“L’Altra Africa. Mostra d’arte e cultura Sub-Sahariana” chiude sabato 7 maggio

5 Maggio 2011 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Dal 30 aprile e sino a sabato 7 maggio, si svolge, presso il Palazzo Baronale, “L’Altra Africa. Mostra d’arte e cultura Sub-Sahariana”, organizzata dal Comune di Collepasso e dai Missionari Comboniani, in collaborazione con “Cantieri Ideali” e il Laboratorio giovanile “Amici di strada”. La mostra, molto bella e interessante, aperta dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle 18.30 alle 21.30, è fatta oggetto di visita da parte delle scuole e di tanti cittadini. Aperta sabato 30 aprile con la musica e la danza etniche dei “Mijikenda”, gruppo musicale del Kenya, la mostra chiude sabato 7 maggio dopo lo spettacolo (inizio ore 20.00) di un qualficato gruppo di musica etnica salentina. Una visita alla mostra è un’occasione da non perdere. (p.g.) v. le foto della mostra


“NOI SIAMO GLI UOMINI DELLA DANZA,
I CUI PIEDI RIPRENDONO VIGORE
PERCUOTENDO IL SUOLO DURO”
(Sengor, poeta Senegalese)
 

Da sabato scorso fino al sette maggio p.v., si sta svolgendo la mostra d’arte e cultura sub-sahariana “L’Altra Africa”, in collaborazione con la locale amministrazione comunale. L’iniziativa nasce dall’incontro del dott. Pantaleo Gianfreda e P. Gianni Capaccioni, missionario comboniano, della comunità di Cavallino. Perché l’arte? Perché mostrare, nei bei locali restaurati del castello, maschere, strumenti musicali, quadri, bambole, oggetti del quotidiano? Crediamo che una risposta sia che le varie forme artistiche esprimono nella loro bellezza aspetti della vita delle popolazioni, nel nostro caso della regione del Golfo di Guinea, che superano i facili cliché così diffusi.
Detto altrimenti: gli Africani sono veramente capaci di esprimersi artisticamente? La risposta è SI’, perché maschere, dipinti, strumenti musicali sono espressioni della vita. L’arte è veicolo universale di curiosità, conoscenza, amicizia. Dietro il manufatto ci sono le persone: non l’artista solitario, ma l’intero villaggio, l’intera comunità che esprime artisticamente quanto avverte essere parte essenziale e fondante della vita.
Allora è festa, è incontro, è amicizia, come è accaduto sabato scorso: nonostante il tempo inclemente, ascoltando la musica e danzando con i Mijkenda, siamo volati per un attimo in Africa, gustando l’arte nelle sue varie e belle espressioni.
Un grazie di cuore a quanti, con passione, impegno, hanno dedicato tempo e fatica all’allestimento della mostra ed accompagnare i visitatori.

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Pantaleo Gianfreda