito da questa malattia o fa finta di non capire nella sua deficienza mentale dato che non gli interessa che gli Stati facciano maggiori sforzi per la prevenzione.
Dopo tra la pioggia autunnale mi sono buttato verso Manfredonia per poi raggiungere Siponto ove mi aspettava il caro Padre Arcangelo che mi ha messo a disposizione una stupenda stanza.
Grazie padre Arcangelo di tutto quello che hai fatto per me e ricordati che sono sempre pronto ad accompagnarti nei tuoi pellegrinaggi.
 
9 ottobre: Siponto- Zapponeta- Margherita di Savoia- Barletta- Trani- Bisceglie-Molfetta- Bitonto km 106
Saluto Padre Arcangelo che è un missionario che attualmente si occupa degli immigrati nelle varie strutture nel foggiano.
Seguendo le sue indicazioni ho percorso piste ciclabili per circa 6 chilometri prima di ritornare sulla SS16 per attraversare Zapponeta e salutare Don Leo e Margherita di Savoia, posti stupendi per le saline che sono deturpati da ciò che noi buttiamo ai bordi della strada deturpando l’ambiente per la nostra inciviltà. Dopo aver visitato alcuni monumenti importanti mi sono diretto a Barletta visitando la chiesa di San Giacomo, il Duomo e il Santuario della Madonna dello Sterpeto.
Sia Barletta che Trani e Bisceglie sono stupendi per i loro centri storici, i porti ed altro. A Molfetta mi sono fermato a visitare il santuario della Madonna dei Martiri che era meta di pellegrini per il suo ospedale famoso dopo il mille.
In seguito mi sono diretto a Bitonto dai Padri Somaschi ove sono stato accolto molto bene.
Ringrazio vivamente il parroco Don Pasquale e i suoi collaboratori che mi hanno trattato molto bene.
Nb) Quando daremo uno spettacolo migliore?
 
10 ottobre: Bitonto- Bitetto- Bitritto- Turi- Putignano-Noci- Santuario Madonna della Scala km 75 totali 11059
Per non affrontare il traffico cittadino ho deviato per Bitetto e Bitritto visitando il Santuario del Beato Giacomo, le mura, il Castello, la Chiesa madre e la sezione degli emigrati conversando con la gente del posto.
A Putignano mi sono fermato maggiormente visitando il centro storico ove c’erano già alcune bancarelle.
Noci era in festa per i Santi Medici con le bande che cominciavano a suonare prima della processione. Grazie alle indicazioni di alcune persone mi sono diretto al Santuario della Madonna della Scala ove ero atteso dai Padri Benedettini.
In uno degli ultimi giorni ho voluto gustare la tranquillità e la pace di questo posto ove tanta gente viene a meditare lontano dai rumori della civiltà consumistica che non ha alcun rispetto di alcuni valori molto importanti.
Sono vicino a casa e spero di arrivare nel silenzio e nella tranquillità senza tanti rumori.
 
11 ottobre: Santuario di Noci-Noci-Alberobello- Locorotondo-Martina Franca 41 km
Ho lasciato il monastero benedettino o il santuario della Madonna della Scala con grande dispiacere perchè era un luogo silenzioso e stupendo dal punto paesaggistico dopo aver partecipato alle lodi mattutini insieme ai padri. Questo momento è il più bello per me perchè ascoltare il canto gregoriano significa essere fuori dalla realtà e rifugiarmi in un mondo libero da tutte le passioni umane e dalle cattiverie di cui è piena la nostra società.
Un frate voleva che rimanessi qualche altro giorno ma non ha insistito perchè i pellegrini si fermano poco nei vari posti e devono raggiungere la loro meta. Egli si chiama Padre Giacomo e mi ha voluto dare alcuni frammenti su cui meditare.
Nonostante che iniziasse a piovere sono partito per fare la prima sosta a Alberobello per dare uno sguardo veloce alla città e per visitare la basilica dei santi Medici. Qui ho incontrato Don Stefano che mi ha fatto grandi accoglienze ed ha voluto parlare con me. Mi ha detto che da novembre si trasferirà nella chiesa di san Vito sempre lì vicino e vuole che lo vada a trovare.
Caro don Stefano, ti verrò a trovare quanto prima perchè anche tu hai intenzione di lanciare il pellegrinaggio nella nostra cara Puglia.
Dopo sono partito per Locorotondo, ove ho visitato il centro storico che è un vero gioiello: mi sembra una bomboniera per come è sistemato. Dopo sono andato a far mettere il timbro sulla credenziale sul Comune e qui ho incontrato per caso una giornalista che ha voluto farmi un’intervista da pubblicare sul quotidiano di Taranto mettendo in risalto il discorso sulla prevenzione dell’Alzheimer e sui diversamente abili che è lo scopo vero del mio pellegrinaggio.
Sempre sotto la pioggia sono arrivato a Martina alla Parrocchia di Cristo Re ove la cuoca preavvertita da Padre Antonio Mariggiò mi aveva preparato uno stupendo pranzo. Alle 5 pomeridiane ho visto Padre Antonio che mi ha accompagnato a vedere la chiesa dei Cappuccini e mi ha portato a Cisternino mentre si parlava della mia esperienza.
Nonostante la pioggia ho potuto ammirare la bellezza di Martina e delle altre città coi loro trulli. 
 
12 ottobre: Martina- San Paolo- Grottaglie e Fragagnano
Siamo all’ultima tappa e tutto sarà alle spalle perchè appartiene al passato, sperando che non mi bagni.
Tutto deve finire in bellezza attraverso i trulli, le varie masserie e il Santuario della Madonna della Mutata a Grottaglie. Qui ho visitato la chiesa Madre, quella dei Paolotti e quella di San Francesco de Geronimo. Qui la gente era molto curiosa per il mio trabiccolo e non voleva dare importanza all’Alzheimer. In città ho incontrato la Signora Angela Todaro che lavora all’associazione Onlus Babele per l’accoglienza e per l’inserimento nel mondo del lavoro degli stranieri giunti in Italia con i documenti in regola. Dopo sono corso a Fragagnano a farmi una stupenda doccia. Ho lasciato il mio mezzo di trasporto presso il garage di Salvatore Braccio che mi ha fatto un’accoglienza eccezionale.
Qui finisce pellegrinaggio dell’Alzheimer e dei Diversamente Abili sperando di aver destato qualche interesse per le battaglie da condurre nei prossimi giorni o anni.
Nei prossimi giorni invierò l’email per ringraziare coloro che hanno fatto tanto per me e che porterò sempre nel mio cuore e che non dimenticherò mai.
 
19 ottobre, ore 17.23
Cosimo mi scrive: “Caro Pantaleo sono a casa. Cosimo”.
 
22 ottobre – scrivo a Cosimo
Caro Cosimo,
benvenuto a casa! Ho seguito la tua peregrinatio e le tue peripezie dalle note che hai inviato (e che ho pubblicato sul mio sito). E’ stata dura questa volta! Le mie congratulazioni per la tua avventura e la tua tenacia…
Spero che, per un po’, deciderai di riposare…
A presto! Chissà se non riusciamo, anche in questo periodo invernale, a fare qualche iniziativa a Collepasso…
Un abbraccio.
Ciao.
Pantaleo
 
29 ottobre
Dopo oltre due settimane dal mio pellegrinaggio con l’Accamuta parlante e con l’Alzheimer, sto cercando di effettuare una sintesi di tutto ciò che è successo.
Prima di tutto ho il sacrosanto dovere di dire grazie a tutti coloro che mi hanno ospitato e che hanno fatto in modo che potessi rientrare in Italia ricordando le varie organizzazioni di volontariato private o statali o municipali, le famiglie private, gli istituti religiosi, conventi, abbazie e parrocchie, i fabbri, i carrozzieri ed i meccanici, le persone di Fragagnano ed altri. Per non dimenticare nessuno non farò nomi, ma li ringrazierò personalmente attraverso la posta e inviando le foto come avevo promesso.
A questo punto è doveroso da parte mia dire che devo ringraziare la Divina Provvidenza se tutto è andato nel migliore dei modi cambiando tre bici e salvando la pellaccia in certi brutti momenti pensando di dover dire addio al mio paese.
Il mio pensiero va spesso a ricordare quei momenti miracolosi in cui c’era qualche santo o altri dell’aldilà a proteggermi ed a salvarmi in modo da poter ricordare ciò molto spesso anche se avverto alcuni brividi in quei momenti.
Per questo ritengo importante ed opportuno far celebrare una messa di ringraziamento il 5 novembre nella Chiesa Madre di Fragagnano sperando che possano intervenire coloro che si trovano nelle immediate vicinanze o nello stesso comune.
Posso dire che sia l’Alzheimer, l’Acca Muta Parlante di Fragagnano abbiamo attraversato in bici e in pellegrinaggio per più di11.000 km i seguenti stati: Italia, Vaticano, Montecarlo, Francia, Spagna, Portogallo, Inghilterra inclusa Gibilterra, Olanda, Belgio e Lussemburgo.
Le difficoltà ed i problemi sono stati tanti e quotidiani, ma le soddisfazioni sono state maggiori. Il mio pensiero va a coloro che mi incoraggiavano e che dicevano continuamente Bravo o Animo e che volevano che andassi sempre avanti dandomi l’acqua o un pezzo di pane. Ricordo con piacere che durante una dura salita dopo Montecarlo è venuto un signore a portarmi l’acqua e a darmi il numero del suo cellulare in caso di estremo bisogno come non potrò mai dimenticare quella signora tedesca dal suo camper che dopo una dura salita prima di Lourdes mi ha offerto una bistecca,.
Potrei ricordare altri episodi di gentilezza, cortesia e doni in qualsiasi paese europeo come se facessero una gara di solidarietà tra di loro per offrirmi sempre il massimo e ad aiutarmi nei momenti di gravissima difficoltà.
Sono molto contento di quello che ho fatto e spero di aver gettato un piccolo sassolino in modo che gli altri si possano muovere pretendendo dai propri governanti uno sforzo maggiore nella prevenzione dell’Alzheimer e nella sacrosanta assistenza dei Diversamente Abili.
Adesso sto mettendo in ordine le foto prima di scrivere molto brevemente questi fatti da lasciare in ricordo ai nipoti. 
Vi chiedo scusa dei molteplici errori ed orrori di ortografia e di altro dovuti alla fretta e allo stato d’animo del momento ma ero quasi sempre sereno perchè sentivo sempre l’incoraggiamento dei ragazzi della mia associazione di Fragagnano.
Dopo aver fatto ciò ho in animo il progetto di poter terminare il giro d’Europa toccando anche l’Ovest sempre con le stesse associazioni se lo desiderano contando sul’appoggio di Elio Centanni che costruisce le bici.
Ad Majora
Cosimo D’Ettorre
 
5 novembre – Cosimo mi scrive
Caro Pantaleo
Domenica parteciperò alla maratonina di collepasso e ti vorrei salutare prima della gara perchè non so se la finirò ma ci proverò lo stesso.
Cosimo.     
 
Ti attendiamo a Collepasso, Cosimo!

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Pantaleo Gianfreda
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