“Una terra che nessuno ha mai detto” di Irene Leo
18 Settembre 2010In libreria la nuova raccolta poetica della poetessa collepassese
Dal 13 settembre scorso è in libreria la nuova raccolta poetica della poetessa collepassese Irene Leo, “Una terra che nessuno ha mai detto”, pubblicata dalla casa editrice Edizioni della Sera, con prefazione di Andrea Leone.
In un comunicato stampa della casa editrice, si rileva che “questo non è un libro di poesie, bensì una visione delle cose raccontata con quello stato mentale onirico che le fa forse più veritiere, perché non ha per filtro la ratio, bensì il suo contrario. Una finestra aperta sul viaggio del vivere, spesso denso di colori contrastati, ma nella loro forma naturale accettati così per come fioriscono negli occhi e nello stomaco; quest’ultimo fulcro di tutto. Epigrafe del corpo poetico sono le parole-essenza del viandante di Nietzsche, che aprono ad una domanda… ”perchè questo batticuore fosco e impetuoso insegue proprio me?” Il lettore è invitato a cercare una risposta semmai esista, o ad individuare il motore propulsore del cammino in versi che l’autrice ci propone. Il verso qui si fa mezzo e non fine, è ''slabbrato'', allungato, libero quasi completamente e provocatoriamente teso a dimostrare che Poesia è tale anche senza gabbia metrica o in assenza di capoverso forzato, ché l'essenziale è il senso narrativo, l'evocazione quale magnetismo imperante nella storia. Storia interna al corpo e al suo specchio. Nel titolo è incastonato come pietra d'angolo un verso del grande Cesare Pavese, tratto dalla raccolta Verrà la morte e avrà i tuoi occhi : tra le più originali e particolari di tutto il Novecento letterario”.
Nella sua prefazione il poeta Andrea Leone scrive: “La poesia della giovane e promettente autrice salentina vive di luce, una luce lirica che avvolge un Sud greco, un Sud apollineo più che barocco. Il suo è un respiro prevalentemente lungo, che talvolta tracima nella prosa. Un ritmo che va verso il non-finito, si distende in una musicalità suggestiva e sinuosa, per poi contrarsi come nello spavento di un silenzio improvviso”.
Irene Ester Leo, nata a Collepasso nel 1980, laureata in Storia dell'arte moderna, ha esordito "ufficialmente" nel 2006 con "Canto Blues alla deriva" (Besa editrice). Nel 2007 ha ricevuto dal Teatro di Musica e Poesia “L'Arciliuto” di Roma il riconoscimento in “Kagolokatia”. Le sue liriche sono state inserite nella rivista letteraria “Incroci” diretta da Lino Angiuli e Raffaele Nigro (giugno 2009, Mario Adda Editore). Ha pubblicato nel settembre del 2009 “Sudapest” (Besa editrice) e nell'aprile 2010 la raccolta poetica ''Io innalzo fiammiferi”, con prefazione di Antonella Anedda (Lietocolle editore).
Irene Leo è presente su numerose antologie, tra le quali AA. VV. ''L'ustione della Poesia'' a cura di Anna Maria Farabbi (Lietocolle editore 2010), è stata recensita da Maurizio Cucchi su “La Stampa” e collabora con il quotidiano“Il Paese Nuovo” alla pagina culturale.
Cura un suo litblog: http://ireneleo.wordpress.com