Antonio Caprarica presenta il suo romanzo ambientato nel 1861, anno dell’Unità d’Italia

6 Aprile 2011 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Venerdì 8 aprile, alle ore 10.00, a Collepasso, presso la Sala Riunioni della Scuola Elementare, nell’ambito delle iniziative dell’Amministrazione comunale per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, il noto giornalista RAI Antonio Caprarica presenta il suo libro “C’era una volta in Italia. In viaggio fra patrioti, briganti e principesse nei giorni dell’Unità”, un viaggio nell’Italia di 150 anni fa compiuto da un cronista dell’Italia di oggi. Dialoga con l’Autore il collega Tonio Tondo, giornalista de “La Gazzetta del Mezzogiorno”. Prevista la partecipazione delle scuole: i ragazzi si preparano a porre alcune domande a Caprarica.

 
Importante e qualificata presenza a Collepasso, venerdì 8 aprile, alle ore 10.00, presso la Sala Riunioni della Scuola Elementare, nell’ambito delle iniziative programmate dall’Amministrazione per commemorare degnamente il 150º anniversario dell’Unità d’Italia.
Il noto giornalista RAI Antonio Caprarica, attualmente corrispondente da Londra per i TG della televisione di Stato, presenta il suo ultimo libro “C’era una volta in Italia. In viaggio fra patrioti, briganti e principesse nei giorni dell’Unità”, ambientato nel 1861, l’anno in cui l’Italia diventò Stato unitario.
Dialoga con l’Autore un altro giornalista, Tonio Tondo, collega de “La Gazzetta del Mezzogiorno”.
Una folta delegazioni delle scuole di Collepasso sarà presente alla presentazione del libro ed i ragazzi porranno allo scrittore-giornalista alcune domande.




Ant
onio Caprarica, nella stesura del suo romanzo, non ha compiuto una ricostruzione del 1861 da seduto ma, seguendo l’istinto professionale, ha fatto l’inviato a ritroso percorrendo in lungo e in largo l’Italia per scoprire le reazioni della gente all’Unità del Paese. Ma com’era il nostro Paese 150 anni fa?
Lo scopriremo ascoltando l’Autore e, per chi lo volesse, acquistando il libro. Nell’atrio dell’Auditorium della Scuola elementare sarà presente, infatti, appositamente incaricata dalla Casa Editrice Sperling & Kupfer, un piccolo stand della nota Libreria di Casarano “Dante Alighieri” di Alessandro Venneri.
Il libro di Caprarica analizza i giorni e gli eventi immediatamente precedenti e subito successivi alla proclamazione dell’Unità d’Italia: storie vere, di vita quotidiana, vissute dalla gente comune di ogni genere, sesso ed estrazione sociale. Non un’altra biografia di Garibaldi, ma le voci degli studiosi che hanno abbandonato le carte per farsi soldato; non un’analisi delle opere di Cavour, ma i racconti delle nobildonne che hanno lasciato i palazzi per diventare infermiere di campo. Caprarica ha raccolto documenti, diari, lettere e ha messo insieme il tutto con la minuziosa precisione di un cronista, che invece di un viaggio nel tempo, ne ha compiuto uno nello spazio.
Insomma, un viaggio nell’Italia di 150 anni fa compiuto da un cronista dell’Italia di oggi.
Per maggiore sintesi, riporto integralmente la prefazione al libro.

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Torino, 18 febbraio 1861. La severa e ordinata città piemontese è invasa da una folla strabocchevole: signori in marsina e cilindro, militari in divisa, popolani, giornalisti, curiosi, uomini e donne accorsi ad assistere al battesimo del Regno d’Italia. Ad applaudire il discorso scritto da Cavour e pronunciato da Vittorio Emanuele II nell’aula del nuovo Parlamento ci sono seicentocinquanta fra deputati e senatori, tra i quali Alessandro Manzoni, il maestro Giuseppe Verdi, Massimo d’Azeglio e Garibaldi. E in mezzo a loro, assieme alle altre firme della stampa europea e dei giornali patriottici, c’è Antonio Caprarica, nelle vesti di inviato speciale, per raccontare l’atmosfera e le emozioni dei giorni dell’Unità. Come nasce l’Italia? Qual è il suo volto, mentre si affaccia sulla scena della Storia? E soprattutto, come vivono e cosa pensano i milioni di italiani che stanno diventando tali senza nemmeno saperlo? Spinto da queste curiosità, il giornalista si sposta lungo lo stivale. Lungo il viaggio gli incontri sono tanti: nobildonne che passano dai salotti agli ospedali da campo; uomini “di penna e d’azione” che lasciano gli studi e imbracciano i fucili e ragazze che si uniscono ai garibaldini. Il cronista raccoglie le loro vicende e le registra con la consueta vivacità, per comporre un quadro completo e veritiero dell’Italia nei suoi primissimi mesi di vita. Un racconto utile oggi che l’Italia compie centocinquant’anni, ma non ha più troppe certezze sui suoi prossimi compleanni”.

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Antonio Caprarica, giornalista e saggista, è nato a Lecce il 30 gennaio 1951. Si è laureato in filosofia presso l’Università La Sapienza di Roma con Lucio Colletti. Ha iniziato la carriera giornalistica come commentatore di politica interna del giornale “l’Unità” ed è stato in seguito condirettore di “Paese Sera”. Tra il 1988 e il 1993 è stato prima inviato, poi corrispondente stabile del Tg1 dal Medio Oriente, coprendo avvenimenti come la Jihad antisovietica in Afghanistan, la prima Guerra del Golfo e l’Intifada palestinese. Dal 1993 è stato a capo dell’ufficio di corrispondenza della Rai da Mosca, che ha lasciato nel 1997 per ricoprire lo stesso incarico a Londra: in Gran Bretagna è rimasto quasi un decennio – quello di Blair – che ha condensato nel suo libro “Dio ci salvi dagli inglesi… o no!?”, vincitore del Premio Gaeta per la letteratura di viaggio e tra i best-seller del 2006. Dal marzo al dicembre 2006 ha diretto la sede Rai di Parigi. E’stato direttore di Radio Uno e dei giornali radio Rai. E’ attualmente corrispondente da Londra per il Tg1. Vincitore di molti premi di giornalismo tra i più prestigiosi (Ischia, Fregene, Val di Sole), collabora con numerosi quotidiani e periodici.
Ultimo libro pubblicato nel 2009 “I Granduchi di Soldonia” edito da Sperling & Kupfer Editori.

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Pantaleo Gianfreda
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