Spaccio in famiglia: il Pg chiede 36 anni
10 Giugno 2010Padre, madre e i due figli accusati di aver gestito un organizzatissimo giro di cocaina ed eroina. In Corte d’appello le richieste della pubblica accusa
• COLLEPASSO. Droga-shop in famiglia: arrivano le richieste di condanna del procuratore generale. Condannato in primo grado per associazione a delinquere finalizzata al traffico, al nucleo familiare era stata inflitta una pena complessiva di 57 anni e 4 mesi (34 al padre, 6 anni e 4 mesi alla madre e 9 anni e 6 mesi ai due figli), ieri l'accusa ha chiesto alla Corte d'Appello un totale di 36 anni. Le richieste del procuratore Claudio Stasi sono di 20 anni per il capofamiglia Vito Sergio Esposito, 53enne di Collepasso, e la concessione delle attenuanti generiche agli altri tre componenti, il che garantirebbe loro la riduzione di un terzo della pena. La difesa, rappresentata dagli avvocati Luigi Corvaglia e Luigi Greco, punta a far decadere le accuse di associazione a delinquere. La Corte tornerà a riunirsi il 23 giugno per le discussioni dei due legali e per la sentenza.
Esposito fu arrestato nell'aprile del 2008 per detenzione ai fini di spaccio di quasi 300 grammi di cocaina nella sua villa. In primo grado era stato per questo condannato a 14 anni. Le successive indagini dei carabinieri portarono all'incriminazione dell'intero nucleo familiare per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga (eroina e cocaina). Finirono in manette la moglie Agata Cosimo, 44enne di Collepasso, e i figli Giuseppe (20 anni) e Cristian (20) ed altre quattro persone (alla famiglia furono sequestrati beni e immobili per 350mila euro). La donna avrebbe garantito il supporto logistico, i due figli avrebbero confezionato le dosi fornite dal padre per poi venderle e consegnare il ricavato al genitore.