Francesco Ria si dimette da consigliere comunale

16 Aprile 2010 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Da oltre un anno nel Nord Italia per lavoro. Gli subentra Maurizio Malorgio

Lontano da Collepasso da un anno e mezzo per motivi di lavoro, Francesco Ria ha deciso di rimettere il mandato di consigliere comunale. Gli subentra Maurizio Malorgio, primo dei non eletti nella lista “Unione per Collepasso”.

Nell’ottobre 2008, all’atto del suo trasferimento nel Nord Italia, Francesco aveva rinunciato alla carica assessorile, continuando a conservare quella di consigliere. La lontananza da Collepasso ha reso difficile per Francesco, notoriamente persona impegnata e responsabile, di esercitare compiutamente il suo mandato di consigliere in questo anno e mezzo. Nonostante ciò, egli, pur con enormi sacrifici, ha sempre garantito la sua presenza nei Consigli comunali, attirandosi le capziose e infide polemiche dell’opposizione. La sua assenza, d’altronde, ha reso difficili i rapporti tra l’Amministrazione e certe componenti estremiste locali del suo partito (Rifondazione Comunista), che hanno creato a Francesco alcuni comprensibili disagi.

Negli anni della sua presenza in Giunta, Francesco ha sempre garantito un forte e qualificato impegno amministrativo, collaborando attivamente con tutti (soprattutto con chi scrive) per una svolta e un rinnovamento della politica collepassese.

E’ un peccato che le migliori forze giovanili (sia politiche che professionali) siano costrette ad emigrare ed “impoverire” le nostre comunità, sempre più degradate dalla mancanza di reali prospettive lavorative e anche da un modo di fare politica “di infimo livello” e “diffamatorio” (come scrive Francesco).

A Francesco i ringraziamenti di tutta l’Amministrazione e miei personali per il suo impegno. A lui anche la mia comprensione umana e politica per la sua decisione, augurandogli successi nel campo lavorativo e l’invito a non abbandonare l’impegno politico.

Di seguito, il testo completo della sua lettera di dimissioni, nella quale, oltre ad esternare le motivazioni della sua scelta, esprime alcune amare riflessioni e alcuni stimoli, sui quali tutti quanti, al di là delle strumentalizzazioni di parte, si farebbe bene a riflettere.

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Auguri, Francesco, e grazie! E auguri a Maurizio Malorgio, nuovo consigliere comunale! 

Questa la lettera di Francesco Ria, indirizzata al Presidente del Consiglio e al Sindaco e, per conoscenza, al Segretario Generale e al Capogruppo di maggioranza. 

Caro Presidente, Caro Sindaco,

Mi permetto, dopo quattro anni di lavoro insieme, di scrivervi in tono assolutamente confidenziale per comunicarvi, come dall’oggetto, la mia intenzione di rassegnare le dimissioni dal Consiglio del Comune di Collepasso.

Impegni lavorativi mi tengono lontano dalla nostra Collepasso ormai da oltre un anno e con grandi sacrifici ho sempre cercato di non far mancare il mio contributo nell’assise comunale. Non so quanto tale contributo in questi anni sia stato proficuo e utile al paese, ma sono certo dell’impegno che ci ho messo e che è sempre stato massimo: tanto quando ho avuto il piacere e l’onore di far parte della Giunta, quanto da componente del Consiglio.

Purtroppo, però, da quando ho dovuto lasciare l’incarico in Giunta è stato molto difficile instaurare corretti rapporti di dialettica politica e di confronto all’interno della maggioranza. Sarebbe bastato veramente poco per continuare un dialogo con i rappresentanti del mio partito, e degli altri partiti della sinistra, che avrebbe certamente arricchito il dibattito politico e amministrativo. Invece non si sono trovati i giusti canali comunicativi e, sempre più spesso, sembra manchi addirittura la volontà di affrontare discussioni comuni. Anche le minime richieste di condividere piattaforme programmatiche riguardanti le priorità dell’ultimo anno di mandato sono state scarsamente prese in considerazione e talvolta ignorate.

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Manca solo un anno alla fine del mandato e mi dispiace abbandonare prematuramente il progetto che quattro anni fa ha avuto il consenso dei nostri concittadini, ma soprattutto dispiace interrompere questa esperienza di amministratore che mi ha consentito di conoscere e scoprire tanti aspetti della nostra comunità da un punto di vista differente e che personalmente mi ha molto arricchito. La soddisfazione di tornare a casa dopo una giornata di lavoro consapevole di aver risolto il problema di un cittadino, di una famiglia, è unica e raramente replicabile nella vita. Sono convinto che questo spirito rimarrà nell’azione amministrativa di molti componenti del nostro Consiglio.

Sempre più spesso pare che le istanze della sinistra, che poi sono quelle dei lavoratori, dei disoccupati, dei giovani, dei pensionati, dei più deboli, insomma, siano dimenticate da questa amministrazione e il rischio è quello di lasciare, come purtroppo sta inesorabilmente avvenendo a livello nazionale, il compito alla destra e all’intrattenimento mediatico della forma più stupida di rappresentare la grande maggioranza dei cittadini che è la parte produttiva, viva, onesta della collettività. Questo sarebbe un peccato più grave di qualsiasi altra disattenzione amministrativa.

Collepasso ha vissuto in questi anni momenti di grande tensione a causa di pochi nostalgici dell’oligarchia che ritengono il paese essere “cosa loro” solo per un presunto diritto di nascita. Speculatori che nessun contributo portano al nostro paese in tema di crescita, produttività, occupazione, idee, onestà e prestigio. Questi oligarchi, in forme più popolari presenti anche nel nostro Consiglio Comunale, purtroppo, hanno fatto crescere le tensioni sociali proprio quando cercavamo di proporre politiche in favore della crescita e dello sviluppo del paese. Perché una cittadinanza lavoratrice e affrancata dal clientelismo toglie a costoro il brodo primordiale di affarismo e qualunquismo nel quale hanno costruito le loro poco onorevoli fortune politiche e personali. Occorre tenere ben presente questo altrimenti, a mio modo di vedere, il rischio è quello di cadere negli stessi comportamenti disonorevoli di coloro che più ci hanno attaccato in questi anni.

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La dignità mia e della mia famiglia e il rispetto per la vostra intelligenza e quella dei miei concittadini mi impediscono di rispondere come meriterebbero alcuni consiglieri che hanno utilizzato i sacrifici da me affrontati per partecipare alla vita amministrativa del nostro Comune, anche ora che sono domiciliato lontano da Collepasso, a fini esclusivamente diffamatori nei miei confronti, ma che sono indice dell’infimo livello del dibattito politico che taluni sanno raggiungere in assenza di contenuti e contributi da poter offrire alla cittadinanza. Ma chiedo la cortesia al Presidente del Consiglio Comunale di disporre che non sia liquidato a mio favore alcun gettone di presenza per le sedute consiliari alle quali ho partecipato: questo mi sento di chiedere, quasi come favore personale, come ultimo atto da componente del Consiglio del Comune di Collepasso.

Auguro a tutto il personale del Comune, ai dirigenti, al Segretario Comunale, ai componenti il Consiglio e la Giunta, al Sindaco, al Presidente del Consiglio, al nuovo Consigliere subentrante un buon lavoro per l’ultimo anno di consiliatura e per gli anni che seguiranno continuando a dichiararmi disponibile, come sempre, per qualsiasi confronto possa portare sviluppo e idee al nostro paese.


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Pantaleo Gianfreda