Statale 275, Consiglio di Stato respinge ricorso Provincia
13 Maggio 2010Accolte le tesi della Regione e degli ambientalisti. Confermato il responso del Tar, che tutela la strada parco
Il Consiglio di Stato, a Roma, ha rigettato il ricorso della Provincia di Lecce, insieme al comune di Castrignano del Capo, riguardante il raddoppio della strada statale 275 Maglie-Santa Maria di Leuca: si assegna in questo modo il punto definitivo a favore dei sostenitori della strada parco, nell’appuntamento cruciale del progetto dell’infrastruttura, divenuta ormai la strada delle polemiche e dei veleni.
Nell’udienza decisiva, il Consiglio di Stato ha respinto le istanze presentate dal presidente della Provincia, Antonio Gabellone, e dagli avvocati ricorrenti, Pietro Quinto ed Ernesto Sticchi Damiani, sostenitori della tesi del raddoppio fino a Leuca; sono state, invece, accolte le tesi di chi, sostenuto dall’avvocato Giovanni Pellegrino, come Regione Puglia ed associazioni ambientaliste, avevano sempre richiesto che l’opera di raddoppio della Maglie-Leuca si fermasse nel tratto finale, comprendente il viadotto e il maxi rondò sul promontorio di Leuca. Sei chilometri di strada parco, che evidentemente segnano e marcano la differenza tra le parti.
Nelle ultime ore, era stata depositata copia della documentazione secondo cui l'Anas, due anni fa, avrebbe chiesto all'Asi di Lecce, committente del progetto, di adeguarlo alle prescrizioni della Regione contenenti le indicazioni della “strada parco”. Dopo, dunque, la vittoria dei contrari al raddoppio nudo e crudo presso il Tar Lecce, arriva anche la conferma del secondo grado di giudizio, col verdetto del Consiglio di Stato. Le parti, ora, ad iniziare dalla Provincia, dovranno sedersi ad un tavolo e discutere chiaramente di come realizzare l’infrastruttura, tenendo conto della tutela dell’area parco. Ma chi si attende la quiete dopo la tempesta, ben conoscendo le aspre polemiche di questi mesi, sa che i veleni faranno ancora parte della discussione campanilistica che si è costruita intorno a questo progetto.
Soddisfatta Loredana Capone: “Il raddoppio può e deve arrivare a Montesano”
Loredana Capone, ha accolto con soddisfazione la notizia: “Ormai non ci sono più scuse o teorie che tengano. Il raddoppio della strada statale 275 può e deve arrivare a Montesano. L’ultimo tratto è un'inammissibile violenza”. Queste le prime parole della vicepresidente della Regione Puglia, che così prosegue: “Il Consiglio di Stato ha accolto le motivazioni proposte dalla Regione e personalmente da noi consiglieri rientrando l’attacco che era stato opposto dal centrodestra. Ha fatto di più: ha tolto il velo dalla bugia che pur autorevoli rappresentanti del centrodestra hanno raccontato in questi mesi. Vale a dire che la Regione e noi consiglieri del centrosinistra ponevamo a rischio l’intera opera e il suo finanziamento. Il Consiglio di Stato ha infatti smontato l’assunto della Provincia di Lecce sostenendo che nulla impediva e nulla impedisce all’Anas di realizzare lo stralcio finale che da Maglie conduce all´intersezione 210”.
“Ora, però – ha aggiunto -, non bisogna più perdere altro tempo. Quello di oggi è un evento importante in questa lunga storia che prosegue ormai da anni senza sviluppi concreti. E´ chiaro: le ragioni dell’ambiente possono essere coordinate con quelle dello sviluppo economico. Il mastodontico viadotto avrebbe deturpato, irrimediabilmente, il paesaggio, avrebbe ridotto l´ingresso dei turisti e fortemente deluso i visitatori che oggi decidono di visitare il Salento. Ma non c’è ragione per bloccare il resto dell’opera. C’è, infatti, un’ulteriore possibilità che non va sprecata: quanto prima l’Anas faccia realizzare l´opera che non è in discussione e il ministero convochi il tavolo espressamente previsto dall'articolo165 del VI comma del Codice degli appalti e costituito da esperti tecnici. Si dia dunque la possibilità di lavorare fin da ora, recuperando il tempo perduto”. “Parta presto l’appalto relativo ai primi tratti, quelli più importanti, per il secondo tratto dell’opera invece si decida insieme. In questo modo – conclude la numero due di via Capruzzi – saranno fatte salve le ragioni dello sviluppo, quelle dell´ambiente e la dignità del territorio e delle rappresentanze istituzionali”.
Il comitato 275: “Soddisfatti, ma non è scritta la parola fine”
Soddisfatto anche il comitato 275, che così commenta la sentenza: “Gli ultimi 7 chilometri di strada, quelli riguardanti il viadotto e la grande rotatoria di Santa Maria di Leuca, sono stati definitivamente bloccati. Si tratta di un’ulteriore vittoria delle ragioni del comitato 275 e di tutte le associazioni che da più di sei anni si oppongono strenuamente all’idea che lo sviluppo turistico ed economico del Capo di Leuca debba passare forzatamente da una colossale e antiquata colata di cemento da 288 milioni di euro ed inevitabilmente da un ennesimo consumo smodato del territorio”.
“Questa sentenza però – aggiungono gli aderenti – non scrive la parola fine alla questione, in quanto restano ancora in piedi 15 chilometri di “autostrada parco” da Montesano a San Dana, ai quali ci opporremo con ogni mezzo di lotta e di dissenso civile e pacifico a nostra disposizione. La Regione Puglia deve sapere che abbiamo già fatto richiesta di vincolo archeologico alla Sovrintendenza dei beni culturali sui numerosi siti d’interesse storico artistico censiti, i quali sarebbero letteralmente seppelliti dall’asfalto; inoltre stiamo preparando un ricorso insieme ai cittadini interessati dall’esproprio per ogni singola particella”.
“Pertanto – aggiunge il comitato -, diciamo alla politica ed in particolare al presidente Vendola che se non si vogliono perdere altri decenni in contenziosi legali, si abbia il coraggio di abbandonare l’idea di strada di tipologia B, inserita nella legge obiettivo e si realizzi con i 152 milioni di Euro che la Regione ha a disposizione il tratto a quattro corsie fino a Montesano con la messa in sicurezza e l’ammodernamento del tracciato successivo, affrontando con adeguate soluzioni i problemi di mobilità e sicurezza stradale e l’attraversamento dei centri urbani”.
Salvatore Capone: “E ora si proceda con la massima rapidità“
È un altro passo avanti sulla strada del buon senso, quello compiuto oggi con la decisione del Consiglio di Stato sulla SS 275. Se da un lato questa decisione conferma la validità della tesi, della Regione Puglia e dei consiglieri provinciali del Pd, che lo sviluppo non possa prescindere dal rispetto delle peculiarità di un territorio, dall’altro tranquillizza chi prospettava il rischio di perdere la possibilità di ammodernare quella strada”. Si esprime così Salvatore Capone, segretario provinciale del Pd, sulla sentenza odierna.
“Adesso – aggiunge – si proceda con la massima rapidità a compiere i prossimi passi: la convocazione del tavolo tecnico e l’avvio, finalmente, dei lavori sul tratto di strada che unisce, e la ridefinizione condivisa degli ultimi 6 chilometri, quelli che invece dividono. Lasciamo perdere casacche e cappelli politici, ora non manca più nulla. C’è la condivisione, c’è il progetto, ci sono i fondi e c’è la legittimazione giuridica. Veramente non sarebbe possibile spiegare ai cittadini ulteriori eventuali ritardi del passaggio alla fase operativa”.
Il comitato pro 275: "Ambientalisti, non c'è da festeggiare"
Di diverso avviso il Comitato Pro 275 (Associazione "Familiari vittime della strada", Comitato 4 corsie per lo sviluppo e la vita, Fidas leccese-sezione di Corsano, Pro loco Gagliano del Capo, Associazione sportiva Gagliano calcio, Associazione poli-sportiva corsanese, Sistema locale operatori turistici del Capo di Leuca, “Il Leuca”, periodico di informazione locale di Castrignano del Capo, La voce di Corsano, Associazione degli emigranti di Corsano e Pro loco Leuca), che così replicano: “Il Consiglio di Stato ha semplicemente demandato al giudizio di merito del 26 maggio prossimo ogni ulteriore provvedimento sul raddoppio della Maglie-Leuca. I giudici amministrativi non si sono espressi nel merito del tracciato e non hanno imposto alcuno stop a Montesano”.
“Chi dice questo o non sa leggere oppure bluffa”, aggiunge il comitato. “Gli artefici di questi movimenti pseudo-ambientalisti creano confusione, piegando le sentenze dei giudici alla loro spicciola propaganda di bottega. E’ giunto il momento di aprire un tavolo tecnico-istituzionale che si occupi di ricercare una soluzione definitiva a quest’annosa vicenda, disintossicando il dibattito dai fondamentalismi ambientalisti che danneggiano il territorio".
"Il rischio concreto da scongiurare è che, se la questione imbocca la deriva giudiziaria, tra ricorsi e contro-ricorsi, il raddoppio della statale 275 non si farà mai né fino Leuca, né fino a San Dana, né fino a Montesano. Con buona pace anche dei disinformati ambientalisti che, senza leggersi le carte, sapientemente imbeccati da politici scaltri e nemici del territorio, continueranno a cantare vittoria per lucrare un briciolo di visibilità”.