Stampa estera: Berlusconi “come Caligola”. Svergogna se stesso e il suo Paese”.

22 Gennaio 2011 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Severi commenti e reportage sui quotidiani britannici a proposito degli scandali sessuali del premier. Times: “Italiani troppo a lungo indulgenti, ora deve andarsene”. Il Guardian nota: “Il Papa fa sentire il suo peso”

 

Lo scandalo “si aggrava”. Il pontefice “attacca Berlusconi”. Il primo ministro “deve dimettersi”. Sono alcuni dei commenti della stampa internazionale agli ultimi sviluppi di una vicenda seguita con crescente interesse da giornali, siti e televisioni di tutto il mondo. Un interrogativo accomuna la maggior parte degli articoli e dei servizi dall’estero su quanto sta accadendo in Italia: come è possibile che Berlusconi sia ancora al suo posto, come mai la Chiesa, l’opposizione, l’opinione pubblica ma anche i suoi stessi alleati non lo hanno ancora costretto ad andarsene. Ma la sensazione degli osservatori stranieri è che la situazione potrebbe presto giungere all’esito più giusto. “La rete comincia a chiudersi” attorno al premier, affermano.
Il giudizio più severo di oggi è un editoriale non firmato, dunque espressione dell’opinione della direzione del giornale, come usa nei paesi anglosassoni, sul Times di Londra. Intitolato “Opera buffa”, l’articolo ha un sottotitolo che ne riassume concisamente il senso: “Berlusconi ha coperto di ridicolo se stesso e il suo Paese. Deve andarsene”. L’articolo sostiene che “non sono soltanto i dettagli umilianti ad avere scioccato gli italiani, le feste in topless, le prostitute minorenni, le donne costrette a vestirsi da infermiere per gratificare la lussuria di un anziano seduttore”. A scioccare è anche “lo spettacolo di un primo ministro che svergogna se stesso e il proprio paese con un comportamento non solo di cattivo gusto e immorale, ma presumibilmente illegale, che ha finalmente iniziato a smuovere l’indifferenza di un’opinione pubblica troppo a lungo indulgente con le ipocrite buffonate di Silvio Berlusconi”.
L’editoriale riassume gli ultimi avvenimenti, le smentite del premier, le conferme giunte dalle intercettazioni telefoniche, la richiesta di Ruby di 5 milioni di euro per tacere, “i dettagli scabrosi di party a base di sesso organizzati da un uomo che fa campagna elettorale difendendo il valore della famiglia”. Perfino il Vaticano, uscito dalla sua “reticenza”, solitamente pronto a sorreggere la coalizione di centro-destra di Berlusconi, ha denunciato l’assenza di una “solida moralità” che sarebbe necessaria in chi fa politica, continua il Times. La domanda che si pongono sempre di più con meraviglia “i vicini dell’Italia” è perché “gli elettori tollerano un comportamento inappropriato per qualsiasi uomo di 74 anni ma completamente ripugnante in chi è stato eletto per occuparsi dei problemi economici e politici del paese”. Non può certo essere, prosegue l’articolo, “che gli italiani siano così comprensivi dei peccatucci sessuali o che ammirino talmente tanto il diabolico machismo da non riuscire a vedere l’enorme danno che il loro primo ministro sta facendo al loro paese”. Molti giovani italiani, specie le donne, si sono da tempo stancati dell’immagine frivola che il mondo ha di loro; molti, se non tutti, vorrebbero che l’Italia “fosse inclusa tra le democrazie sviluppate che mettono la parità trai sessi, i valori etici e la responsabilità personale al cuore della vita pubblica”. Gli atteggiamenti di Berlusconi, al contrario, rappresentano “il genere di opera buffa che i detrattori equiparano alla politica italiana del dopoguerra”.
Il Times conclude notando che finora Berlusconi ha dovuto la sua sopravvivenza a un insieme di fattori: la sua capacità di manipolare l’opinione pubblica attraverso il controllo dei media di sua proprietà o da lui influenzati; le leggi che la sua maggioranza di governo è riuscita a fare approvare per fermare indagini e processi sui suoi affari privati o sulla sua condotta pubblica; e l’incapacità di un’opposizione divisa di offrire un’alternativa coerente. “Ma il caso Ruby può essere la goccia che fa traboccare il vaso”, avverte l’editoriale. “Elettori e politici devono fermare questo debilitante spettacolo. La soluzione migliore è che Berlusconi si comporti, per una volta, con onore e si dimetta”.
Sempre il Times dedica due intere pagine all’interno del giornale al “caso Ruby”, ricostruendo meticolosamente tutto quello che è successo, per concludere che, con le critiche sempre più manifeste del Vaticano e del papa in persona, “sembra che la rete si stia chiudendo” attorno a Berlusconi. Il giornale riferisce tra l’altro indiscrezioni secondo cui i servizi segreti italiani sarebbero preoccupati che lo spionaggio di paesi stranieri stia cercando di procurarsi fotografie e video di un party dato da Berlusconi in onore del primo ministro russo Vladimir Putin, nell’aprile scorso: un festino a cui avrebbero partecipato numerose “amiche” del premier italiano, inclusa Ruby, all’epoca ancora minorenne.
Il Times, di proprietà di Rupert Murdoch, è un quotidiano conservatore. Un altro grande quotidiano conservatore britannico, il Daily Telegraph, dedica a sua volta un ampio servizio alla vicenda, intitolato: “Il papa attacca Berlusconi, mentre le sue pupe vengono sfrattate di casa”. Anche un quotidiano progressista, il Guardian, in una lunga corrispondenza da Roma, titola sul pontefice: “Il papa fa sentire il suo peso, mentre lo scandalo Berlusconi si aggrava”. Nell’articolo riferisce le nuove testimonianze di una delle ragazze che andavano ai party di Arcore, Nadia Macrì, secondo cui Ruby Rubacuori “ballava in topless, un po’ ubriaca” durante una festa a casa del premier “poi diventata un’orgia”, con le ragazze vestite da infermiere, in fila davanti a una “sala dei massaggi”, e Berlusconi che dall’interno diceva: “Avanti un’altra”. Il Guardian concorda che l’atteggiamento del Vaticano “potrebbe essere cruciale per le possibilità di sopravvivenza politica di Berlusconi”.
E il tabloid più popolare, il londinese Sun, dedica due pagine di fotografie al caso Berlusconi, con le foto di tutte le “consigliere speciali” del primo ministro, ciascuna titolare di un ironico ministero: Ruby è “la Lady della giarrettiera”, Roberta Bonasia è la “ministra dell’ombelico”, Nicole Minetti è “ministro per gli affari diplomatici” e così via. Un secondo articolo paragona Berlusconi a Caligola, ricordando che l’imperatore romano, inizialmente ammirato e molto popolare, finì per essere travolto da una vita a base di “perversioni sessuali e selvaggia lussuria, arrivando a nominare senatore il suo cavallo”.

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Pantaleo Gianfreda
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