Shoah, Napolitano: “Vigilare sul nazionalismo”.
27 Gennaio 2011Spread the love
Napolitano: “Intolleranza germe distruttivo. Bisogna vigilare su nazionalismo e populismo”. Il capo dello Stato, in occasione delle celebrazioni al Quirinale, esorta a mantenere viva l’attenzione contro ogni forma di demonizzazione del diverso e dello straniero. “Bene l’impegno della scuola a far conoscere la mostruosa vicenda della Shoah”. Poi il ricordo di Tullia Zevi
“Dobbiamo sapere che il primo seme avvelenato, il primo germe distruttivo è quello dell’intolleranza, del nazionalismo e del populismo che si traducono in demonizzazione e odio del diverso e dello straniero”. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo intervento al Quirinale in occasione della Giornata della Memoria, ha esortato, ricordando la persecuzione contro i rom e i sinti, a mantenere alta l’attenzione perché l’intolleranza non generi diffidenza in ciò che è diverso. “Attenzione, vigilanza e pronte reazioni dovunque quel germe si manifesti e in qualsiasi forma, anche in paesi che si sono dati dichiarazioni di principi e costituzioni democratiche – ha detto il capo dello Stato -. I principi debbono farsi vivere, debbono sempre richiamarsi perché siano pienamente rispettati”.
Il razzismo persecutorio del fascismo. “Nulla, se non un cieco razzismo persecutorio, poteva motivare l’espulsione, decretata dal fascismo, degli ebrei e delle loro comunità dal consorzio civile italiano e da ogni residua garanzia di diritti basilari”, ha osservato il presidente, che ha ricordato come “il sentimento nazionale italiano e coscienza ebraica non si ponevano in termini di reciproca esclusione”.
L’importanza della memoria soprattutto a scuola. “È così importante che in questi ultimi anni si siano riaccesi i riflettori sulle aberranti leggi del 1938: che se ne sia fatto un tema di severa rievocazione e denuncia, specie tra i giovani e nelle scuole”, ha detto ancora il presidente. “Non si può mai apprezzare abbastanza – ha proseguito il Capo dello Stato – l’impegno ormai costante a promuovere in ogni grado del sistema scolastico – ne va dato merito al ministero dell”Istruzione e a tutti i capi d’istituto ed i docenti – lo studio e l’approfondimento della mostruosa vicenda della Shoah, delle premesse e delle componenti di un aberrante iter ideologico e politico che approdò a quello spaventoso esito di sterminio di inermi innocenti. Perché – ha aggiunto – conta sapere e ricordare non solo cosa accadde, ma come ci si arrivò”. E proprio nelle giovani generazioni, ha sottolineato il presidente, che bisogna riporre la fiducia “in un futuro libero dagli spettri e dalle insidie del razzismo, dell’antisemitismo, dell’intolleranza”. Il presidente della Repubblica si è rivolto direttamente ai ragazzi presenti nel Salone dei Corazzieri al Quirinale. Ragazzi, osserva il capo dello Stato, che ”sulla storia di un passato non poi così lontano, da studiare e da ricordare senza mai stancarcene, e sui principi da affermare e da riaffermare nel presente, si impegnano e discutono con ricerche, componimenti, seminari, viaggi della memoria e sempre nuovi progetti”.
“Ricordiamo da dove veniamo”. ”Il 150mo anniversario dell’Unità d’Italia è un’occasione preziosa, da non perdere per richiamare alla nostra memoria, all’attenzione delle giovani generazioni e alla coscienza collettiva della nazione, quel ‘da dove veniamo’ che è premessa di ogni slancio verso il futuro di una società ricca di storia”, ha aggiunto Napolitano.
“Aspico pace anche in Israele”. Giorgio Napolitano ha salutato i rappresentanti della Comunità ebraica presenti auspicando che anche Israele raggiunga una situazione di “convivenza pacifica e serena”. “Aldilà di quello che voi rappresentate per l’Italia, e tanti come voi rappresentano per altri paesi d’Europa e non soltanto d’Europa – ha detto il presidente della Repubblica – il nostro auspicio è che anche in terra di Israele e in quella tormentata regione possa finalmente costruirsi un avvenire di convivenza pacifica e serena, senza pregiudizi e contrapposizioni fatali”.
Il ricordo di Tullia Zevi. Il presidente ha ricordato con accenti commossi Tullia Zevi, ex presidente delle Comunità ebraiche italiane scomparsa nei giorni scorsi 1. In base alle sue convinzioni, ha detto, quelle ”che motivarono gli ebrei patrioti risorgimentali, credo che a quella schiera avrebbe ben potuto appartenere e potrebbe idealmente ben affiancarsi Tullia Zevi, con la sua personalità, la sua storia, il suo impegno”. Valgano queste mie parole come omaggio alla cara e grande amica che abbiamo perdute e che non dimenticheremo”, ha dettocon la voce incrinata dall’emozione, con parole sottolineato con un applauso. Anche Renzo Gattegna, presidente delle Comunità ebraiche italiane, ha ricordato con commozione Tullia Zevi. ”Sentiamo il vuoto da lei lasciato”, ha detto.
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