Un comunicato del Sindaco dopo un articolo de “La Gazzetta del Mezzogiorno”

28 Aprile 2011 Off Di Pantaleo Gianfreda
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 “Strenua difesa degli interessi della Comunità” a fronte di antiche pretese dell’avv. Luigi Indraccolo

 
Riporto integralmente un comunicato inviato alla stampa dal sindaco Vito Perrone dopo un articolo pubblicato in data odierna (giovedì 28 aprile) da “La Gazzetta del Mezzogiorno” dal titolo “Atti illegittimi? Sindaco e Giunta in Procura”.
Nonostante le annose e ripetute pretese dell’interessato e, data la contingenza della campagna elettorale, gli squallidi tentativi di qualche improvvisato “avvoltoio” di speculare su questa vicenda, è un titolo di merito dell’attuale Amministrazione aver portato avanti, come dice il Sindaco nel suo comunicato, una “strenua difesa degli interessi della Comunità” ed aver evitato il “saccheggio” delle casse comunali da parte dell’indomito avv. Enrico Indraccolo, a seguito di ultradecennali pretese dello stesso circa ingenti diritti e somme dovutigli, a suo parere, dal Comune di Collepasso.
 
Di seguito il testo del comunicato stampa.
 
Un articolo de La Gazzetta del Mezzogiorno di oggi (28/04/2011), relativo a Collepasso, dal titolo “Atti illegittimi? Sindaco e Giunta in Procura” ha suscitato clamore e, in qualche caso, turbamento nella cittadinanza. Non sono mancati i gratuiti, strumentali e spregevoli tentativi di gettare ombre sull’operato dell’Amministrazione Comunale in carica. Sento, pertanto, la necessità di mettere subito al corrente dei fatti i cittadini di Collepasso.
 
È noto a tutti che da anni l’avv. Enrico Indraccolo ha intrapreso una causa contro il Comune pretendendo l’assurda restituzione del Palazzo Baronale (regolarmente acquistato e pagato oltre vent’anni fa) e il pagamento dei suoli sui quali negli anni Settanta e Ottanta il Comune ha realizzato le opere di urbanizzazione (strade, fognatura, illuminazione …). Si tratta di suoli ricadenti nelle zone “Pellegrini”, “Campo sportivo” e “Carabinieri”. Ad onor del vero, quei suoli sono pervenuti al Comune in forma gratuita, ceduti dalla famiglia Indraccolo in “cambio” della lottizzazione di quei comparti. E però, la cessione dei suoli è rimasta “sulla parola” e mai formalizzata per iscritto, per la quale non vi sono responsabilità dell’attuale Amministrazione posto che si tratta di fatti risalenti ad un passato lontano.
 
L’avv. Enrico Indraccolo, in quanto erede della madre Giovanna Viva, con un’azione giudiziaria iniziata circa quindici anni fa, ha preteso il pagamento dei suoli “sparando” cifre da capogiro! Già nel 2004, con un provvedimento provvisorio del Tribunale di Lecce, il Comune subì dall’Indraccolo pignoramento ed “esproprio” per quasi 400 mila euro. Dalla sua entrata in carica, questa Amministrazione Comunale ha seguito la causa con la massima cura contrapponendosi in modo determinato ad ogni azione dello stesso Indraccolo. Nel 2009, la Giunta Comunale, in linea con le disposizioni di legge, ha vincolato le somme necessarie al funzionamento dell’Ente giacenti presso la Tesoreria comunale. Per cui, ad un secondo tentativo di aggressione delle casse comunali di altri 400 mila euro, il creditore non ha trovato alcuna disponibilità su cui soddisfarsi.
 
L’Indraccolo è rimasto … insoddisfatto! E nonostante una infinità di altri tentativi non è più riuscito a prendere neppure un centesimo dal Comune di Collepasso. Ha sfogato la sua rabbia con una denuncia penale a carico del Sindaco, degli Assessori e dei Funzionari comunali che hanno contribuito a deliberare il vincolo delle somme, ritenendoli responsabili di aver prodotto un atto illegittimo al fine di danneggiarlo. Nel frattempo, poi, i Giudici del Tribunale e della Corte d’Appello di Lecce hanno accolto gran parte delle ragioni del Comune, ragion per cui, se l’Indraccolo avesse incassato anche la seconda tranche, oggi sarebbe egli debitore verso il Comune con grave pregiudizio per le finanze dell’Ente. In particolare, per quanto il Palazzo Baronale, i Giudici hanno sentenziato che l’avv. Indraccolo non può vantare alcuna pretesa, rendendo giustizia a favore del Comune.
 
La denuncia di Indraccolo sta facendo il suo corso. La Procura della Repubblica vuole ascoltare il Sindaco, gli Assessori e i Funzionari comunali “come persone informate sui fatti” (non persone indagate) per fare chiarezza sulle accuse dell’Indraccolo, il quale, a tempo debito, sarà chiamato a rispondere delle sue accuse infondate.
 
Ai cittadini intendo trasmettere il senso della legalità, della giustizia e della strenua difesa degli interessi della Comunità che questo Sindaco e l’Amministrazione Comunale in carica hanno posto nella loro azione.

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Pantaleo Gianfreda
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