Disoccupazione in Salento, i dati sono allarmanti

26 Febbraio 2011 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Secondo i dati dell’osservatorio del mercato del lavoro, aumenta il tasso di disoccupazione nella provincia leccese. A farne le spese, ancora una volta, le fasce più deboli

 
Se i dati sulla disoccupazione in Salento lasciano sconcertati, quelli sull’impiego dei lavoratori delle cosiddette “fasce protette” sono del tutto allarmanti. Secondo il report redatto dall’Osservatorio del mercato del lavoro presentato al Palazzo dei Celestini di Lecce, infatti, a fine 2010 su 22mile e 444 lavoratori iscritti al Centro per l’impiego della Provincia solo 302 persone sono state avviate al mondo del lavoro. Dietro il numero complessivo di iscritti si nascondono circa 21mila e 771 disabili (invalidi, minorati, sordomuti) e 673 non disabili (profughi, vedove, orfani, vittime del dovere o del terrorismo). A questi si aggiungono anche 22mila e 456 immigrati; 15mila 458 extracomunitari e 6mila 998 comunitari.
Neanche la situazione generale dell’occupazione salentina è confortante. Sempre secondo i dati dell’Olm, in un anno sono stati bruciati circa 15mila posti e la disoccupazione si attesta intorno al 18,8%, mentre la percentuale nazionale è meno della metà, intorno all’8,4%. Nel nostro territorio al 2009 il dato si arrestava al 16,2% a differenza di quello nazionale che nello stesso anno viaggiava sull’8,4%. La disoccupazione salentina, quindi, cavalca a ritmi molto più veloci di quella generale e l’allarme aumenta se si valutano le percentuali sulla disoccupazione relativa alla fascia d’età tra i 20 e i 24 anni. Si tratta, infatti, del 30,4% quando a livello nazionale non si supera il 29%. Peggiore il dato per il target compreso tra i 15 e i 24 anni attestato al 36,8%.

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Pantaleo Gianfreda
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