La crisi non tocca casa Berlusconi. 118 milioni di dividendi per il premier.
25 Febbraio 2011Spread the love
Conti d’oro, malgrado la recessione, per le aziende di famiglia del presidente del consiglio. Dai bilanci chiusi il 30 settembre Marina ha incassato cedole per 12 milioni di euro e Piersilvio per 5 milioni. Nelle casse delle 4 holding personali del capofamiglia circa 544 milioni di liquidi
La crisi non abita ad Arcore. Mentre l’Italia fatica a ripartire, le casseforti di casa Berlusconi – otto società familiari cui fa capo il 100% di Fininvest – archiviano l’ennesimo bilancio d’oro e girano un altro super-assegno alla dinastia del Cavaliere. Il Presidente del Consiglio si è messo in tasca in questi giorni 118 milioni di dividendi in contanti, Marina ha incassato dalla sua Holding quarta 12 milioni, Piersilvio – titolare della Holding quinta – si è accontentato di 5 milioni, mentre la Holding quattordicesima ha regalato a Barbara, Eleonora e Luigi - i figli di Veronica Lario – un assegno di 10 milioni a testa.
Le cedole, tutte relative ai bilanci chiusi il 30 settembre 2010 appena depositati, sono solo la punta dell’iceberg della montagna d’oro accumulata negli anni – malgrado l’oneroso impegno in politica – dal premier. Le quattro società personali del capofamiglia (Holding prima, seconda, terza e ottava) hanno in cassa 544 milioni in contanti tra riserve disponibili e liquidità che possono in ogni momento essere girate al socio di controllo.
Marina siede su un tesoretto di 98 milioni mentre Piersilvio, più parsimonioso con i dividendi, è riuscito però ad accumulare una fortuna di 213 milioni, messa da parte per i tempi più duri. Il Cavaliere, Marina e Piersilvio, malgrado le polemiche degli ultimi anni, hanno tenuto parte della liquidità investita presso la chiaccheratissima banca svizzera Arner. Mentre la liquidità del presidente del consiglio – gestita dall’onnipresente Giuseppe Spinelli - è tutta depositata sui conti Mps passati agli onori delle cronache come la cassa continua per saldare i conti delle serate del Bunga Bunga.
Nemmeno gli ultimi arrivati nel capitale Fininvest, però, si possono lamentare: i tre figli di secondo letto, pur entrati da poco nel capitale della Fininvest, hanno messo assieme 339 milioni tra liquidità e riserve, più 20 milioni investiti “con risultati di tutto rispetto” (piove sempre sul bagnato) attraverso la banca d’affari Jp Morgan.
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