E’ tornato il «Gianni Rivera del Sud»

17 Novembre 2010 Off Di Pantaleo Gianfreda
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A 60 anni, Ivan Paterlini allena la Stella del Colle Collepasso in testa alla classifica. Negli anni ’70 in serie B col Catania di Massimino si guadagnò l’accostamento al capitano del Milan. Un gol al «Via del Mare» contro il Lecce con il Siracusa. Su “La Gazzetta del Mezzogiorno” di mercoledì 17 novembre, due articoli dedicati a Mister Paterlini, allenatore della “A.S.D. Stella del Colle” (“E’ tornato il «Gianni Rivera del Sud»” e “La carriera di calciatore. L’anno d’oro con Maccarelli e Pereni”). Un riconoscimento al Mister e alla squadra, a tre giorni dall’inizio del campionato di terza categoria, che vede in testa i ragazzi della Stella del Colle.


COLLEPASSO.
Il Rivera del Sud è tornato. Quarant’anni dopo l’esordio in serie B nel Catania 1968-1969 che il patron Angelo Massimino da lì a dodici mesi porterà in serie A, Ivan Paterlini ritrova il calcio giocato. Stavolta il campo non profuma di erbetta fresca appena tagliata, ma sul green sintetico di Collepasso il protagonista è sempre lui, vecchia conoscenza del calcio nazionale che in Sicilia negli anni che vanno dal 1968 al 1972 si meritò, appunto, il sacro accostamento al capitano del Milan, Abatino e Golden Boy rossonero Gianni Rivera.
L’ex attaccante originario di Reggio Emilia che il 14 settembre 1971 a Lecce segnò il gol della bandiera del 2-1 che i giallorossi allenati da Giuseppe Corradi inflissero al Siracusa alla decima giornata di andata di serie C, oggi allena la neo capolista imbattuta del girone B di terza categoria della Stella del Colle Collepasso. E, a 60 anni suonati, ritrova voglia e carattere dei tempi perduti.
“In tutto questo tempo ho allenato i ragazzini delle formazioni giovanili – esordisce Paterlini – mi piace stare in campo e mettere la mia esperienza al servizio dei più giovani. Poi quando quest’estate è arrivata la chiamata da parte dei dirigenti della nuova società calcistica sorta in paese non ho potuto dire di no”.Tre partite, nove gol e primato solitario in classifica per una squadra nuova di zecca e che già gioca a memoria sciorinando un calcio bello e spettacolare, un lusso per l’ultima serie del calcio dilettantistico. “Ci applichiamo molto in allenamento e pretendo dai miei ragazzi disciplina e massima applicazione – spiega il mister di Reggio Emilia da 36 anni trapiantato a Collepasso -. Non importa la categoria in cui giochi, l’importante è fare le cose per bene. Perché solo con questa filosofia si possono ottenere buoni risultati, far tornare la gente allo stadio per vederci, creare entusiasmo e meritarsi le promozioni”.
La Stella del Colle gioca un calcio offensivo, specchio delle caratteristiche del suo tecnico che sul campo correva come uno stantuffo sulla fascia per cross ed assist che i compagni d’attacco spesso e volentieri trasformavano in gol. “Ai miei tempi il calcio era diverso – chiosa Ivan Paterlini -. Si arrivava a grandi livelli in età più matura e c’era molta più gavetta. Io a 18 anni giocavo pure in serie B, ma quando per me non c’era la maglia da titolare o l’occasione di entrare in sostituzione di un compagno c’era sempre ad attendermi il compito di fare il porta acqua per la squadra”.

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La carriera di calciatore. L’anno d’oro con Maccarelli e Pereni

Ivan Paterlini tirava i primi calci nelle giovanili del Torino 44 anni fa. Correva l’anno 1966, prima tappa di una lunga carriera che ha condotto l’attaccante reggiano nel primo Catania di Massimino (serie B 1968-69) accanto a gente come Corsoi, Maccarelli e Pereni, ed ancora in Sicilia nel periodo d’oro del Siracusa in serie C ad inizio degli anni Settanta. Dopo aver militato nel Messina, nel Milazzo e nella Casertana ancora in Terza Serie, dal 1973 al 1976 veste il giallorosso del Gallipoli che getta le basi per la promozione di C2, prima di concludere il calcio giocato con i biancostellati di Galatina dei presidenti Carrozzini e Maglie nella stagione che sancisce la promozione dei bianconeri in Quarta Serie.
(da.gr.)

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