Nucleare, lista “segreta” del governo. «Otto i siti in Puglia, sei nel Salento».
16 Marzo 2011Spread the love
Le notizie dal Giappone allarmano, e il dibattito in Italia sul nucleare si fa vibrante. E il Pd va all’attacco: l’elenco dei siti in cui potranno sorgere le centrali nucleari, nonché quello dei possibili siti del deposito nazionale delle scorie radioattive sono belli e pronti, anche se il governo non li rende noti. È quanto sostengono i parlamentari democratici che si occupano del dossier nucleare, che hanno presentato una serie di interrogazioni.
In Puglia. Una mappa che prevede anche la presenza di siti pugliesi, come spiegato dallo stesso elenco del Cnen (Comitato nazionale dell’energia nucleare) del 1979: la zona costiera al confine con la Basilicata, a Taranto; la zona costiera a nord del promontorio del Gargano in prossimità di Lesina (Foggia); la zona costiera del Golfo di Manfredonia (Foggia); la zona costiera jonica a nord di Porto Cesareo (Lecce); la zona costiera jonica a sud di Gallipoli (Lecce); la zona costiera adriatica a nord di Otranto (Lecce) – vincoli naturalistici; la zona costiera a sud di Brindisi – vincoli naturalistici; la zona costiera in corrispondenza di Ostuni (Brindisi).
La prima mappa, quella relativa alle centrali, spiega Ermete Realacci, responsabile green economy del partito, ricalca quella fatta nel 1979 dal Cnen (Comitato nazionale per l’energia nucleare), poi andata in soffitta dopo il referendum e comprende 52 siti. In proposito Realacci ricorda di aver presentato un’interrogazione il 12 gennaio del 2010, in cui il governo non negò la validità della mappa. «I vincoli per identificare i siti – osserva – sono dati a priori: devono essere località geologicamente stabili, devono avere tanta acqua ed essere relativamente poco popolose. L’incrocio di questi tre fattori non produce mille siti, ma quelli elencati dal Cnen nel 1979, anche se il governo fa slittare sempre il momento in cui renderlo pubblica». Analogo è il discorso sul luogo deputato ad ospitare il deposito delle scorie radioattive, non ancora indicato dopo il “niet” di Scansano Jonico. I senatori Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, hanno presentato una interrogazione per chiedere conferma sulle notizie circolate, secondo cui la Sogin ha trasmesso al ministero un elenco di 52 località adatte ad ospitare l’impianto: le aree individuate riguarderebbero, tra l’altro, il viterbese, la Maremma, l’area di confine tra la Puglia e la Basilicata, le colline emiliane, alcune zone del piacentino e del Monferrato. Rispondendo all’interrogazione, il sottosegretario Stefano Saglia, confermò l’esistenza dell’elenco, anche se lo ha definita una «bozza preliminare».
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