Ennesima sconfitta giudiziaria e politica per Mario e Marta Sindaco

14 Marzo 2010 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Il farmacista aveva citato il Comune dinanzi al TAR per chiedere l’annullamento della delibera del Consiglio comunale del 10-11 agosto 2009 che approvava il Parco fotovoltaico in Zona industriale. La figlia Marta aveva presenziato alla seduta consiliare dichiarando di non avere alcun interesse diretto, tant’è che affermò: “Non abbiamo presentato ricorso…”. Il ricorso, presentato successivamente, è stato respinto ed il TAR ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali in favore del Comune

Il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) di Lecce ha rigettato, come riporta l'articolo pubblicato da “La Gazzetta del Mezzogiorno” domenica 14 marzo, la richiesta di annullamento della deliberazione del Consiglio comunale n. 18 dell’11 agosto 2009 presentata da “un cittadino” – il solito e noto Mario Sindaco, difeso dall’avv. Fabrizio Mangia – e lo ha anche condannato al pagamento delle spese processuali in favore del Comune, egregiamente e brillantemente difeso, come sempre, dall’avv. Giuseppe Mormandi.

L’ennesimo atto della “guerra di Mario” contro l’Amministrazione comunale si è risolto, ancora una volta (quante?!? Ormai ho perso il conto!), con una sonora sconfitta giudiziaria per l’incauto farmacista e, a livello politico, anche per la figlia Marta, consigliere comunale di opposizione, la quale, presente nel Consiglio in cui si discuteva la delibera contestata, aveva dichiarato di non avere alcun interesse all’atto.

Non tutti, forse, dopo tanti mesi, ricorderanno i fatti del Consiglio comunale tenutosi il 10 e 11 agosto. Nell’unico punto all’ordine del giorno (“Riorganizzazione tecnico funzionale dell’intera area PIP con riformulazione del quadro economico e del Piano finanziario. Delibera C.C. n. 13 del 23.4.2008”), il Consiglio doveva discutere ed approvare un atto riguardante la costruzione in Zona Industriale di un importante impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (energia fotovoltaica) di potenza prevista pari a 5,408 MW, proposto da Italgest.

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All’atto erano interessati, quali proprietari, parenti di amministratori, i quali, secondo quanto previsto dalla legge, non potevano partecipare alla seduta. Non partecipò, infatti, l’assessore Alfredo Gianfreda, in quanto era interessato un suo parente… non partecipò cautelativamente il sindaco Vito Perrone, in quanto nipote di Mario Sindaco, che ha terreni ricadenti in area industriale, e cugino di 1° grado di Marta… non vi partecipò chi scrive, in quanto cugino di 1° grado (per scelta “imperscrutabile” di Madre Natura…) del padre della cons. Sindaco… vi partecipò, invece, l’ineffabile Marta Sindaco, figlia di Mario… La consigliera, nonostante fosse stata avvertita della possibile incompatibilità in apertura di seduta, rifiutò di allontanarsi dal Consiglio, come avevano fatto gli altri amministratori, dichiarando che, a suo parere, non esisteva alcuna incompatibilità…

Nel corso di quel Consiglio, durante il quale l’opposizione cercò in tutti i modi ed ottusamente di non far approvare l’atto (nonostante il precedente voto favorevole nel Consiglio del 23 aprile 2008), la cons. Sindaco intervenne ripetutamente, anche per difendere il padre e "padrone” (oltre che figlia, è sua “dipendente”). Inoltre, per giustificare il presunto “non interesse” all’atto, ebbe persino la spudoratezza di affermare: “Non abbiamo presentato ricorso mi sembra”… Disse proprio:  “non abbiamo…”… scoprendosi in modo ingenuo ed infantile e confessando inconsciamente (“voce dal sen fuggita più richiamar non vale…”, Metastasio) una verità a tutti nota, tranne che a se stessa: la cons. Sindaco cercava di difendere gli interessi del padre e suoi! Per questo atteggiamento, il sindaco Vito Perrone ritenne opportuno successivamente segnalare la circostanza al Prefetto.

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Non abbiamo presentato ricorso…”, affermò la temeraria e imprudente cons. Marta Sindaco… dimenticando di aggiungere: “… almeno per ora…”, forse illudendosi, per una serie di assenze doverose di alcuni membri della maggioranza, che l’atto non sarebbe passato.

Invece, poi, la delibera fu approvata e il ricorso, firmato da Mario Sindaco, lo “hanno presentato”…

Diceva, “la Marta”, di non avere alcun interesse… Invece, nel ricorso presentato al TAR, nella erronea convinzione che l’atto approvato, come recita il ricorso, escludesse “dall’intera area P.I.P., una superficie di ben mq. 27.150 di proprietà del dott. Mario Sindaco, degradandola ora a semplice area D del P.d.F.”, il ricorrente (“congiunto”, in quanto genitore, della cons. Sindaco) scrive: “Vi è un interesse concreto ed attuale del proprietario dell’area e dei suoi congiunti a veder mantenuta la destinazione ad area per insediamenti produttivi per la durata decennale del vincolo, in quanto sarebbe preferito, quale proprietario, per un eventuale impianto produttivo e, comunque, l’inclusione dell’area nel P.I.P. verosimilmente aumenta il valore del terreno stesso”.

C’è bisogno di commenti?!?

Per la cronaca, nella loro sentenza i giudici amministrativi, tra l'altro, scrivono: “… risulta incontestato in giudizio che il progetto in discussione non ha comportato alcuna retrocessione dell’area in questione e che questa, sia prima del procedimento in questione che dopo il provvedimento impugnato, risultava e risulta essere ricompresa nell’area PIP per le aree destinate agli insediamenti produttivi. Posto ciò, deve essere accolta l’eccezione di inammissibilità per carenza di interesse, dato che la delibera impugnata, di approvazione del progetto per la riorganizzazione tecnico funzionale dell’intera area PIP, non ha inciso sull’area del ricorrente che rimane comunque compresa in area PIP”.

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.… con buona pace di Mario e Marta Sindaco e dei loro interessi “congiunti”…

Non è tempo, dopo tante sconfitte, che finisca la “guerra di Mario” e congiunti contro l’Amministrazione, di cui, dopo tante sentenze e per ogni circostanza, i giudici amministrativi ed ordinari hanno potuto verificare la linearità, la correttezza e la trasparenza dell'azione amministrativa?!?


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Pantaleo Gianfreda