Il sondaggio. Sprint del Pd, sorpassato il Pdl. Fiducia in Berlusconi al minimo.
27 Giugno 2011Spread the love
Secondo l’Atlante politico di Demos il 52 per cento scommette sul centrosinistra vincente. E fra i leader vola Tremonti. Bossi e il premier ultimi in graduatoria
PD primo partito; centrosinistra che, nelle preferenze degli elettori, “stacca” le forze di governo: gli equilibri elettorali sono notevolmente mutati, negli ultimi mesi, in particolare dopo le tre “sberle” ricevute da Pdl e Lega alle elezioni amministrative e ai referendum. Più in generale, l’Atlante Politico di Demos rileva un clima d’opinione segnato da importanti novità. Le previsioni sull’esito delle prossime consultazioni politiche colgono meglio di ogni altro indicatore i cambiamenti in corso. Se a dicembre oltre il 60% degli intervistati prevedeva una vittoria del centrodestra, oggi la maggioranza considera favorito il centrosinistra (52%).
Le intenzioni di voto hanno, come sempre accade, un’evoluzione più lenta, ma mostrano tendenze difficilmente equivocabili. A beneficiare dell’attuale momento politico sono soprattutto Pd e Idv. Il primo sale di oltre cinque punti rispetto ai valori di inizio anno e lambisce la soglia del 30%. Il partito di Di Pietro, forte del ruolo da protagonista svolto nella campagna referendaria, incrementa in modo rilevante i propri consensi, tornando sui livelli del 2009 (7.8%). Cresce d’altra parte la fiducia per l’ex-magistrato (39%), che fa segnare un balzo di sei punti rispetto a febbraio. A un livello superiore si attesta la fiducia per Vendola (41%), che però appare in calo, mentre il successo degli esponenti di Sel alle recenti amministrative si traduce solo in misura limitata in intenzioni di voto per il partito a livello nazionale (5.6%). Complessivamente, salgono nettamente i consensi per una possibile coalizione formata da Pd, Idv, Sel e altre forze di centrosinistra: come somma dei singoli partiti e, ancor più, in un (ipotetico) confronto maggioritario.
Le aspettative di cambiamento prodotte dalla recente tornata elettorale, peraltro, sembrano rafforzare, nell’opinione pubblica, la prospettiva bipolare. Complicando il percorso del neonato Terzo Polo: il cartello centrista, negli ultimi quattro mesi, ha perso quasi un quarto dei potenziali consensi. In flessione risultano anche i partiti e i leader di quest’area: nelle intenzioni di voto, si assottigliano le preferenze per l’Udc (6.7%) e, soprattutto, per Futuro e libertà (3.7%). Tra le forze che corrono al di fuori dei due principali schieramenti, va segnalata la progressione del Movimento 5 stelle, oggi al 4%.
La polarizzazione delle opzioni di voto non favorisce però, se non in modo marginale, il blocco di centrodestra. Sia la Lega (10.8%) sia il Pdl (26.4%) arretrano, e ancora di più si contrae l’apprezzamento dei rispettivi leader. Bossi (27%) e Berlusconi (26%) occupano le ultime due posizioni di una graduatoria dominata da quello che, sempre più, si configura come un avversario interno: il ministro dell’Economia Tremonti (55%), seguito dalla radicale Bonino (42%). Del resto, i giudizi positivi per l’esecutivo sono al minimo storico (27%), e i due partner di governo devono affrontare problemi complessi, di non facile soluzione. L’elettorato leghista è attraversato da inquietudini e insofferenza, diviso tra il sostegno al governo e il desiderio di riprendere un ruolo autonomo. Nell’elettorato che in passato aveva votato Pdl esiste, invece, una componente molto ampia di indecisi che non esprime per ora una precisa intenzione di voto: non conferma la precedente scelta, esita per una opzione diversa e può essere tentata dall’astensione.
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