Fitto va in vacanza e si mobilita Trenitalia.

28 Agosto 2011 Off Di Pantaleo Gianfreda
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«Massima attenzione alle pulizie e al servizio offerto, compreso equipaggi, loco, puntualità e sicurezza patrimoniale». Che serietà, sembra quasi il gergo di un’azienda che funziona bene. Peccato, invece, che si tratti di Trenitalia i cui disservizi sono ben noti a tutto il paese. E peccato, soprattutto, che la mail in questione – solo una di una serie di cui il manifesto è venuto in possesso – non riguardi il servizio da offrire a tutta la clientela. Ma a una persona sola. E alla sua famiglia s’intende. Il privilegiato è un ministro, non tra i più noti per la verità, per il quale nelle scorse settimane si è mobilitata la compagnia dei treni nelle sue alte sfere: Raffaele Fitto, ministro per i Rapporti con le regioni.

 
Fitto e la sua famiglia, che vivono a Lecce, usano andare in villeggiatura in Trentino Alto Adige, a Renon. Quest’anno il ministro, con la moglie e i due figli, ha raggiunto la località alpina in treno, l’8 agosto, viaggiando di notte sull’Espresso 924 Lecce-Bolzano, meglio conosciuto come carro-bestiame. Un treno a lunghissima percorrenza spesso strapieno e composto da carrozze che sembrano appartenere a un’altra era geologica. Una scelta che sembra quasi «popolare»: un ministro che viaggia come tutte le altre persone. Essendo in vacanza, in effetti, non dovrebbe esserci nulla di strano. Ma Fitto, ex presidente della regione Puglia e assurto agli incarichi nazionali per volere di Silvio Berlusconi in persona, che lo considera un suo protetto, ragiona in un altro modo. E prima di partire, chiama l’azienda pubblica. Che subito si mette al servizio.
Il 2 agosto, alle 10,05, scatta la prima mail di «adunata». Mittente è Paolo Locatelli, responsabile direzione passeggeri nazionali e internazionali, ovvero la persona con cui diversi viaggiatori vorrebbero fare quattro chiacchiere. L’oggetto della «comunicazione» dice tutto: «Viaggio importante». «Un ministro – si legge – viaggerà con famiglia (2 adulti+ 2 bambini) in Excelsior sul seguente itinerario: 7 agosto Lecce/Bolzano, 21 agosto Bolzano/Lecce». Poi la specificazione che il ministro intende essere trattato con i guanti: «Il ministro si è raccomandato per sicurezza a bordo treno ed assistenza (avranno 2 compartimenti adiacenti sia all’andata che al ritorno). Cordiali saluti». Facile prendere il treno così, onorevole.
La mail raggiunge i responsabili delle aree di Vendita e Customer care, della Divisioni passeggeri per le tratte notturne, e anche della Protezione aziendale, i cosiddetti «007» dell’amministratore delegato Mario Moretti, un apparato di intelligence interna che costa solo di stipendi venti milioni di euro l’anno. Immediatamente si mette in moto una macchina organizzativa efficientissima. All’«oggetto» delle mail si aggiunge, intanto, un’altra parola: «Riservata». Meno se ne sa, meglio è. Per Fitto vengono selezionati e scelti i macchinisti e i controllori, è garantita una scorta di Protezione aziendale su tutto il tragitto, più gli ispettori affiancati al personale di macchina e di bordo perché tutto fili liscio. Non solo: il treno viaggia con particolare cura per la circolazione e la puntualità, come da mail inviata alle 20,29 del 2 agosto: «Si raccomanda attenzione alla pulizia e al servizio, alla puntualità e alla sicurezza patrimoniale». Sembra quasi il decalogo delle cose che non funzionano per i passeggeri «normali». Evidentemente a Trenitalia lo sanno bene.
Il tutto, ovviamente, gestito con la massima discrezione. A vederlo Raffaele Fitto poteva anche sembrare un normale cittadino in treno. Ma in realtà i dirigenti di Trenitalia si preoccupano di dove dormirà il ministro e famiglia. Nelle mail si parla della necessità di verificare la «disponibilità di una T3S». Si tratta delle carrozze Excelsior presentate tre anni fa – niente di eccezionale, trattasi di vecchie carrozze “revampizzate”, cioè rimodernate per garantire qualche comfort in più. Ce ne sono due di norma sulla tratta Lecce-Bolzano.
Ma andando a spulciare la composizione del treno del 7 agosto, qualcosa non torna. Ci sono, infatti, due carrozze in più rispetto alla composizione del giorno prima e del giorno dopo – e per la verità di tutti i giorni a venire, compresi quelli caldi di Ferragosto, per temperature e numero di passeggeri. Una di queste carrozze è una WlMua, sigla che sta ad indicare una carrozza Excelsior dotata anche di suite matrimoniale e doccia in camera. E’ una carrozza che viene messa in composizione ma «vuota», cioè non prenotabile. Come se per l’onorevole Fitto si fosse approntato addirittura un vagone in più, visto che nel frattempo per tutti i viaggiatori italiani è cominciato l’incubo sui treni notte: impossibile prenotare cuccette e vagoni letto. Trenitalia ha inibito la vendita dei biglietti fino a dicembre perché i lavoratori di una delle tante ditte esterne a cui sono stati appaltati i vari servizi – la Rsi – sono in sciopero a causa del mancato pagamento degli stipendi, che va avanti da più di quattro mesi. «Lo sciopero riduce la disponibilità di vetture e costringe quindi Trenitalia a modificare la consueta e regolare composizione dei “treni notte”», è uno degli annunci destinati ai «comuni mortali» su Trenitalia.it. Evidentemente, per gli amici si può fare uno sforzo. E mentre i dirigenti di Trenitalia si occupano di organizzare anche il viaggio di ritorno del nostro ministro, ecco che il 19 agosto – con pochissimo preavviso – arriva una mail che annuncia l’annullamento del viaggio programmato per il 21. Tutti a casa quelli che erano stati mobilitati.
Come sia tornato a Lecce il ministro Fitto non lo sappiamo. Ieri abbiamo provato a rintracciarlo, ma non ha voluto replicare, fa solo sapere di aver viaggiato su quel treno il 7 agosto, ma senza alcun privilegio particolare.
Peccato che le mail interne a Trenitalia siano lì a dimostrare come sia stato lui stesso a lanciare l’input, chiedendo «protezione e assistenza». Trenitalia ha fatto il resto, mettendo in campo tutta la propria expertise.
Quanto sarà costato tutto questo? Inviare in trasferta ispettori, uomini della protezione aziendale, forse reperire una carrozza. E il biglietto? La famiglia di Fitto avrà pagato di tasca propria – il ministro, si sa, viaggia gratis anche in vacanza – o il viaggio sarà stato gentilmente offerto? Su questo Trenitalia specifica: «il ministro ha regolarmente acquistato i biglietti tramite un’agenzia di viaggio». E per il resto? «E’ stato trattato come un normale cliente». Bene, dunque da domani scrivete a Trenitalia prima di partire. Provateci voi ad avere lo stesso trattamento.

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Pantaleo Gianfreda
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