Cosimo tra disavventure e tenacia. Il “diario di bordo”.

24 Marzo 2010 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Il pellegrinaggio in tandem inizia con disavventure e tanti problemi. Il diario dei giorni 15-16-17-18 marzo 2010

Il nostro primo giorno o le nostre  prime disavventure 

Dopo una notte tranquilla ci siamo alzati in attesa dell’arrivo della nostra scorta, la protezione civile di Monte Sant’Angelo per andare a San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis  e San Severo.

Cosa si pensa in questi momenti? Tante di quelle cose, titubanze, timore ed incertezza per questa nostra pazzia, anche se sappiamo che noi pellegrini abbiamo San Giacomo che ci protegge e che ci aiuterà nel mantenere un discreto rapporto tra di noi.

Gli amici ed i parenti sono già partiti e noi affronteremo l’incognito e il futuro.

Siamo in ballo e dobbiamo ballare.

Invece che alle 8 siamo partiti alle 9 scortati dagli amici della Protezione civile andando velocemente per la discesa e per la pianura. Appena iniziata una leggera salita abbiamo pensato di farci trainare dai nostri Angeli Custodi perché eravamo in notevole ritardo e a S. Giovanni Rotondo ci aspettavano alle 10:00 alcune autorità.

Ad un certo momento abbiamo sentito uno scoppio sospetto, ci siamo fermati ed abbiamo visto che la ruota interna era scoppiata. Abbiamo deciso di continuare il percorso con l’aiuto della protezione civile, pensando di cambiare la gomma a S. Giovanni Rotondo.

Nel frattempo siamo giunti alla zona di pantano quando abbiamo incontrato quelli della protezione civile di S. Giovanni Rotondo che avevano portato con sé un amico, meccanico di biciclette.

Noi precedentemente avevamo rotto una sbarra di allumino e ci eravamo accorti che due ruote erano storte. Questo signore di S. Giovanni Rotondo ha provato a cambiare la ruota ma era impossibile per cui ha deciso di sostituire soltanto la camera d’aria, cercando di farla gonfiare da un gommista della sua città.

Mentre avveniva ciò ci ha raggiunti la troupe di Telenorba  che ci ha intervistato ed ha assistito al nostro guasto tecnico.

Gli amici si Monte S. Angelo ci hanno salutato per ritornare a casa, e noi li abbiamo ringraziati per tutto ciò che avevano fatto per noi in questa giornata iniziata nel peggiore dei modi.

Io ed Aldo siamo decisi a continuare il nostro cammino sperando, invano, che le nostre avversità finiscano quanto prima, ma ci rendiamo conto che la nostra speranza è vana.

Iniziare il viaggio in questo modo non è positivo, ed è molto sfortunato ma cerchiamo di non abbatterci alle prime difficoltà.

Ripartiamo adesso con l’aiuto della protezione civile di S. Giovanni Rotondo, quando sentiamo un altro scoppio (ed è due). Ci fermiamo e chiediamo l’aiuto al nostro amico Ciro Nardella che muove la protezione Civile di S. Marco in Lamis per portarci una sbarra per risolvere il problema del traino, mentre l’amico Aldo si fa aiutare da un fabbro del posto per riparare la sbarra.

Siamo di pessimo umore e non abbiamo voglia di parlare con nessuno. Alla fine riusciamo a partire trainati dalla protezione civile fino a S. Giovanni Rotondo ove veniamo presi in consegna e trainati da quelli di S. Marco in Lamis che ci portano fino alla loro città. Qui ci raggiunge il dott. Ciro Nardella che si dà da fare per trovare un bravo meccanico che possa risolvere i nostri problemi.

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Poiché sono le 13, ci porta nella sede della sua associazione per pranzare con un cibo speciale, pancotto con le rape, salami e formaggi vari.

Verso le 15, Antonio, Mario e Michele, meccanici di S. Marco in Lamis, smontano la ruota e si accorgono che il giunto del semiasse si sta rompendo del tutto per cui decidono di fare degli interventi drastici. Essi lavorano solo per noi dalle 15 alle 20:30 per riparare i grandi guasti e richiedono l’intervento di un amico fabbro per saldare alcuni punti. Per fortuna la popolazione del posto mostra il suo affetto e la sua simpatia verso questi due sfortunati pellegrini che vogliono attraversare mezza Europa, mentre il caro Aldo non ha nessun problema ad entrare in confidenza, scherzando e parlando di tutto e di tutti.

Alla fine a sera tardi i nostri salvatori, artigiani, hanno risolto tutto e si sono rifiutati di essere pagati, ma hanno detto che volevano dare il loro contributo alla nostra missione.

Avevamo trovato la possibilità di dormire al convento di S. Matteo ma abbiamo deciso di rimanere con quelli della protezione civile e di trascorrere una bella serata dimenticando tutti i problemi di quella giornata, sperando anche che il 16 marzo possa procedere meglio. Ho chiesto scusa a quelli di S. Severo di non essere arrivato in serata, parlandogli del grosso problema avuto. Ringrazio in modo particolare i tre meccanici di S. Marco e quelli della protezione civile (Ciro, Gennaro, Paolo, Gabriele, Fabio, Angelica, Valerio, Valeria, Michele e Luciano) che sono stati i nostri angeli custodi insieme a quelli di S. Giovanni Rotondo e di S. Marco in Lamis. 

Addì 15 marzo ’10 

IL SECONDO GIORNO DI DISAVVENTURE. I NOSTRI PELLEGRINI ARRIVERANNO ALLA FINE? 

Questa mattina alle 8,00 dopo aver fatto colazione offertaci da un avvocato del posto siamo andati a prendere il nostro caro Tandem per iniziare la seconda giornata di Cammino ed arrivare almeno a San Severo sperando nel santo protettore dei pellegrini affinché proceda per il meglio e si possa dire abbiamo faticato ed iniziato al nostra avventura in modo autonomo.

Nei primi 10 km il nostro pilota di formula vola toccando la velocità di 40 all’ora per la discesa, ma in pianura iniziano per le sorprese per voler trainare il nostro mezzo e vedere cosa succede……..Dopo aver salutato i nostri amici della protezione civile di Monte Sant’Angelo per averci risolto tanti problemi.

Qui inizia la seconda giornata di disavventure perchè sia il tandem che il carrello per il troppo peso si alzavano e il gancio della sbarra di ferro si rompeva subito… Che fare? Quali persone chiamare tra i meccanici e le protezioni civili?

Contemporaneamente sono arrivati quelli della protezione civile di San Severo e di S Marco che ci hanno trainato fino a San Severo alla Caritas Diocesana. Qui abbiamo salutato i nostri amici salvatori, Mario, la nipotina Giulia e la figlia ed abbiamo incontrato Antonella e Alida dell’associazione Umanità Nuova- La Casa dei Sogni che avevano preso i contatti con Don Andrea della Caritas e che hanno provveduto a chiamare il signor Napolitano che è venuto a vedere il nostro mezzo, i danni, le nostre esigenze e le nostre richieste.

Nel pomeriggio Aldo è andato a vedere il lavoro in officina mentre io sono rimasto in caritas per il diario quotidiano. Partito alle 16,00 è tornato dopo le 20,00 quotidiano dicendomi che è stato fatto un lavoro stupendo in ogni parte del mezzo ricorrendo al lavoro di fabbro e di ciclista lavorando con il figlio e tutti i suoi fratelli e che devono continuare il giorno dopo.

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Siamo andati a cena sperando di aver risolto i nostri problemi con altre tre ruote tra tandem e carrello perché vogliamo continuare il nostro cammino in quanto le associazioni si aspettano un riscontro positivo da questo viaggio.

Fino ad adesso è andato tutto storto con grossi problemi ed abbiamo fiducia nel Signore e in San Giacomo che alla fine si ricorderanno anche di noi.

Sapevamo dalla partenza che non sarebbe stata una passeggiata, ma non prevedevamo che avremmo incontrato molti problemi nei primi 60 km.

Cosa succederà e come andrà a finire?

Il rapporto tra di noi è ottimo e speriamo che continui anche nel futuro.

In questo momento dobbiamo ringraziare molto i nostri angeli custodi, i meccanici e gli artigiani che ci sono stati molto vicini e che ci hanno aiutato in questi tristi momenti…

Infinitamente grazie alle Protezioni civili di Monte sant’Angelo, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, San Severo e San Paolo De Civitate, oltre ai  meccanici di San Marco in Lamis, Antonella ed Alida, a Don Andrea, a Vincenzo, a Michele, ai meccanici Antonio, Mario e Michele, al grande Ciro e alla famiglia Napolitano e ………Grazie a tutti siete grandi amici dell’Acca Muta…. Parlante.

16/03/2010 info@ugr27.it 

17/03/2010   Serracapriola 

Questa mattina siamo andati a salutare Don Andrea prima di essere presi da Matteo verso le 8,00  per andare nella  sua officina ove stava lavorando con suo figlio ed i suoi fratelli per finire le riparazioni al nostro tandem e carrello per evitare gli inconvenienti del giorno precedente e per poter riprendere il viaggio con le nostre forze. Hanno lavorato alacremente  in modo che alle nove e trenta potessimo riprendere il nostro percorso scortati dai ragazzi della protezione civile di San Paolo Civitate.

Dopo aver salutato i signori Napolitano, siamo partiti per Serracapriola quando dopo0 il primo semaforo si è rotta la catena ed abbiamo aspettato il meccanico di biciclette che ha provvedutto a riparare tale guasto. Dopo aver ringraziato l'amico Vincenzo Di Gregori insieme al meccanico di bici siamo stati trainati dalla Protezione Civile di San Paolo Civitate ove abbiamo salutato le autorità comunali presenti.

Dopo abbiamo ripreso il nostro cammino per arrivare a Serracapriola dopo le 13,00 ed essere ospitati dai Padri cappuccini del Santuario delle Grazie. Mentre io svolgevo il lavoro al pc il mio Aldo è andato a controllare i danni del tandem da far riparare il giorno successivo. La sera siamo andati all'incontro nella parrocchia con le persone del posto ove abbiamo fatto la  testimonianza  con le sue motivazioni anche se c'erano poche persone perchè l'incontro era previsto per il giorno precedente. Purtroppo a causa dei tanti incidenti l'incontro è stato rinviato di un giorno e noi siamo in ritardo di 24 ore. 

Dal mio giornale di bordo. Fossacesia 18 marzo 2010 

Fine del 17 marzo.  Dopo la riunione con Marco, Di Siro Mercurio, Francesca e Rosaria a fare una cenetta per continuare la nostra discussione visto che ci troviamo raramente e per poco tempo mentre il grande Marco si divertiva. Noi ci siamo trovati stupendamente con queste persone che sono sincere e cordiali.

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Con Padre Osvaldo abbiamo partecipato alla Messa celebrata da don Luigi nel celebre santuario delle Grazie di Serracapriola per poi andare a fare colazione ed andare con i nostri angeli custodi di San Paolo De Civitate da un fabbro per saldare alcuni pezzi del nostro tandem e per poi controllare la pressione delle gomme. Alla fine siamo partiti scortati e trainati in alcuni tratti dalla Protezione Civile di San Paolo lasciando gli amici di Serracapriola oltre ai due fabbri Fernando e Giuseppe Pallasmela che sono stati bravissimi con noi, non ci hanno chiesto nessun contributo e sono stati contenti di essersi adoperati per noi.

A Termoli abbiamo incontrato due pattuglie della Polizia Stradale colleghi ed amici Pietro Gianzerra che ci hanno dato un grande aiuto chiamando da Vasto la Protezione Civile del posto e dicendo di inviare le notizie del Nostro pellegrinaggio per la vita all'Asaps che è il loro sindacato e chiedere se potesse aiutarci negli altri tratti in Italia (pregasi contattare il 338 25 60 746 di Cosimo).

Dopo aver ringraziato la polizia stradale siamo ripartiti per Termoli per controllare i raggi e riparare una gomma che era scoppiata. In questa città abbiamo avuto altre belle notizie che sotto il manubrio c'era una rottura all'interno per cui da un momento all'altro saremmo rimasti senza mezzo. Cosa fare?

Andiamo avanti fino a Vasto dove saremo presi in consegna dagli amici della Protezione Civile Valtrigno per poi giungere fino a Casalbordino. Noi nel frattempo abbiamo ringraziato Pietro, Michelangelo e Pasquale che ci hanno seguito per due giorni come veri angeli custodi.

Grazie a quelli di San Paolo siamo arrivati fino a Vasto.

Arrivati a Casalbordino non riusciamo a trovare nessuno che ci scorti, ma alla fine dopo vari tentativi col 113 e col 112 ci scortano gli agenti di Casalbordino.

Successivamente siamo scortati da una volante dei carabinieri del posto tra cui c'era il mio compaesano Maresciallo Capo Baio di Fragagnano che ci hanno seguiti per un pezzo cercando di contattare la polizia municipale di posto ed in seguito sono intervenuti due volanti degli agenti della Frentana e della Costa Trabucchi fino a Fossacesia ove hanno trovato un posto per farci trascorrere la notte presso l'Azienda Agrituristica Casale di san Giovanni di Nicoletta ed Aurelio Natale che sono stati molto gentili affidandoci una stanza accogliente e ben riscaldata.

Grazie angeli custodi dei Carabinieri, della Polizia Stradale e della Polizia Municipale (Maresciallo Biccerè Franco; Tucci Nicola Vicebrigadiere, Spadaro Antonio agente e Vosolo Tonino Agente) che ci AVETE aiutato in modo particolare risolvendo grossi problemi altrimenti avremmo dovuto mettere una tenda e dormire sulla spiaggia in quanto non potevamo avventurarci su tale strada da soli. Siete stati la nostra Provvidenza grazie alla vostra comprensione e vi prego di ringraziare anche i vostri superiori della sede centrale.

Come andrà domani…….. non si sa, ma dovremo a Macerata fare gli interventi opportuni e modificare il nostro mezzo. Grazie.

Cosimo e Aldo


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Pantaleo Gianfreda