La Puglia truffata a Londra. Rocco Palese firmò ma non sapeva l’inglese

5 Febbraio 2010 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Non è cominciata bene la campagna elettorale del candidato Pdl alla Presidenza della Regione Puglia, Rocco Palese, “l’uomo del fare, l’uomo della competenza”. Palese, quando era assessore regionale al Bilancio, mise la firma su un contratto in inglese decisamente sconveniente per la Regione, costretta a pagare ogni anno due rate da 22 milioni di euro. “Non conosco la lingua, io ho studiato il francese, sono un medico e comunque anche in italiano non ho capito di cosa si tratti realmente”, ha spiegato Palese al Pubblico Ministero. Stralci "illuminanti" dell'interrogatorio di Palese.

Era il biennio 2003-2004, Rocco Palese, allora assessore della Puglia nella giunta di Raffaele Fitto ed oggi candidato del Pdl per le prossime Regionali, si reca a Londra per firmare un contratto che prevede un finanziamento alla Regione. Il finanziamento, che sarebbe dovuto avvenire attraverso dei bond, si rivela però una truffa che costringe la Regione a pagare ogni anno 2 rate da 22 milioni di euro. Il raggiro è stato scoperto dalla magistratura e la Guardia di Finanza si sta occupando del caso. Ciò che desta ulteriore scalpore è ciò venuto alla luce in un secondo momento, a 7 anni di distanza: il contratto firmato da Rocco Palese era scritto interamente in inglese, lingua sconosciuta dal neocandidato del Pdl  che però decise di firmare lo stesso.

“Non ha capito cosa ha firmato, non conosce la lingua inglese. Non ha mai fatto studi giuridici né di economia (fa il medico), non conosce il diritto inglese che verrà applicato al contratto, non sa dove andranno a finire le rate da 22 milioni di euro che la Regione Puglia paga a Merryl Lynch ogni sei mesi, non sa cosa è un sinking fund, non sa che i soldi sono versati all’estero, non sa che la Regione copre un rischio di default». Le parole non sono quelle del peggiore avversario politico, ma quelle del giudice Anna Polemio.

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Le parole del giudice sono inserite nel decreto di sequestro che il tribunale di Bari ha notificato mercoledì a tre dirigenti di Merrill Lynch e a uno di Dexia-Crediop, le società che sottoscrissero con la Regione Puglia due bond per 870 milioni di euro. Secondo il sostituto procuratore Francesco Bertone, che ha condotto l’inchiesta, l’amministrazione pugliese fu truffata dai dirigenti che vendettero loro un prodotto senza sapere cosa esattamente fosse. Per questo la Guardia di Finanza mercoledì ha sequestrato una rata da 22 milioni che la Regione stava versando come previsto dal contratto. In particolar modo nel contratto veniva attestata una falsa convenienza economica dell’operazione finanziaria.

Lo ha ammesso anche lo stesso Palese, interpellato come persona informata sui fatti, nell’interrogatorio con il pm Francesco Bretone. Un interrogatorio che sembra la giustificazione di uno scolaro di fronte all’insegnante che gli chiede di ripetere la lezione, lezione che naturalmente non ha studiato. «Io non conosco l’inglese – spiega un imbarazzato Rocco Palese – sono un medico ed ho studiato il francese, mi hanno dato il contratto e non ci ho capito nulla. Non so che cosa fa Merrill Lynch e poi ad ogni modo io l’inglese non lo so ma anche a leggerlo in italiano non è che abbia ancora capito l’operazione finanziaria, quindi ho firmato».

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La Regione Puglia ha già annunciato che si costituirà parte civile nel procedimento e che chiederà alle banche la restituzione di quanto versato. La Dexia ha invece dichiarato di non aver mai sottoscritto con la Regione alcuna operazione in derivati. E Rocco Palese? Rocco Palese continua la sua campagna elettorale in vista delle prossime Regionali, una campagna elettorale cominciata non certo nel migliore dei modi. Come hanno già dimostrato le scorse primarie del Pd in Puglia, un clamoroso autogol. 

 

Ecco alcuni stralci dell’interrogatorio di Palese: 

Pm: «Lei conosce la lingua inglese?»

Palese: «Molto poco».

Pm: «Scolastica?»

P.: «Io di scolastico ho fatto francese, poi quando facevo la scuola di sperimentazione mi sono cimentato, ma non ho approfondito (…)».

Pm: «Lei è andato a Londra a firmare quei documenti?».

P.: «Sì, perché ero l’unico rappresentante della Regione (…) In realtà non ci mandavano i soldi, ritenevano non valido e sufficiente (…) Io ero nella loro sede e a un certo punto questo mi dà il documento e dice: "Guarda è in inglese… Ricalca esattamente quello che è riportato nelle delibere". Io volevo la traduzione ma mi dissero che l’ingegnere indiano aveva già avviato l’operazione e qualcuno doveva siglare l’avvio delle operazioni» (…)

Pm: «Io sto cercando di capire se lei ha capito l’operazione finanziaria. La Regione ogni sei mesi paga 22 milioni di euro, dove vanno a finire questi 22 milioni?».

P.: «Vanno a finire a Merril Lynch».

Pm: «E che cosa ne fa Merril Lynch?».

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P.: «Non lo so che cosa ne fa, sicuramente so che alla fine della scadenza deve restituire 870 milioni».

Pm: «Questa rata che la Regione paga finisce in un così detto Sinking Fund. Sa cos’è?».

P.: «Ne ho sentito parlare perché se n’è parlato molto sui giornali».

Pm: «Sa dove si trova questo fondo?».

P.: «No, non lo so».

Pm: «Era scritto nelle carte. In Lussemburgo. (…) Ma le è stato spiegato tutto ciò dai rappresentanti della Merril Lynch in modo tale che potesse comprenderlo? Visto che la traduzione…».

P.: «No, anche a leggere in italiano, non è che capisco l’operazione finanziaria… (…) Io sicuramente non sono esperto, se mi fosse stata illustrata tutta un’operazione di questo tipo, cioè di Lussemburgo, quello che si è saputo dopo rispetto a tutto quello che è emerso dai giornali, sicuramente l’avrei fermata, non contestata». (…)

Pm: «Perché non avete ritenuto opportuno nominare un vostro consulente, per seguire questa operazione finanziaria?».

P.: «Perché i dirigenti non ci hanno evidenziato questa necessità, le dico la sacrosanta verità. Dottore, le dico un’altra cosa (…): non c’è stato mai uno, dappertutto, neanche a Roma, dove sono andati in istruzione al comitato interministeriale, dove c’è la firma in tutte e due le volte di Tremonti che autorizza tutte le cose e non immagino… si dice che lui ha creato la finanza creativa, non immagino che non fosse esperto in tutte queste cose».


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