U.S. Collepasso allo sbando. Difendo i giocatori

5 Marzo 2010 Off Di Pantaleo Gianfreda
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La grave crisi che la società e la squadra calcistica di terza categoria stanno attraversando, dopo le ripetute sconfitte in campionato, le dimissioni del Presidente e i recenti e pesanti inquinamenti politico-elettoralistici, non è addebitabile assolutamente ai giocatori. Questi sono stati lasciati, di fatto, in balìa di se stessi, senza alcuna guida sportiva competente ed autorevole e, soprattutto, nella più assoluta mancanza di un assetto societario serio ed affidabile. Le squallide e immorali manovre elettoralistiche di questi giorni, alle quali i residuali “(af)fondatori” della squadra si sono prestati solo per cercare di salvare se stessi e i propri quinquennali vaneggiamenti e fallimenti sportivi, gettano discredito sulla compagine e creano seri dubbi sul futuro della società calcistica collepassese

I tanti commenti su questo sito che, da un po' di tempo, dopo le ripetute sconfitte nel campionato di terza categoria, accusano o colpevolizzano i giocatori non hanno alcun serio fondamento e sono ingiusti.

I giocatori non c’entrano niente e non è corretto prendersela con loro. Quest’anno la “rosa” era tra le migliori degli ultimi anni.

Se qualcosa non ha funzionato e non funziona non è dipeso né dipende dai giocatori. Va, invece, ricercato altrove. Soprattutto nella struttura societaria e nella direzione sportiva della squadra.

Coscientemente qualcuno – in particolare qualche supponente e residuale “fondatore” (ieri) e “affondatore” (oggi) dell’U.S. Collepasso – ha voluto che la società fosse solo “cosa propria” e rimanesse una squassata “armata brancaleone” o, se volete, un "qualcosa" di puramente “marrocchino”.

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Da tempo, e inutilmente, alcuni avevano cercato di far capire che la società aveva bisogno di profondi cambiamenti e dell’immissione di persone serie ed autorevoli, in grado anche di metterci/rimetterci “di tasca propria”. Non è stato possibile. Le dimissioni del presidente Sedile non sono "esplose" per caso…

Gli “(af)fondatori”, che si ritengono impropriamente “padroni” della società, hanno sempre ostacolato, nelle forme più incredibili e puerili, il rilancio della squadra e la necessità di aprire l'assetto societario ad altre persone, indipendentemente dalla loro collocazione politica o sociale.

Non c’è futuro per una società così “combinata”! E nessun “messia” potrà portare la squadra al rilancio se i veri responsabili del suo quinquennale fallimento non si mettono da parte.

E’ penoso assistere all’attuale, immorale e "luciferino" mercimonio politico-elettoralistico di qualcuno solo per salvare se stesso e “mantenere” il “controllo” della squadra… come è “disarmante” che qualcuno voglia esibire illusioni e vaneggiamenti incredibili e “barbini”, insistere infantilmente nel giocare ai "castelli di sabbia" o far credere alla favola della “fatina buona”…

Tutto questo, secondo quanto alcuni blaterano, è per “il bene dei ragazzi”?!?

Se si fosse voluto veramente “il bene dei ragazzi”, qualcuno si sarebbe già dovuto mettere da parte da molto tempo o avrebbe dovuto defilarsi da ruoli più “grandi” e “impegnativi” rispetto alle proprie reali capacità.

L’aver, poi, coinvolto la società in squallide, immorali e brutali manovre elettoralistiche a sostegno di un facoltoso candidato gallipolino alle prossime regionali in cambio di denaro… è qualcosa di aberrante e scandaloso che offende la dignità e la libertà delle persone, l’onore e il ruolo dello sport dilettantistico e fa rilevare la gravissima responsabilità di chi, con questi miserevoli sotterfugi, dà pessimi esempi e, di fatto, contribuisce colpevolmente a corrompere le giovani generazioni…

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Per "trenta denari" si tradiscono valori morali ed etici basilari e si ridicolizzano il nome, l'immagine e la dignità di Collepasso e della stragrande maggioranza dei collepassesi…

Il vero problema della squadra non è stato mai effettivamente quello finanziario… non sarebbero mancati né mancherebbero i sostenitori (anche collepassesi) se ci fosse stata o ci fosse una società seria…

Purtroppo, è mancato e manca proprio “l’essenziale”: una vera società, una dirigenza seria e matura…

Perché, infine, coinvolgere la società e la squadra in polemiche e strumentalizzazioni politiche e partitiche?!?

A leggere le elucubrazioni di certi superman “piccoli piccoli” (noti politicanti e "pallonari" frustrati e ormai “in palla”) locali c’è da sorridere o, se si prendono sul serio, da vergognarsi…

… ma ci si vergogna ancor di più a leggere sui giornali le polemiche e le accuse di certi suoi stessi amici di cordata al contestatissimo e chiacchieratissimo “padreterno” gallipolino per rendersi conto che qualcuno, a Collepasso, sta facendo proprio la figura “te lu poppidu” (come dicono i leccesi), che i giocatori non c’entrano niente in tutte queste miserevoli ed immorali vicende e che, purtroppo, ci si trova semplicemente di fronte ad alcuni piccoli e patetici “apprendisti stregoni” (coloro, secondo certa simbologia filosofica, che, dopo averli evocati, non sanno più controllare e ricacciare indietro gli spiriti del male…), ad alcuni “falsi profeti” che cercano, in nome dello sport e del calcio collepassesi, di perseguire solo propri e squallidi fini personali…

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Chi, naturalmente e obiettivamente, ha "sofferto" e "soffre" di tutte queste vicende, purtroppo, è la squadra, sono i giocatori…

Comunque, ragazzi, coraggio! Giocate e resistete sino alla fine del campionato!!! Poi si vedrà…


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Pantaleo Gianfreda